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MASCHIO (ONDA) – INTERROGAZIONE * CIRCONVALLAZIONE TRENTO: « PROCEDURE ESPROPRIATIVE ACCELERATE”, È VERO CHE SI ATTIVANO SEGUENDO TRE FASI? »

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17.17 - lunedì 12 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Circonvallazione e procedimento espropriativo. Secondo alcuni tecnici esperti in urbanistica le procedure espropriative per pubblica utilità si possono avviare solo in presenza delle previsioni del tracciato previsto da RFI negli strumenti urbanistici dei territori interessati (PUP e PRG Comune di Trento) che attivano le seguenti fasi:

1) la previsione urbanistica, da cui deriva il vincolo preordinato all’esproprio;

2) l’approvazione del progetto definitivo dell’opera, da cui deriva l’effetto della dichiarazione di pubblica utilità;

3) la determinazione, anche se in via provvisoria, dell’indennità di esproprio, a cui segue il decreto di esproprio

Parrebbe che solamente quando saranno soddisfatte tali fasi si potranno affrontare i procedimenti espropriativi con procedure “accelerate”.

Pur sembrando la fase 1 superata con l’approvazione del progetto preliminare che, secondo il PNRR, ha anche valenza di previsione urbanistica, la realtà dimostra che, per ora, sono solo possibili “negoziati” improntati a “pacifico accordo“ (con soddisfacente indennità economica).

Infatti da tempo è iniziata una fase esplorativa, condotta dall’ing. Claudio Bortolotti, che sembra ancora lontana da una definitiva conclusione.

Infatti, solamente quando saranno soddisfatte le fasi sopraelencate sarà possibile procedere agli espropri utilizzando anche procedure “coattive” che, però, provocheranno inevitabili contenziosi da parte di chi avrà le possibilità economiche di assistenza legale a sostegno di ragioni contrarie all’esproprio.

Pur giocando in modo evidentemente “poco corretto” proprio su queste “possibilità economiche di assistenza legale” che pochi hanno in particolare durante un crisi economica con pochi precedenti, va sottolineato, come comunicato anche dai notiziari locali, che la fase di accordo con i proprietari delle case da demolire non è affatto conclusa e che passeranno ancora mesi prima della soluzione definitiva.

Le trattative in corso vengono condotte con i proprietari degli immobili (locatori) di cui una buona parte è occupata da numerosi “locatari (inquilini) che, in forza delle tempistiche previste dai rispettivi contratti di locazione, non possono essere obbligati ad abbandonare le unità abitative, che occupano e di cui pagano regolarmente il canone di affitto, prima della scadenza prevista dal contratto.

Per esperienza l’inquilino “ostinato” rende complessi o molto costosi i contratti di compravendita e/o la ristrutturazione globale degli immobili in cui risiedono.

L’eventuale “resistenza” dei locatari a difendere i propri diritti acquisiti con regolare contratto rappresenta un punto debole nelle operazioni di acquisizione degli immobili da demolire perché gli eventuali risarcimenti che il proprietario volesse offrire ai propri inquilini ridurrebbero drasticamente l’importo ottenuto da RFI per l’acquisizione dell’immobile.

E’ peraltro possibile che le difficoltà di esproprio riguardino anche le trattative con i proprietari delle aree inquinate ex SLOI e Carbochimica.

Tutto ciò premesso

si interrogano pertanto il Sindaco e la Giunta ai fini di conoscere:

se quanto riportato in premessa corrisponda al vero ed in caso contrario in cosa sia difforme dalla verità nel dettaglio e come invece sia l’iter e le modalità in essere e future.

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Consigliere comunale ONDA Andrea Maschio

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