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MANICA (PD) – INTERROGAZIONE * VASCO ROSSI: « SMALTIMENTO RIFIUTI, PERCHÉ SI È DECISO DI RICONOSCERE AL CONCERTO IL CARATTERE DI “CALAMITÀ NATURALE“?

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15.52 - venerdì 16 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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CONCERTO DI VASCO ROSSI: ANCHE I COSTI DEI RIFIUTI LI PAGA PANTALONE

Recentemente “Dolomiti Ambiente” ha fatturato il costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti accumulati durante il concerto di Vasco Rossi. Il costo rimane in capo alla Provincia, così come altre spese derivanti dal ripristino dell’area del concerto, in virtù della decisione – scandalosa – della Provincia stessa di assimilare l’evento ad una calamità naturale, per superare ogni ostacolo burocratico dato dalle normali procedure di spesa dell’ente pubblico. E così, la dichiarazione di “calamità pubblica” diventa un utile grimaldello per caricare i costi di una iniziativa imprenditoriale sul bilancio provinciale, lasciando agli organizzatori privati tutti gli utili.

Al fine di capire i motivi tecnici che hanno permesso questa scelta, il Consigliere del PD del Trentino Alessio Manica ha depositato oggi una specifica interrogazione per conoscere le ragioni di decisioni assunte dalla Provincia e che appaiono evidentemente in contrasto con ogni regola di governo della spesa pubblica, nonché i costi sostenuti e da sostenere nel giudizio promosso avanti il Giudice del Lavoro nel caso della rimozione del Dirigente della Polizia amministrativa e se, in futuro, si prevedono ulteriori spese accessorie in relazione al concerto di Vasco Rossi.

 

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Interrogazione n.

 

MA QUANTO SONO LIEVITATI I COSTI DEL CONCERTO DI VASCO ROSSI?

 Circa un mese fa, la società “Dolomiti Ambiente” ha rendicontato il costo per i rifiuti accumulati, raccolti e smaltiti in occasione del concerto di Vasco Rossi. Di conseguenza, la Provincia ha dovuto rivedere al rialzo i costi preventivati, con una importante lievitazione complessiva degli stessi anche per far fronte alla crescita imprevista delle spese di ripristino dell’area post-evento, di sistemazione e allestimenti delle aree esterne e relative vie di  accesso ed esodo dall’arena, oltre alle spese appunto legate alla rimozione e smaltimento dei rifiuti che “Dolomiti Ambiente” ha fatturato al Comune di Trento e questo ha “girato” alla Provincia posto che, trattandosi di una “calamità”, tali spese vanno a carico del bilancio provinciale.

 

In una normale situazione invece i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti andrebbero addebitati, anziché a Pantalone, alle ditte che hanno operato nell’area, anche incassando lauti guadagni, ditte che – è bene rammentarlo – sono tutte legate all’organizzazione del tour di Vasco Rossi e non hanno ricompreso nessuna imprenditorialità locale, tanto per stare in tema di “ricadute commerciali positive” dell’evento.

Un aumento dei costi insomma che pare attestarsi, stando ai dati resi noti dalla Provincia stessa (vedi: “Corriere del Trentino” d.d. 09.08.2022), sulla imponente cifra di 325.765,00.= euro, il che porta quindi il totale presunto di spesa, a carico del bilancio provinciale, all’astronomica cifra di 6.477.244,00.= euro, spesa senza ricorrere in alcun modo alle normali procedure che governano la spesa pubblica come gli appalti, le gare, le licitazioni ecc.

 

Ciò si è reso possibile, in virtù di una decisione della Provincia che definire scaldalosa è un eufemismo. Infatti, è la scelta tecnico-politica di paragonare il concerto di Vasco Rossi ad una “calamità naturale” che, per sua natura è imprevedibile, che ha permesso di bypassare ogni limite e controllo.  Si tratta di una procedura che viene adottata solo in casi estremi, quali appunto quelli di una calamità naturale o straordinaria, categorie queste che, in nessun ragionevole modo, possono essere applicate ad una  manifestazione come questa che, “ça va sans dire”, tutto può essere fuorchè imprevedibile.

 

Quella dichiarazione di calamità ha quindi concesso alla Giunta provinciale di agire senza dover fare alcun bando di affido dei lavori; senza dover caricare di costi, come quelli per i rifiuti,  gli organizzatori di Vasco Rossi e potendo agire indisturbata nell’utilizzo di personale, mezzi e strumenti della pubblica Amministrazione, senza che l’originalità di questa decisione sia stata minimamente sottoposta al parere preventivo degli Organi di controllo contabile, dato che comunque di spesa pubblica si tratta.

 

Non si tratta qui di essere più o meno pregiudizialmente avversi a quell’evento, bensì di esercitare il diritto/dovere della funzione ispettiva e di controllo che la democrazia parlamentare pone in capo a tutti i Consiglieri provinciali e, vieppiù, a coloro che siedono sui banchi dell’opposizione. E’ in tale contesto che le spese per la raccolta e smaltimento dei rifiuti – generati da aziende che, in un incredibile regime di monopolio purtroppo previsto contrattualmente, hanno messo in vendita lattine di birra al costo di 8 euro l’una – diventano veramente un’offesa alla decenza ed a quel buon senso sempre così caro al Presidente della Provincia.

E’ del tutto evidente poi che i costi del concerto sono destinati a crescere ulteriormente, se solo si considerano – a puro titolo di esempio – le spese giudiziarie sostenute e da sostenere ancora nella vicenda dell’ingiusta rimozione del Dirigente del Servizio di Polizia amministrativa, vicenda già severamente censurata dalla Magistratura di merito.

 

Ma tutto questo al Presidente Fugatti non importa nulla: lui agisce, ordina, decide. Poi spesso, davanti al ricorso alla Magistratura, soccombe, allora ricorre, soccombe di nuovo, ma non si arrende, non molla mai. Peccato lo faccia con i soldi della comunità e non con i suoi. Certo, davanti a Vasco Rossi si tratta di insignificanti dettagli pari solo a qualche milione di euro. La forzata dichiarazione di “pubblica calamità” è stata quindi il grimaldello usato per caricare al cittadino i costi di una iniziativa commerciale,  lasciando agli organizzatori della stessa tutti gli utili.

Il concerto è stato un successo. Nessuno lo nega. Ma poteva essere un disastro, come afferma nella sua sentenza il Giudice del Lavoro ed anche questo nessuno lo può negare, tranne  chi si ostina a non vedere l’evidenza più palese.

Tutto ciò premesso ed in attesa dei prossimi impegni di spesa della Provincia per il concerto ed i suoi strascichi, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

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– in base a quali motivazioni tecniche sostenibili, si è deciso di riconoscere al concerto di Vasco Rossi dello scorso 20 maggio il carattere di “calamità naturale” e quali parametri sono stati utilizzati per giungere ad un tale conclusione, posto che la calamità naturale è, di per sé, imprevedibile, mentre un concerto di questa portata tutto può essere, fuorché imprevedibile;

– per quale ragione si è accettato, in sede contrattuale, di considerare a carico dell’ente pubblico locale anche la spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nell’area del concerto, per legge a carico di chi li produce, soprattutto in relazione alle attività commerciali di “food & beverage” e di “merchandising”;

– a quanto ammontano a tutt’oggi, nel dettaglio, le spese sostenute dalla Provincia nel giudizio promosso avanti il Giudice del Lavoro in contestazione del provvedimento di rimozione del Dirigente del Servizio di Polizia amministrativa;

– se si prevedono, in futuro, ulteriori necessità di ritoccare verso l’alto la cifra complessiva della spesa a carico del bilancio provinciale, in relazione al concerto di Vasco Rossi ed alla moltitudine delle spese accessorie legate allo stesso.

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

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Cons. Alessio Manica

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