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MANICA (PD) – INTERROGAZIONE * PIATTAFORMA E-COMMERCE TRENTINA: « AMAZON O INDACO? UN COLPO AL CERCHIO ED UNO ALLA BOTTE »

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10.39 - giovedì 22 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Lo scorso 15/12/2022 la Provincia dava notizia di aver siglato con Amazon “un’intesa volta a sostenere le piccole e medie imprese con attività di promozione e formazione digitale dedicate. L’accordo prevede il supporto alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione, la promozione dei prodotti Made in Italy, attraverso il lancio di una vetrina dedicata ai prodotti regionali e l’organizzazione di attività formative rivolte alle PMI.”

In merito l’Assessore Spinelli dichiarava che “L’intesa è funzionale a far sì che le aziende del nostro territorio possano trovare in Amazon un partner alla loro strategia di crescita anche internazionale. La collaborazione con Amazon è un ulteriore strumento a vantaggio delle aziende locali, che possono rafforzare la loro presenza sul mercato digitale e nell’internazionalizzazione.”

In data 03/06/2020 però lo stesso Spinelli commentava l’apertura della sede trentina di Amazon dicendo che “sotto il profilo commerciale non cambia molto per gli operatori locali e neanche per i consumatori. Non c’è un legame diretto con il territorio, c’è solo un risparmio di tempo nelle consegne. Amazon è benvenuta se offre lavoro, ma è inutile intravedere in questo sbarco un potenziale sviluppo per il commercio trentino che è troppo piccolo per interessare un operatore che ha orizzonti mondiali”.

Conseguentemente l’assessore Spinelli rilanciava all’epoca il progetto del portale di e-commerce trentino, previsto nella legge Ripresa Trentino, dichiarando che “Il nostro portale serve per far sopravvivere il commercio tradizionale, che è cosa ben diversa da Amazon che è una sorta di venditore che compra direttamente dai produttori e si offre al consumatore a prezzi ridottissimi. Noi, invece, dobbiamo sostenere la filiera intermedia, quella, appunto, dei commercianti che rappresentano la parte che più risente dell’effetto Amazon”.

Insomma, proprio ora che il progetto Indaco, finanziato anch’esso dalla Provincia, è operativo, la Giunta decide di finanziare Amazon con un ulteriore milione di €. Per questo in data odierna il Cons. Manica ha depositato un’interrogazione (qui allegata) per chiedere alla Giunta informazioni aggiornate relativamente al portale Indaco e per sapere se non ritiene contraddittorio destinare risorse pubbliche ad Amazon in un momento in cui la piattaforma Indaco sta cercando di radicarsi e rafforzarsi.

 

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Interrogazione a risposta scritta n.
Amazon o Indaco? Un colpo al cerchio e uno alla botte

Lo scorso 15 Dicembre 2022 con il Comunicato 3942 avente ad oggetto “La Provincia autonoma di Trento e Amazon insieme a sostegno degli artigiani e delle piccole e medie imprese del territorio”, la Provincia dava notizia di aver siglato con Amazon “un’intesa volta a sostenere le piccole e medie imprese con attività di promozione e formazione digitale dedicate. L’accordo prevede il supporto alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione, la promozione dei prodotti Made in Italy, attraverso il lancio di una vetrina dedicata ai prodotti regionali e l’organizzazione di attività formative rivolte alle PMI. Sono più di 100 le piccole e medie imprese della provincia di Trento che vendono su Amazon.it. Di queste, oltre il 40% esportano i loro prodotti e, nel 2021, hanno raggiunto oltre 5 milioni di euro di vendite all’estero.”

In merito l’Assessore Spinelli dichiarava che “L’intesa è funzionale a far sì che le aziende del nostro territorio possano trovare in Amazon un partner alla loro strategia di crescita anche internazionale. La Provincia autonoma ritiene strategica la dimensione del digitale, in tutti i suoi aspetti, per lo sviluppo del territorio e delle sue realtà economiche e fra questi c’è sicuramente il tema dell’e-commerce, sul quale abbiamo recentemente presentato l’accordo focalizzato in particolare su promozione e formazione. La collaborazione con Amazon è un ulteriore strumento a vantaggio delle aziende locali, che possono rafforzare la loro presenza sul mercato digitale e nell’internazionalizzazione. Occorre continuare a investire nell’innovazione e accompagnare lo sviluppo delle nostre realtà sui canali digitali. Il settore ha avuto una forte accelerazione. È opportuno favorire un nuovo equilibrio tra commercio di prossimità e acquisti online che porti ad una crescita di sistema. Questo accordo non incentiva i consumatori trentini all’utilizzo dell’e-commerce, ma sostiene e affianca i produttori di beni e servizi trentini a vendere on line…anche utilizzando la forza di Amazon”.
In data 03/06/2020 lo stesso Spinelli commentava l’apertura della sede trentina di Amazon con un perentorio “Amazon benvenuta, ma noi puntiamo sul portale del Trentino”. E dichiarava che “sotto il profilo commerciale non cambia molto per gli operatori locali e neanche per i consumatori. Avere un centro di smistamento e consegna qui o a Verona, fa poca differenza. Non c’è un legame diretto con il territorio, c’è solo un risparmio di tempo nelle consegne. Il problema qui è un altro e attiene alla qualità del commercio di oggi: inutile dire che Amazon viene a rovinare il commercio trentino, il commercio trentino è già rovinato. Amazon è benvenuta se offre lavoro, ma è inutile intravedere in questo sbarco un potenziale sviluppo per il commercio trentino che è troppo piccolo per interessare un operatore che ha orizzonti mondiali”.

Conseguentemente l’assessore Spinelli rilanciava all’epoca il progetto del portale di e-commerce trentino, previsto nella legge Ripresa Trentino , e dichiarava che “Il nostro portale serve per far sopravvivere il commercio tradizionale, che è cosa ben diversa da Amazon che è una sorta di venditore che compra direttamente dai produttori e si offre al consumatore a prezzi ridottissimi. Noi, invece, dobbiamo sostenere la filiera intermedia, quella, appunto, dei commercianti che rappresentano la parte che più risente dell’effetto Amazon”. E ancora: “Il nostro portale sarà più specifico e mirato, perché sarà più curato, perché ci sarà un contatto più diretto con il venditore e quindi, ad esempio, se il vestito necessita di una modifica o la scarpa di essere riparata il rapporto con il commerciante sarà più immediato e la merce potrà essere ritirata direttamente a casa e poi sistemata oppure affidata ad un sarto o ad un calzolaio convenzionato che se ne prenderà cura. Costerà un po’ di più? Forse, ma così fai vivere il tuo territorio e sostieni l’economia del Trentino”.

In data 07/05/2021 Spinelli, a proposito del progetto Indaco, diceva che si tratta di “Un importante progetto di cui si è avvertita l’esigenza in seguito alla pandemia, che ha mutato profondamente le abitudini dei cittadini anche sul fronte degli acquisti, spostando l’attenzione di molti sui canali elettronici e per questo sostenuto con convinzione dall’Amministrazione provinciale. Questi cambiamenti hanno inciso in maniera profonda sull’organizzazione e sui bilanci delle realtà economiche trentine”.

E ancora a gennaio 2022, al momento del lancio ufficiale della piattaforma Indaco, Spinelli dichiarava che “Iniziative come Indaco ci auguriamo possano contribuire al rilancio del commercio attraverso modalità e tecnologie innovative che puntano al consolidamento e crescita dell’economia del territorio e a favorire un riavvicinamento dei consumatori alla filiera corta”.

Da ultimo in data 15/12/2022, interrogato a proposito del possibile conflitto tra il finanziamento ad Amazon e lo sviluppo di Indaco, Spinelli rispondeva che “Non troviamo contrasti con Indaco, lo strumento voluto dal mio assessorato nel 2020, per cui non è stata ancora completata la fase di valutazione. Indaco ha partecipato anche agli incontri con Amazon per il nuovo protocollo. Inoltre, l’idea di Indaco nasceva per spingere il commercio tradizionale, dei negozi di prossimità, con nuovi strumenti, non il prodotto trentino”.

Risultando molto difficile individuare un sufficiente grado di coerenza tra le molte affermazioni dell’Assessore Spinelli sopra riportate, tutto ciò premesso,

 

si interroga la Giunta provinciale per sapere

quali erano gli obiettivi di performance previsti dal bando per la piattaforma di e-commerce trentina;

a quasi un anno dal lancio della piattaforma Indaco, qual è il grado di raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 1;

come valuta ex post la decisione di finanziare la creazione di una piattaforma di e-commerce trentina;

in particolare, se ritiene che Indaco stia riuscendo a “contribuire al rilancio del commercio attraverso modalità e tecnologie innovative che puntano al consolidamento e crescita dell’economia del territorio e a favorire un riavvicinamento dei consumatori alla filiera corta”;

se non ritiene contraddittorio destinare risorse pubbliche ad Amazon in un momento in cui la piattaforma Indaco sta cercando di radicarsi e rafforzarsi.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

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cons. Alessio Manica

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