News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

MANICA (PD) – INTERROGAZIONE * ESERCIZI ALBERGHIERI: « RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA, QUALE L’IMPATTO DELLE NUOVE NORME SULLE FASCE LAGO?

Scritto da
11.15 - venerdì 3 marzo 2023

Quale impatto delle nuove norme sulle fasce lago? Il consigliere Alessio Manica ha presentato una interrogazione per conoscere l’impatto delle nuove norme, adottate con l’ultima finanziaria di dicembre 2022, relative alle aree di protezione dei laghi. Da dicembre sono cambiate le modalità per calcolare le dimensioni degli interventi di riqualificazione urbanistica degli esercizi alberghieri esistenti in prossimità dei laghi.
Una modifica alla legge sul governo del territorio che sembra indirizzata a soddisfare esigenze specifiche, ma che, inevitabilmente, potrà interessare un numero imprecisato di alberghi che si trovano in prossimità di uno dei tanti laghi del Trentino.

Gruppo consigliere PD del Trentino

 

 

///

Interrogazione. Quale impatto delle nuove norme sulle fasce lago.

Con la legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2023 è stato modificato, su iniziativa della Giunta, il comma 3 bis dell’articolo 119 della legge provinciale sul governo del territorio 2015 che detta “Disposizioni per le aree ricettive”.
Il comma 3 bis a sua volta richiama l’articolo 22 delle norme di attuazione del piano urbanistico provinciale rubricato “Aree di protezione dei laghi”.
Quest’ultimo articolo prevede che nelle aree di protezione dei laghi, situati a meno di 1600 metri di altitudine, siano consentiti esclusivamente interventi di trasformazione edilizia e urbanistica concernenti opere pubbliche o d’interesse pubblico, con esclusione di nuove strutture ricettive. I piani regolatori generali possono ammettere ampliamenti degli esercizi alberghieri esistenti, con esclusione delle residenze turistico-alberghiere, anche con limitati aumenti di ricettività, purché non comportino un avvicinamento alla riva del lago e risultino strettamente connessi a misure di riqualificazione e di miglioramento dell’offerta di servizi. Inoltre i piani regolatori generali, sulla base di specifici piani attuativi, possono ammettere interventi di riqualificazione urbanistica di complessi edilizi esistenti, anche interessanti più edifici e con limitati aumenti di ricettività, purché sia assicurata una significativa riqualificazione dell’area sotto il profilo paesaggistico e ambientale o della migliore fruibilità pubblica delle rive e dell’offerta ricettiva. L’articolo continua specificando i limiti di aumento della volumetria esistente destinata alla ricettività (non può essere aumentata in misura superiore a 450 metri cubi o, in alternativa, al 10 per cento del volume complessivo esistente).

Modificando con la collegata alla manovra di bilancio 2023 la legge provinciale sul governo del territorio sono state cambiate le modalità di calcolo del limite di aumento della volumetria esistente destinata alla ricettività che rimane sì riferito agli incrementi del volume lordo fuori terra esistente, specificando però che tale limite è calcolato con riferimento al volume edilizio di ciascuna struttura alberghiera e togliendo il riferimento alla destinazione ad unità abitative per l’alloggio degli ospiti dell’esercizio alberghiero.

La modifica normativa è stata introdotta nella collegata al bilancio con un emendamento presentato in commissione a firma del Presidente della Giunta provinciale (em 1, art. 14), pertanto nella relazione illustrativa del relativo disegno di legge non è citata.
Nulla si sa quindi sull’impatto previsto dalla modifica proposta e poi approvata, quali siano le esigenze di ampliamento che potrà soddisfare, quante siano le strutture alberghiere interessate.

Non peraltro il primo “rosicchiamento” delle norme di tutela del territorio che vediamo in questa legislatura, pensiamo a quella che ha allentato la norma sulla realizzazione delle seconde case…
Evidentemente però la modifica normativa in oggetto, non banale in quanto la tutela dall’ulteriore edificazione delle fasce lacustri è tema piuttosto rilevante per la conservazione degli ecosistemi oltre che della qualità del paesaggio, nasce da problematiche o volontà di ampliamento puntuali.
E’ ad esempio di dominio pubblico la vicenda che riguarda la variante urbanistica in corso presso l’Amministrazione di Riva del Garda che prevederebbe un cospicuo aumento volumetrico in fascia lago sulla struttura Lido Palace.
Il rischio alto di modifiche normative così nate è, oltre evidentemente alla “cura del caso singolo” e non generale, la non capacità di prevederne appieno l’impatto complessivo: la norma infatti resterà anche dopo la soluzione del caso singolo.

 

Per queste ragioni interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente

per conoscere

1. se vi siano agli atti richieste puntuali per ampliamenti incompatibili con la norma ante modifica, e se si ove sono ubicati;

2. se sia stato fatto uno studio di impatto complessivo della norma, prima di adottarla, e se si quali ne siano le risultanze;

3. se la norma abbia impatto sulla variante urbanistica in corso di radiazione presso il Comune di Riva del Garda che prevederebbe anche una nuova volumetria sulla struttura Lido Palace.

 

*

cons. Alessio Manica

A norma di regolamento chiedo risposta scritta

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.