(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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La procedura avviata dal Consorzio di bonifica del Brenta, col fine di procedere con la progettazione della diga sul torrente Vanoi, va avanti. Con lo step appena conclusosi del cosiddetto “dibattito pubblico” sono ufficialmente emerse le posizioni di forte e assoluta contrarietà delle comunità trentine e bellunesi coinvolte.
Il Partito democratico del Trentino, tramite una corposa rappresentanza, ha partecipato a tale dibattito e riaffermato le ragioni di un secco NO all’opera nel suo complesso. Soprattutto alla possibilità di calare dall’alto un’opera che avrebbe solo conseguenze negative per i territori a monte e rappresenterebbe esclusivamente una soluzione tampone, oltre che non definitiva per i territori a valle.
Durante la serata del dibattito pubblico tenutasi a Canal San Bovo il 09 settembre 2024, l’unica voce che si è levata in favore dello sbarramento, cercando di giustificare in modo poco credibile, la sua utilità è stato il presidente del Consorzio Enzo Sonza. Tra le altre cose, sentendosi rivolgere le accuse di arroganza istituzionale e di non aver coinvolto le comunità prima di partire con il processo in discussione, ha affermato che i vertici del Consorzio, accompagnati dal consigliere regionale leghista Pan, si sono recati per ben 2 volte già nel 2021 a parlare con la Giunta provinciale trentina. I presenti a quell’incontro – sempre a detta di Sonza – erano il Presidente Fugatti, il Vicepresidente Tonina e l’Assessora Zanotelli.
È evidente che tali dichiarazioni, ribadite poi da Sonza in alcune interviste e nei successivi incontri del “dibattito pubblico”, cozzano con quanto affermato dalla Giunta provinciale dal momento in cui, nel maggio 2023, si è riacceso il dibattito sulla possibilità di costruire il bacino in val Cortella.
L’amministrazione provinciale, infatti, ha sempre dichiarato di aver appreso esclusivamente tramite mezzo stampa dell’intenzione di cominciare l’iter di progettazione della diga e di non essere stati in alcun modo coinvolti da Regione Veneto e dal Consorzio del Brenta.
Per questo motivo, a tutela delle decisioni assunte dalla politica trentina tutta e nel rispetto delle comunità trentine coinvolte, chiediamo chiarezza rispetto alle dichiarazioni rese dal Presidente del Consorzio del Brenta Sonza, perché risulta difficile pensare che il Consorzio avrebbe comunque attivato la progettazione della diga se negli incontri del 2021 la Giunta avesse opposto le motivazioni statutarie, giuridiche e ambientali che oggi vedono unita l’opposizione all’opera.
Cons. Alessio Manica – Capogruppo PD Trentino
Cons. Michela Calzà
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Diga del Vanoi: contenuto incontri preliminari. Il giorno 09 settembre 2024 si è tenuta, a Canal San Bovo, la prima serata del “Dibattito pubblico” sui territori interessati alla costruzione della diga sul torrente Vanoi. La posizione unanime espressa dalle comunità presenti, tramite i rappresentanti politici, istituzionali e le associazioni, è stata di forte ed inequivocabile contrarietà all’ipotesi di costruzione dell’opera.
Nel corso della serata ha preso la parola, su richiesta dei cittadini presenti, anche il Presidente del Consorzio di bonifica del Brenta Enzo Sonza che ha ripercorso le motivazioni che hanno spinto il Consorzio di bonifica del Brenta a portare avanti l’iter di progettazione dell’opera. Nel corso del suo intervento il Presidente Sonza ha affermato che il Consorzio di bonifica del Brenta ha svolto ben due incontri nel 2021, a febbraio e a maggio, uno dei quali con la Giunta della Provincia Autonoma di Trento, rappresentata in quell’occasione dal Presidente Fugatti, dal Vicepresidente Tonina e dall’Assessora Zanotelli al fine di informare l’amministrazione provinciale della partecipazione del Consorzio di bonifica del Brenta al bando di gara indetto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per la progettazione dello sbarramento sul torrente Vanoi, sostenendo quindi che la Provincia Autonoma di Trento fosse informata dell’intenzione di iniziare l’iter di progettazione della diga. Sonza ha inoltre aggiunto che all’incontro con i rappresentanti della Giunta provinciale trentina, era presente anche il consigliere regionale veneto e capogruppo della Lega Giuseppe Pan.
Tali dichiarazioni sono state ribadite più volte in questi giorni dal Presidente Sonza agli organi di stampa. In un’intervista pubblicata dal quotidiano “Il T” in data 11 settembre 2024 Sonza ha, infatti, dichiarato: “Anche questa era stata informata (riferendosi alla PAT in merito all’intenzione di avviare l’iter per la progettazione dell’opera di sbarramento). Il consorzio l’ha comunicato, ma la Provincia ha sempre tenuto nascosta la cosa. Eravamo andati in Provincia anche in relazione al tema della sicurezza. Avevamo chiesto infatti di poter mettere assieme i tecnici, (…)”.
Tali affermazioni risultano essere in forte contraddizione con quanto dichiarato dall’amministrazione provinciale da quando si è riacceso il dibattito inerente alla possibilità di costruire la diga in Val Cortella.
La Giunta Fugatti, sia nella XVI che nella XVII legislatura, ha sempre dichiarato di aver appreso dell’intenzione di costruire l’opera in oggetto tramite mezzo stampa, assicurando che dal Veneto nessuno aveva mai cercato un’interlocuzione.
In data 24 aprile 2023 il Consigliere provinciale Alex Marini presentava un’interrogazione chiedendo alla Giunta provinciale se fosse “a conoscenza dell’esito della gara di progettazione finanziata con fondi PNRR per la realizzazione di nuovi invasi sul torrente Vanoi da realizzarsi in territorio trentino” e “se delle progettazioni di cui al punto precedente siano stati informati i Comuni interessati (Canal San Bovo, Cinte Tesino e Lamon) e la Provincia Autonoma di Trento e, in caso di risposta positiva, quali siano state la valutazioni da tali enti rispetto alla volontà di realizzare un invaso sul torrente Vanoi”.
La risposta all’interrogazione n. 4484 del Cons. Marini viene inviata dall’Assessore competente in materia di urbanistica e ambiente Mario Tonina, il quale afferma che: “Riguardo al punto 1 e 2 (ovvero le domande di cui sopra) si è appresa la notizia dagli organi di stampa in quanto l’amministrazione provinciale non è stata in alcun modo informata della procedura in corso così come anche i Comuni interessati dalla futura costruzione dell’opera.”
Nell’ultimo incontro del dibattito pubblico avviato dal consorzio, tenutosi a Cittadella, la questione è esplosa con forza portando ad un rimpallo di accuse tra gli attori veneti ma chiamando in causa ancora l’atteggiamento della Giunta Provinciale e i due incontri citati sopra (si veda il quotidiano online Vicenza Today in data 17.09.2024);
Posto che l’iter del dibattito pubblico sta proseguendo, pur prendendo atto che il dato dell’assenza di finanziamento immediato dell’opera è sicuramente una forte battuta di arresto, è urgente un chiarimento sul contenuto di quegli incontri, vista l’incongruenza tra le dichiarazioni della Giunta provinciale e quelle del Presidente del Consorzio di bonifica del Brenta;
E’ immaginabile che se in quegli incontri la Giunta avesse opposto subito e nettamente le questioni relative alle prerogative statutarie, ai contenuti dei nostri strumenti di gestione territoriale o se solo banalmente avesse preteso un coinvolgimento preliminare delle nostre comunità locali interessate il Consorzio forse non sarebbe andato avanti con questa convinzione con il progetto;
Risulta essere necessario nel rispetto delle comunità locali che correttamente lamentano un mancato coinvolgimento e vivono il tentativo di calare dall’alto un’opera dannosa per la loro sicurezza e per la tutela del loro territorio, ed alle quali la Giunta ha sempre negato di essere stata coinvolta.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere
• se le affermazioni del Presidente del Consorzio di bonifica del Brenta in merito ai due incontri che si sarebbero tenuti a Trento
nel febbraio e nel maggio 2021, uno dei quali anche insieme ai rappresentati della Giunta provinciale, con all’oggetto l’iter di progettazione della diga sul torrente Vanoi, sono veritiere;
• se tali affermazioni dovessero essere veritiere, quale sia stato il contenuto degli incontri e il motivo per cui le amministrazioni locali e le comunità del Vanoi e del Primiero non siano state avvertite delle interlocuzioni intercorse.
Alessio Manica
Michela Calzà