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LEONARDI (FI) * FRANA: « STRADA MILITARE LOCALITÀ POLSA DI BRENTONICO, APPROVATO MIO ODG PER LA RICOSTRUZIONE DEL MURO DI SOSTEGNO »

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18.00 - venerdì 16 dicembre 2022

E’ stata approvata all’unanimità la mia proposta di ordine del giorno con cui è stata impegnata la Giunta provinciale a individuare nella manovra di bilancio in discussione le risorse finanziarie necessarie alla ricostruzione del muro di sostegno della strada militare in loc. Polsa di Brentonico.
Le copiose piogge del mese di novembre hanno causato il crollo di uno dei possenti muri in pietra a secco che sostengono la vecchia strada militare, che dal Monte Vignola porta al Corno della Paura nel Comune di Brentonico. Una strada costruita agli inizi del Novecento dall’elevato significato storico, in quanto nel corso del primo conflitto mondiale rappresentò un’importante via di collegamento militare.

Il Monte Vignola fu, infatti, un rilevante punto strategico, sia per l’esercito italiano sia per quello austriaco, grazie all’ampia visuale che garantiva verso nord e verso sud in zona di confine. Proprio per questo motivo sul Monte Vignola, durante il conflitto, furono costruite dai due eserciti contendenti: caserme, fortificazioni, trincee, postazioni di tiro e strade tra cui per l’appunto la succitata via di collegamento militare.

Detta strada, sotto tutela della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia, si inserisce attualmente nel Sentiero della Pace, un percorso panoramico con vista mozzafiato sulla Valle dell’Adige, che ha assunto nel tempo oltre che un valore storico e culturale anche affettivo per chi frequenta il luogo.
A seguito del crollo registratosi nel novembre scorso, il Comune di Brentonico ha concordato con la Soprintendenza un primo intervento per arginare nell’immediato la frana, intervento in effetti posto in essere grazie all’egregio lavoro svolto dai Vigili del Fuoco di Trento con il Gruppo soccorsi speciali Saf (Speleo Alpino Fluviale), i quali sono riusciti a coprire la frana con teli impermeabili assicurati alla parete rocciosa sovrastante e poi fissati al terreno con picchetti in ferro.

È di tutta evidenza un’operazione che – per quanto egregia – non può che tamponare temporaneamente il crollo e non può essere considerata di certo risolutiva.
Rilevante risulta, difatti, il restauro del manufatto, sicuramente non semplice per la zona impervia e per le modalità costruttive da salvaguardare, ma certamente meritevole dell’immediata attenzione dell’amministrazione provinciale, onde evitare che il trascorrere del tempo possa porre in serio rischio il recupero di un bene tanto prezioso per la storia e la cultura del Trentino.

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Cons.re Giorgio Leonardi
Forza Italia

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