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ISERA SMART – GRUPPO CONSILIARE (TN) * POLITICHE DEMOGRAFICHE: « LA GIUNTA COMUNALE FA CASSA, TARIFFA ASILO NIDO A +25% »

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17.06 - venerdì 29 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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LA GIUNTA DI ISERA FA CASSA: TARIFFA NIDO +25%. Si sa che, al giorno d’oggi, la conciliazione famiglia-lavoro è un nodo cruciale delle politiche demografiche e sociali di ogni Amministrazione degna di questo nome. E’ noto anche quanto, nella realtà attuale, i servizi conciliativi ed educativi rappresentino per le famiglie servizi irrinunciabili, tanto per la crescita e lo sviluppo dei figli, quanto per la necessità di affidare i propri bambini a strutture serie e professionali nel tempo necessario allo svolgimento della prestazione lavorativa.

In quest’ottica, lo Stato e la Provincia Autonoma di Trento riconoscono misure di sostegno al reddito per andare incontro alle coppie che decidono di costruire una famiglia e che, inevitabilmente, hanno poi la necessità di fruire di servizi di cura dei bambini, i cui costi – sappiamo tutti – essere tutt’altro che irrisori. Bonus nido, assegno universale, assegno unico, tariffe agevolate su base ICEF aiutano i genitori a muoversi nel garbuglio di servizi per l’infanzia, lavoro, risparmio, bollette, mutui,…

Per quanto riguarda le tariffe del nido, però, non sempre le famiglie trovano la sponda di chi dovrebbe occuparsi anche – forse prevalentemente – di questi aspetti della comunità. È il caso della giunta comunale di Isera che da gennaio 2024 aumenterà le tariffe del nido d’infanzia di ben il 25%. La quota base, infatti, passerà da 360,00 a 450,00 euro.

Nessuna spiegazione e nessuna comunicazione alle famiglie. Le stesse non sono state nemmeno avvisate della complessa modalità, tutta nuova rispetto al cartaceo in essere fino a settembre, di invio delle fatture del servizio. Insomma, aumenti di costi e complicazioni ulteriori sotto l’albero di Natale per le famiglie di Isera e degli altri comuni in convenzione per il servizio nido d’infanzia: Nogaredo, Mori e Nago-Torbole.

L’aumento della quota inciderà su tutte le famiglie, sia che beneficino delle agevolazioni ICEF sia che non ne abbiano diritto. Quindi, pur da una quota base di partenza diversa a seconda della situazione patrimoniale, tutti risentiranno dell’aumento del 25%. Ricordiamoci che oltre alla tariffa mensile, sulle famiglie – sempre su base ICEF – viene poi caricata anche la quota giornaliera.
Il provvedimento con cui si è deciso l’aumento è la delibera 109 del 27 luglio 2023, atto in cui non viene in alcun modo data una giustificazione oggettiva e comprensibile della modifica tariffaria. Si parla soltanto di un “disavanzo” di 54.602,80 Euro relativo all’anno educativo 2021-2022.

In un articolo su PubblicAzione, appunto pubblicazione locale, l’Amministrazione mette le mani avanti parlando di “tempesta im-perfetta” e snocciola una serie di obiettivi che sanno (viene detto espressamente, per la verità) di campagna elettorale. Niente di strano, per carità, si vota a primavera 2025.

Nello stesso articolo si menziona rapidamente una “forte rivalutazione ISTAT del 2022 e 2023 connesse all’inflazione ha inciso sul contratto in essere tra la pubblica amministrazione e la società affidataria del servizio asilo nido producendo un aumento dei costi riferiti agli anni educativi 2022/2023 e 2023/2024 per un totale pari ad euro 57.115,00, la quota a carico del Comune ammonta ad euro 19.255,00 per l’anno educativo 2022/2023 ed 11.958,00 per l’anno educativo 2023/2024 (il restante disavanzo è suddiviso sulla base del numero di bambini frequentanti il servizio e residenti nei comuni convenzionati) interamente sostenuti per i bambini residenti sul nostro territorio dal Comune di Isera”. Fine. Politiche sociali ridotte a numeri buttati lì, senza una prospettiva, senza un’idea. Ma rimanendo a quanto scritto, alcuni dubbi arrivano alla mente.

Esattamente, di quale anno educativo stiamo parlando: 2021/2022 come dice la delibera o 2022/2023 e 2023/2024 come viene illustrato – si fa per dire – alla cittadinanza? Quanto è questo disavanzo: 54.602,80 come indica la delibera o 57.115,00 e perché non è mai emerso dai bilanci né affrontato in consiglio comunale? E poi: i costi sono sostenuti interamente dal Comune o semplicemente anticipati nell’attesa di caricarli interamente da gennaio 2024 sulle famiglie che usufruiscono del servizio?
Altra questione. Nella delibera viene premesso che il costo pro capite per bambino che benefici del servizio nido è di 1065,66 e che vi è un contributo medio della Provincia di 665,14. Ma allora il costo pro capite dei bambini le cui famiglie pagano la tariffa piena di 450,00 – senza agevolazioni ICEF – è di 1115,14 (contributo PAT + tariffa piena)? E l’eccedenza, per ridotta che sia, dove finisce?
La domanda successiva e legittima è: come ha pensato la Giunta comunale di coprire questo disavanzo?

I più ottimisti hanno sperato che gli amministratori locali, presi finalmente dal senso di responsabilità della gestione della cosa pubblica e del fare comunità, utilizzassero l’avanzo derivante dall’addizionale comunale IRPEF – ancora richiesta ai concittadini – per coprire o limitare questo disavanzo del servizio nido d’infanzia. Invece no. Politici e tecnici continuano a sostenere che l’addizionale non si può togliere perché serve a fare da paracadute. Ma quando il paracadute è necessario a sostenere le famiglie, l’addizionale serve ad altro – e viene riconfermata in esistenza ed entità dell’aliquota – e le famiglie lasciate sole a conciliare famiglia, lavoro e, se non bastasse, aumenti ingiustificati.

 

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Gruppo Consiliare Isera Smart
(Federico Rosina, Anna Brescia, Isabella Calvetti, Franco Nicolodi, Emanuele Valduga)
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