Mozione. Oggetto: contrarietà alla progettazione e realizzazione di un impianto di incenerimento in Trentino. Premesso che:
– la direttiva quadro sulla gestione dei rifiuti 2008/98/CE pone ai vertici della gerarchia delle azioni nella gestione dei rifiuti i principi di prevenzione, riutilizzo e riciclo ( art. 4 comm. 1 ) con un rilevante attenzione ( art.4 comm.2 ) alla salvaguardia dell’ambiente e della salute umana.
– Con la COM(2017) 34 del 26-01-2017 dal titolo: “ Il ruolo della termovalorizzazione nell’economia circolare” la Commissione Europea esprime chiaramente che : “ va ridefinito il ruolo dell’incenerimento dei rifiuti – attualmente l’opzione prevalente della termovalorizzazione – per evitare che si creino sia ostacoli alla crescita del riciclaggio e del riutilizzo sia sovraccapacità per il trattamento dei rifiuti residui. Oltre ciò invita gli Stati membri con elevata capacità di incenerimento ( vedi Italia ) a : “ introdurre una moratoria sui nuovi impianti e smantellare quelli più vecchi e meno efficienti.”
– Con il nuovo piano di azione per l’economia circolare COM (2020) 98 del 11-03-2020 si stabilisce che: “l’UE deve accelerare la transizione verso un modello di crescita rigenerativa che restituisca al pianeta più di quanto serve, progredire verso il mantenimento del consumo di risorse entro i confini planetari e quindi adoperarsi per ridurre la propria impronta di consumo e raddoppiare la propria impronta circolare tasso di utilizzo dei materiali nel prossimo decennio”.
Considerato che:
– dai dati elaborati in occasione del V aggiornamento piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani e del successivo addendum emergono valutazioni significative in riferimento al mancato raggiungimento degli obiettivi del IV aggiornamento: eccessive differenze di percentuali di differenziata nei bacini ( 86% Rotaliana, 64,4% AGL); eccessive differenze nei livelli di produzione pro-capite dei rifiuti ( 0,20kg/ab. eq. gg Rotaliana, 0,53kg/ab.eq. gg AGL ); non omogeneità nei modelli di tariffazione e di raccolta; scarsa qualità della differenziata.
– Negli scenari valutati sia nel V aggiornamento che nell’addendum sono presenti soluzioni con dati finali di conferimento in discarica che rispetterebbero ampiamente il valore del 10% presente nella direttiva 2018/850 di conferimento in discarica quale obiettivo da raggiungere entro il 2035,
– Nei primi dieci mesi di azioni concrete e di introduzione di un sistema di raccolta porta a porta nei territori dell’alto Garda e Ledro gli stessi hanno raggiunto significativi miglioramenti nella raccolta differenziata fino a percentuali oltre l’80%, testimoniando in questo modo l’oggettivo raggiungimento di livelli omogenei di percentuali di raccolta differenziata su tutto il territorio provinciale che porterebbero a riduzioni del residuo oltre le 10.000 t/a.
– L’inserimento di un inceneritore nel ciclo dei rifiuti provinciali, con un carico minimo di 80.000 t/a comporterebbe inevitabilmente il rallentamento se non la definitiva interruzione delle politiche di prevenzione, riduzione, riutilizzo e riciclo dei rifiuti. Ciò testimoniato dal fatto che tali quantitativi, già oggi molto incerti, potrebbero realizzarsi solo congelando la situazione dei rifiuti urbani a prima del V aggiornamento. Quindi con un forte arretramento delle azioni virtuose in ambito di gestione dei rifiuti urbani.
– L’attività di incenerimento dei rifiuti comporterebbe la totale perdita di materia, disperdendola in ambiente e in ceneri, ponendosi quindi in una logica lineare e non circolare di gestione del ciclo dei rifiuti. Tale pratica diffonderebbe inoltre pericolosamente in atmosfera sostanze inquinanti e dannose per la salute umana e per gli ecosistemi, come ripreso anche nell’all.4 al V aggiornamento “Le problematiche principali associate a questo tipo di conversione energetica dei rifiuti sono di carattere principalmente ambientale”.
Tutto ciò premesso e considerato, si impegna il Presidente della Comunità e il Consiglio dei Sindaci a:
– esprimere la richiesta al Presidente della Provincia Autonoma di Trento ed agli organi competenti di una moratoria di 5 anni, fino al 2027, a qualsivoglia scelta di introduzione di un inceneritore nel ciclo dei rifiuti urbani provinciale.
– chiedere al Presidente della Provincia Autonoma di Trento ed agli organi competenti che vengano attuate in modo organico e strutturato politiche nella gestione dei rifiuti urbani che pongano prioritariamente obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti e aumento della differenziata. Attivando azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, l’introduzione di modelli di raccolta tra i più efficaci in termini di risultati quantitativi e qualitativi della differenziata e ponendo in essere aggiornamenti tecnologici dell’impiantistica di riciclo volti a ridurre gli scarti.
– trasmettere la propria posizione di contrarietà a qualsivoglia scelta di introduzione di un inceneritore nel ciclo dei rifiuti urbani provinciale al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, al presidente del Consiglio delle autonomie Locali, ad APPA e ADEP.
– chiedere al Presidente del Consiglio provinciale che si proceda rapidamente alla trattazione in Commissione permanente e in Aula alla trattazione del disegno di legge provinciale da tempo depositato volto ad uniformare e a rendere più efficace sul territorio provinciale il sistema raccolta porta a porta con introduzione della tariffa puntuale.
– Attivare successivi incontri pubblici volti ad informare la popolazione sulle premesse esposte nella presente mozione.
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Ezio Paolo Viglietti
Consigliere dell’Assemblea per la pianificazione urbanistica e lo sviluppo della Comunità della Vallagarina