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GRUPPO ONDA ALTO GARDA (TN) * LETTERA AI SINDACI TERRITORIO: « CHIUSURA SERVIZIO PSICHIATRICO OSPEDALE ARCO, CHIEDIAMO CONFRONTO CON ASSESSORA SEGNANA »

Scritto da
18.46 - martedì 14 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Lettera sottoscritta dal Gruppo Onda dell’Alto Garda, indirizzata ai sindaci dell’Alto Garda e al Presidente della comunità di Valle Alto Garda e Ledro, in merito all’intenzione dell’assessora Segnana di procedere alla chiusura del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) attivo presso l’Ospedale di Arco. Chiediamo che i nostri rappresentanti territoriali chiedano ufficialmente all’Assessora Segnana un confronto vero e approfondito col territorio.

 

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Ai Sig. Sindaci di Arco, Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno Al Sig. Presidente della comunità di Valle Alto Garda e Ledro. A fronte dell’intenzione dell’assessora Segnana di procedere alla chiusura del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) attivo presso l’Ospedale di Arco, intenzione manifestata nel corso della conferenza stampa del 7 febbraio a cui, forse casualmente, non ha partecipato il direttore del distretto interessato dai tagli, abbiamo organizzato un flashmob davanti all’Ospedale per esprimere la nostra preoccupazione. Lo abbiamo fatto senza esporre simboli partitici per rispetto alla delicatezza del tema, ai pazienti e ai loro familiari, agli operatori sanitari che con competenza ed impegno garantiscono un così importante servizio alla nostra Comunità territoriale.

Questa decisione cancella di fatto un importantissimo Servizio, essenziale in un territorio di 50 mila abitanti, con estensione agli abitanti della sponda bresciana fino a Tremosine e della sponda veronese fino a Malcesine; ancor più grave se si tiene conto del fatto che il Distretto di Arco è accorpato con Tione e Rovereto.
Le cose che hanno creato profondo sconcerto sono le modalità con cui ciò è avvenuto, senza un serio ed approfondito coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali e dell’intera cittadinanza, il fatto che si prevede un passaggio ad una nuova situazione senza la possibilità di correggere eventuali malfunzionamenti del sistema e, non ultimo per importanza, il dato certo del continuo impoverimento del sistema ospedaliero altogardesano, quasi uno smantellamento per pezzi, non dichiarato, ma praticato.

I reparti ospedalieri (SPDC) assicurano il trattamento delle acuzie e della vera emergenza psichiatrica in condizioni di sicurezza e di competenza non comparabili con altro. Oggi sono attivi gli SPDC dell’ospedale di Trento (14 posti letto, di cui 2 covid), dell’ospedale di Borgo (16 posti letto di cui 2 covid) e di Arco (16 posti letto). Già ora, a detta dei diretti interessati, i reparti sono sempre in affanno e di certo non è facile trovare posti letto liberi. Considerato che l’offerta del Centro Le Palme non può essere considerata in alcun modo equivalente, la chiusura dello SPDC di Arco, avrà ripercussioni inevitabili sugli ospedali di Trento e Borgo senza che per questi ultimi si sia a conoscenza di interventi di potenziamento.
A prescindere dal pensiero e dagli ideali di ciascuno, gli SPDC rispondono a bisogni ineludibili anche per chi propende per la cura della malattia mentale fuori dall’ospedale: i pazienti in trattamento sanitario obbligatorio (TSO), con comportamenti suicidari o con fasi maniacali, spesso sono persone accompagnate da problematiche fisiche gravi (cardiologiche o respiratorie per esempio), che necessitano di una sicura base ospedaliera.

Cancellare i posti letto non farà sparire gli stati acuti di sofferenza psichiatrica! Ma farà abbassare notevolmente la sicurezza e l’incolumità sia fisica che ambientale per pazienti e operatori. Accanto a questo c’è poi il tema della sofferenza psicologica degli adolescenti, che va affrontato, ma non sottraendo spazi e risorse agli altri pazienti. Molti dubbi rimangono. Chi avrà la responsabilità della struttura delle Palme? Come si concilierà il fatto che all’interno della stessa, oltre a infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica e oss, lavoreranno neuropsichiatri infantili e psichiatri afferenti a diversi dipartimenti? A chi risponderanno e quali regole saranno loro applicate? In termini di utenti poi, la nuova struttura solleva altri dubbi.

Siamo sicuri che creare ‘promiscuità’ tra diversi tipi di problematiche sia una risposta efficace dal punto di vista del recupero, dell’orientamento e del reinserimento, se potremmo trovarci nella condizione di avere in servizio un neuropsichiatra infantile per gestire persone di 20 o 30 anni?
E che succederà se casi gravi ma comunque non infrequenti di persone adulte dipendenti da sostanze finiscono mescolati ad adolescenti con tutt’altre problematiche?

Per tutti questi motivi ci rivolgiamo ai nostri Amministratori, indifferentemente dal colore partitico, in qualità di rappresentanti del territorio, perché si facciano portavoce delle preoccupazioni della cittadinanza presso l’Assessorato provinciale alla Sanità. Riteniamo sia quanto meno opportuno che i nostri rappresentanti territoriali, i Sindaci e il Presidente della Comunità Alto Garda e Ledro, chiedano ufficialmente all’Assessora Segnana un confronto vero e approfondito col territorio e si impegnino a fare tutto quanto è possibile per ottenere due garanzie: tenuta del nostro Ospedale di zona e sicurezza e margini di cura a questi pazienti che versano in condizioni di estrema fragilità anche attraverso una fase transitoria e un serio progetto di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento per gli adolescenti (aumentati anche in seguito agli effetti della pandemia) presso struttura idonea, vista la inadeguatezza del Centro di Villa Ischia, come richiesto anche dal Presidente della Fondazione città di Arco. Il nostro territorio merita maggior rispetto, visto anche il fatto che la Comunità dell’Alto Garda e Ledro contribuisce in modo importante alla formazione del Pil provinciale; risorse queste che dovrebbero permettere alla nostra popolazione di godere di servizi come quello attinente alla Salute, intesa come benessere bio-psichico-sociale.

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