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FORUM TERRITORIALE PARCO FLUVIALE SARCA (TN) * “RETE DI RISERVE””: « CHIEDIAMO L’AMPLIAMENTO DEL NUMERO DI RAPPRESENTANTI DA 2 A 4, E MAGGIOR VALORIZZAZIONE DEL GRUPPO ALLA CONFERENZA DI RETE »

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13.32 - sabato 22 ottobre 2022

Approssimandosi la scadenza dell’accordo di programma finalizzato all’attivazione della “Rete dI Riserve Sarca” (L.p. 23 maggio 2007 nr. 11) , considerato quanto stabilito dalla deliberazione nr. 1512 d. d. 26.08.2022, riteniamo opportuno portare all’attenzione dei rappresentanti dei Comuni aderenti all’accordo alcune questioni che riteniamo di importanza fondamentale per il futuro del Parco Fluviale della Sarca.

La recente deliberazione della Giunta Provinciale, nr. 1512 d.d. 26.08.2022, avente per oggetto “Articoli 47 “Rete di riserve” e 96 “Sovvenzioni per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente naturale” della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11 (legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura) – approvazione atti attuativi riforma legislativa reti di riserve e precisamente: criteri e modalità di finanziamento delle reti di riserve (commi 4, 4 bis e 4 bis 1 dell’articolo 96), schema tipo di convenzione (comma 10 dell’articolo 47) e schema tipo di Programma degli interventi (comma 6 dell’articolo 47)” introduce alcuni elementi di criticità che riteniamo opportuno evidenziare.

Uno dei principali elementi di criticità è costituito dalla possibilità di partecipazione dei cittadini. Nella deliberazione si afferma che “per promuovere e favorire la partecipazione della cittadinanza nell’organizzazione delle reti di riserve potranno essere previsti, specifici organismi (forum territoriali) o modalità operative, da disciplinare nell’ambito della definizione delle specifiche convenzioni”, in modo che la possibilità di partecipazione dei cittadini diventa “opzionale” e lasciata alla decisione della Rete, invece di costituire la base su cui costruire la governance della Rete e valorizzare la partecipazione, considerando i Forum territoriali o organismi analoghi come organismi fondamentali per la costituzione della Rete stessa.

Un ulteriore elemento di criticità è costituito dall’abrogazione del Piano di Gestione, strumento che individuava, fra gli altri aspetti, misure volte ad integrare le politiche di conservazione della natura e di valorizzazione della biodiversità con gli interventi di sviluppo socio-economico del territorio in un’ottica di sostenibilità e complementarietà , anche attraverso la definizione di progetti partecipati “dal basso” in attuazione del principio di sussidiarietà responsabile, finalizzati al miglioramento multifunzionale del territorio e delle strutture di fruizione dell’area protetta, aspetto questo che fa sorgere il dubbio legittimo n merito alla volontà di garantire alla rete , per il futuro , la possibilità di operare con interventi coordinati ed appropriati su tutto il territorio di riferimento che, nel caso del parco fluviale della Sarca, interessa il territorio di 27 Comuni.

Purtroppo le avvisaglie di questo modo di operare si sono già manifestate in questi ultimi anni e testimoniate dalla difficoltà , da parte dei Comuni coinvolti nella gestione del Parco fluviale , di pensare la Sarca come un territorio ed un ecosistema unitario, dalla sorgente alla foce, con un equilibrio precario, bisognoso di “cure” ed interventi coordinati per recuperarne, almeno per quanto possibile, la naturalità, migliorare qualità e quantità delle acque che scorrono nel fiume e, più in generale, salvaguardare le importanti funzioni garantite dall’ecosistema fluviale , già pesantemente colpito e compromesso dallo sfruttamento idroelettrico, dall’antropizzazione e , in generale, dallo sviluppo economico.
Il Parco fluviale può essere il contesto territoriale ideale per perseguire questo tipo di obiettivi se le Amministrazioni coinvolte avranno il coraggio di investire in questa direzione e aprirsi alla partecipazione dei cittadini singoli o riuniti in associazioni.

Purtroppo quanto accaduto in questi ultimi due mesi non sembra andare nella direzione sperata. Alla richiesta da parte del Forum territoriale di far precedere l’adozione della nuova Convenzione da un percorso partecipativo, nel quale potessero essere discussi e condivisi i futuri programmi , sono seguiti un incontro in videoconferenza del Forum territoriale e tre incontri aperti tenutisi nei diversi territori della Rete, utili per un confronto, ma non sufficienti per delineare strategie e programmi condivisi per il futuro del Parco della Sarca, da sottoporre al vaglio delle diverse Amministrazioni al momento del rinnovo della Convenzione.

Ribadiamo la necessità di proseguire il confronto, partendo da quanto emerso negli incontri territoriali che, ricordiamo, nonostante si siano svolti in piena estate, hanno fatto riscontrare una buona partecipazione di cittadini ed associazioni.
Ribadiamo la necessità, in previsione dell’iter di approvazione della nuova Convenzione, se veramente si crede nella partecipazione dei cittadini, di mantenere e rafforzare il ruolo del Forum territoriale, quale organismo fondamentale nella governance del Parco fluviale, prevedendo l’ampliamento del numero di rappresentanti del Forum territoriale all’interno della Conferenza della Rete, riconoscendo loro anche il diritto di voto e di iniziativa. Auspichiamo inoltre la modifica della deliberazione della G.P. nr. 1512 con l’introduzione dell’obbligatorietà della costituzione di organismi che favoriscano la partecipazione dei cittadini e la reintroduzione dell’obbligatorietà della stesura del Piano di Gestione quale strumento di programmazione unitaria dell’attività del parco fluviale.

Infine riproponiamo all’attenzione degli Amministratori dei Comuni aderenti al Parco e dei partecipanti alla Conferenza della Rete, le proposte emerse nel corso dell’incontro tenutosi a luglio ad Arco con la richiesta al Parco fluviale di Costituire gruppi di lavoro aperti alla partecipazione di cittadini ed associazioni sulle seguenti tematiche:

1. Tutela e conservazione dell’ecosistema fluviale
Anche alla luce del cambiamento climatico in atto, è sempre più urgente mettere al centro il tema della tutela della risorsa acqua sotto i diversi aspetti (quantità/ qualità/ utilizzi). Il Parco fluviale dovrà impegnarsi direttamente a promuovere azioni di difesa dell’ecosistema fluviale attraverso la conservazione dei DMV/DE e azioni concrete per un uso sostenibile della risorsa acqua.

2. Programmi di rinaturalizzazione/ riqualificazione dell’ambiente fluviale e sicurezza idraulica
Il Parco fluviale dovrà farsi parte attiva nel promuovere progetti significativi di riqualificazione/rinaturalizzazione lungo tutto il corso del fiume, con una progettualità unitaria e con azioni volte a portare il fiume nello stato più naturale possibile, in modo che possa “espletare le sue caratteristiche funzioni ecosistemiche (geomorfologiche, fisico- chimiche e biologiche) “ migliorando complessivamente lo stato ecologico della Sarca. Queste iniziative dovranno essere contestualmente coordinate con le azioni previste per la garanzia della sicurezza idraulica del corso d’acqua. Si chiede la costituzione di un gruppo di lavoro che coinvolga oltre a cittadini ed associazioni anche i servizi provinciali competenti (Servizio Aree Protette e Servizio Bacini Montani)

3. Promozione della risorsa fiume
Le azioni di promozione del Parco fluviale dovranno privilegiare iniziative di sensibilizzazione con l’obiettivo di far crescere nella popolazione la conoscenza dell’ambiente fluviale e la consapevolezza dell’importanza della Sarca nel territorio, privilegiando il finanziamento di progetti educativi rivolti in primo luogo alle scuole o ad altre istituzioni del territorio. Si auspica inoltre il coinvolgimento, ad opera della Rete, degli operatori turistici del territorio con iniziative di promozione dello sviluppo di un turismo lento, o di un turismo fluviale che, per quanto possibile, focalizzato sulla conoscenza del fiume e della storia del suo territorio.

4. Governance del parco fluviale
Riteniamo necessario che la Conferenza di Rete si attivi presso la Provincia al fine di richiedere il consolidamento e la stabilizzazione della struttura tecnico- amministrativa della rete, al fine di garantire una maggior operatività, ed una reale autonomia progettuale. Oltre a ciò si propone di valorizzare maggiormente il ruolo del Forum territoriale, introducendo l’obbligo di consultazione sulle decisioni più importanti per la vita del Parco, in particolare in fase di programmazione dell’attività.

Si chiede inoltre l’ampliamento del numero di rappresentanti del Forum Territoriale da 2 a 4, riconoscendo agli stessi il diritto di voto e di proposta nell’ambito della Conferenza di Rete. Sarebbe anche auspicabile una maggior valorizzazione del Gruppo di Lavoro interno alla Conferenza di Rete, definendone in maniera più dettagliata i compiti e le materie sulle quali dovrà, obbligatoriamente, esprimersi.
Infine si propone che la maggior parte delle risorse disponibili (nella misura di almeno il 70%) venga effettivamente indirizzata alla conservazione degli ambienti ancora naturali ed alla rigenerazione e rinaturalizzazione di quelli pesantemente modificati dagli interventi umani.

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Gianfranco Maino

Aldo Collizzolli

I rappresentanti del Forum Territoriale nella Conferenza di Rete del Parco fluviale della Sarca

 

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