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FLP – FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI * SCIOPERO BUONI PASTO: VETRONE, « GIUSTA L’ASTENSIONE, MA ANCORA UNA VOLTA A RIMETTERCI SONO GLI ADDETTI »

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21.59 - giovedì 16 giugno 2022

Lo sciopero nazionale per i buoni pasto di ieri, promosso dalle associazioni di categoria Ancd Conad, ANCC Coop, Federdistribuzione, FIEPeT-Confesercenti, Fida e Fipe-Confcommercio, che ha interessato anche la Regione Trentino Alto Adige è giusto e sacrosanto perché mette in risalto le elevate commissioni che i ristoratori sono costretti a pagare ma ha causato una vera e propria perdita economica per decine e decine di migliaia di lavoratori della Pubblica Amministrazione sparse sul territorio delle provincie autonome di Trento e di Bolzano.

Difatti nella giornata di ieri, tutto il pubblico impiego, ad esclusione dei dipendenti dei Ministeri e delle Agenzie fiscali, quindi gli “statali” ci ha rimesso di tasca propria mediamente 7 euro a testa.

Il perché è semplice. Mentre i predetti Ministeriali hanno la facoltà di poter cumulare i propri buoni pasto e renderli spendibili anche in altre giornate lavorative e senza l’iniqua osservanza obbligatoria di una fascia giornaliera di fruibilità che mediamente va dalle ore 12,00 alle ore 15,30, tutti gli altri, ad esempio i dipendenti dell’Ente Regione (uffici centrali, giustizia, camere di commercio, uffici giudici di pace), scuola, province ecc…, avendo l’obbligo di consumare il proprio buono pasto solo ed esclusivamente nella giornata in cui matura il diritto allo stesso, in pratica ieri non lo hanno potuto consumare e quindi lo hanno perso, a causa del suddetto sciopero! Sciopero che vogliamo augurarci non verrà più replicato in quanto aprirebbe la strada alla cosiddetta famosa “guerra tra poveri”.

Ecco perché la FLP nelle prossime tornate contrattuali negli Enti locali chiederà l’abolizione di quelle norme penalizzanti per i lavoratori, adeguandole a quelle nazionali che garantiscono una maggiore flessibilità e spendibilità del diritto alla pausa pranzo, quest’ultimo sancito dall’art. 8, co.2, D.LGS. n. 66/2003. Anche ad evitare, così come è successo ieri che, mentre i lavoratori ci hanno rimesso in media 7 euro a testa, le Amministrazioni ci hanno guadagnato alcune centinaia di migliaia di euro, effettuando un risparmio di spesa per le proprie casse. Ciò non è giusto perché come al solito chi ci rimette è sempre l’anello più debole della catena, cioè il singolo lavoratore.

Lavoratore che la FLP intende tutelare e difendere in tutte le prossime sessioni contrattuali, proponendo la revisione di quelle norme anacronistiche e penalizzanti per l’intera categoria dei lavoratori pubblici.

 

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Segretario Regionale FLP
Giuseppe Vetrone

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