(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il 3 dicembre di ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Essa nasce nel 1992 su volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) facendo seguito a una serie di provvedimenti a supporto delle persone diversamente abili.
Nei loro confronti è necessario non solo tutelarne i diritti rimuovendo tutto ciò che impedisce loro una cittadinanza piena ma anche superare gli ostacoli del pregiudizio cui fa capo ogni forma di esclusione.
Lo scorso ottobre l’Italia ha ospitato il primo G7 Inclusione e disabilità, fortemente voluto dal Governo Meloni. Si è trattato di un incontro che ha assunto i connotati di un evento storico: per la prima volta, infatti, i ministri competenti in materia, appartenenti ai paesi del G7 – Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Italia – si sono riuniti in Umbria per discutere temi e priorità comuni, e per adottare un’agenda condivisa.
Ciò che ne è emerso è la Carta di Solfagnano, un documento che rappresenta un punto di svolta nell’impegno internazionale per garantire la piena valorizzazione delle persone con disabilità. Dal lavoro allo sport fino all’autonomia, per ambire ad un progetto di vita indipendente.
La prima pietra è stata posata, ciascuno di noi però, è chiamato a fare la propria parte, affinché la diversa abilità sia effettivamente risorsa e non un limite.
Non si può parlare di inclusione se essa resta uno slogan, una bandiera di cui appropriarsi. Occorre invece guardare alla disabilità come opportunità coltivando le potenzialità e i talenti di ciascuno indipendentemente dalla condizione in cui si trova. Solo in quel momento, giornate come questa, assumeranno il giusto significato.
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Luca Casagrande
Referente Provinciale Trento Dipartimento Equità Sociale e Disabilità FDI