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DORI (PRESIDENTE “CONSULTA PAT SALUTE“) * NOT: « I CITTADINI ATTENDONO DA TROPPO TEMPO DECISIONI POLITICHE CHIARE, LA PAZIENZA DI TUTTI SI STA ORMAI ESAURENDO »

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17.49 - sabato 28 maggio 2022

C’è ormai chi pensa che sul Nuovo Ospedale Trentino (NOT) sia calata una sorta di maledizione, che l’acronimo stesso NOT faccia prevalere il NO Trentino, che qua e la riecheggi la frase dei promessi sposi “Questo matrimonio non s’ha da fare, ne domani ne mai”. Ma non è così la vicenda della costruzione del nuovo ospedale è fin troppo intrecciata fra impreparazione, imprecisione al limite della superficialità, errori di valutazione tutte cose che si sono snocciolate con estrema chiarezza lungo questi undici anni di progetti, gare e aggiudicazioni.

A detta di molti, di molti cittadini che hanno assistito pressoché impotenti a questa vicenda siamo veramente arrivati all’inverosimile, all’indecenza. Altro che immagine di un Trentino efficiente, rigoroso, laborioso, responsabile qui in questa vicenda sembra di essere precipitati in tante storie di appalti di opere poi mai realizzate o solo in parte in altre zone d’Italia ove politica, amministrazione, burocrazia e malaffare la fanno da padroni.

Che i trentini non siano solo preoccupati, ma costernati e autenticamente scandalizzati da tanti e tali ritardi, da tanti e tale spreco di denaro pubblico (di nostro denaro versato con le tasse) per “rattoppare” in continuazione la struttura attuale del S. Chiara dichiarato non da un cittadino qualsiasi (magari imbufalito), ma dalla Presidente del ClMO dott.ssa Brugnara una struttura vetusta che non “offre più gli standard necessari”. Una situazione molto grave che evidenzia ancora una volta una emergenza che non può essere continuamente offuscata o rimandata sine die.

Siamo oltre la soglia dell’accettabile anche perché ogni disfunzione strutturale o di dotazione strumentale per l’ospedale più importante del Trentino si traduce in ritardi nelle prestazioni, in difficoltà nel formalizzare diagnosi, nella presa in carico delle persone, nel ripristino, in tempi certi, della salute compromessa da malattie e patologie complesse.

Quello che risulta sempre meno accettabile è la superficialità, la ricerca costante di scaricare le proprie responsabilità su altrui, la impreparazione ad affrontare funzioni amministrative complesse, la assenza di indirizzi precisi da parte di chi ha la responsabilità politica del sistema sanità. L’ultima vicenda, quella del ricorso al parere dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), rientra in questa fattispecie, quella di trovare qualcuno che tolga le “castagne dal fuoco” e che giustamente è stata rimandata al mittente in quanto l’Enac sottolinea come improprio il ricorso ad una loro valutazione ad appalto già avvenuto e aggiudicato e anche l’indicazione di valutare la possibilità di aggiudicare la gara alla seconda classificata ( Pizzarotti) con l’obbligo di realizzare il progetto della prima (Guerrato) risulta poco percorribile dopo le valutazioni negative espresse dalla stessa Pizzarotti su tale progetto e quelle successive della commissione provinciale.. Questa è l’ultima perla che l’amministrazione provinciale e la Giunta ha raccolto e infilato.

Intanto che si tergiversa il tempo passa e i cittadini sempre più costernati attendono risposte alle loro richieste di intervento e di salute inseriti in lunghe e estenuanti liste di attesa. Tanto che emerge anche in Trentino come nel resto d’Italia un allarme prevenzione dove secondo una recente indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute solo un italiano su tre esegue controlli regolarmente per monitorare il proprio stato di salute. Spesso si rinuncia alla cura perché tempi troppo sfilacciati per le visite e la presa in carico o troppo costosa. Alle difficoltà oggettive dei cittadini ad accedere ai percorsi di cura si aggiunge la altrettanto oggettiva difficoltà del personale sanitario di ogni ordine grado nel dover operare in una struttura vecchia e non rispondente alle necessità di intervento clinico.

Una situazione sconcertante ulteriormente aggravata da un “impoverimento” della sanità pubblica a scapito di quella privata, da una bocciatura da parte dei medici della proposta di riorganizzazione della sanità trentina, recentemente approvata dalla Giunta provinciale.

E’ vero non c’è più tempo da perdere sul fronte della realizzazione del NOT, ma non solo non c’è più tempo per tanta approssimazione e superficialità per un annebbiamento costante di linee di indirizzo da parte della politica sul futuro della sanità trentina.

I cittadini attendono da troppo tempo decisioni e indicazioni politiche chiare capaci di affrontare le diverse criticità presenti nel sistema. La loro e nostra pazienza si sta ormai esaurendo.

 

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Renzo Dori
Presidente Consulta provinciale per la salute

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