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DEMAGRI (PATT) * MATERNITÀ: « BOCCIATO IL DDL PER RINFORZARE IL TRATTAMENTO A FAVORE DELLE DONNE OCCUPATE NEL PRIVATO »

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22.22 - mercoledì 28 settembre 2022

“La maggioranza provinciale, guidata dalla “Giunta del cambiamento” ha bocciato un DDL a favore delle donne lavoratrici, dimostrando che per loro gli investimenti a favore delle famiglia, dell’occupazione lavorativa e della conciliazione sono solo ottimi slogan elettorali ma niente di più”. Ha commentato così la Consigliera Paola Demagri la bocciatura di oggi in Consiglio provinciale del DDL 25 del 2019 che proponeva di modificare la legge sul benessere famigliare del 2011, con il fine di rinforzare il trattamento di maternità nel privato.

“Investire per la famiglia significa investire per la Società: con un Disegno di Legge abbiamo proposto di migliorare la questione del periodo di maternità e paternità e dei congedi parentali dal lavoro soprattutto nel settore privato. Questo perché è ancora troppo diverso il trattamento fra le donne che lavorano nel pubblico e quelle che lavorano nel settore privato quando si tratta di maternità. La Giunta afferma che parzialmente si è arrivati ad un livello di equiparazione dal punto di vista economico, ma dal nostro punto di vista non possiamo considerare solo questo aspetto se parliamo di equità.”

Durante il Consiglio provinciale di oggi gli unici a votare a favore di questa proposta sono stati tutti i Consiglieri di minoranza, che hanno chiesto alla Giunta di intervenire in maniera diretta poiché non si può pretendere che sia solo il privato ad agire.

“Saranno poi le imprese stesse che se vorranno potranno accedere ad un sostegno per ristorare il maggior costo che hanno nel sostenere la misura economica – continua ancora Demagri – le leve dell’Autonomia ovviamente consentono alla Provincia di colmare il vuoto lasciato dalla legge dei contratti collettivi. Qui non si parla di occupazione ma di ristori per le donne occupate nel privato che potrebbero avere una chance in più da un trattamento migliore della maternità.”

Il DDL trattava anche la questione relativa ai congedi parentali: attraverso l’autonomia è prevista la possibilità di stanziare delle risorse che si possono utilizzare per coprire il costo degli oneri previdenziali da una parte e dall’altra un’indennità integrativa rispetto al livello statale e consentire un numero maggiore di congedi. Ciò permetterebbe alle famiglie di seguire personalmente la crescita dei propri figli almeno fino all’anno.

Sul tema è intervenuto anche il Consigliere Michele Dallapiccola, che ha affermato che “La nostra proposta normativa si pone l’obiettivo di estendere il trattamento di maternità vigente nel lavoro pubblico anche alle lavoratrici del settore privato. Prevede una integrazione al contratto collettivo. L’intervento dovrebbe essere pubblico in modo da non dover gravare sul datore di lavoro. Al quale, in cambio, si chiede di prevedere la sostituzione della lavoratrice in maternità, favorendo in tale modo l’occupazione.

Il fine in particolare è quello di introdurre misure che, accanto ai sostegni di carattere economico, producano effetti positivi per favorire l’aumento dei tassi di natalità, attraverso la conciliazione tra l’attività lavorativa e la cura della famiglia.
La relazione nei paesi europei tra tassi di occupazione e livello di fecondità si è invertita. Negli ultimi decenni, è diventata positiva: più donne lavorano, più alto è il numero medio di figli per donna.”

Resta da capire come mai la maggioranza provinciale abbia bocciato questo DDL che anche dal punto di vista economico non avrebbe appesantito in maniera importante il bilancio provinciale. Si tratta quindi di una scelta consapevole, voluta e attuata. Anche in questo caso saranno le famiglie a giudicare la differenza fra i proclami elettorali e le azioni della Giunta e dei partiti di maggioranza.

 

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Paola Demagri (Patt)

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