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DEGASPERI (ONDA) – INTERROGAZIONE * WELFARE: « CRITICITÀ GESTIONE CASA RIPOSO “BEATO DE TSCHIDERER“, LA PAT È A CONOSCENZA DELLA SITUAZIONE? »

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07.31 - giovedì 12 gennaio 2023

Interrogazione. Criticità nella gestione della casa di riposo Beato De Tschiderer. La casa di riposo Beato De Tschiderer, locata in via Piave a Trento, detiene due marchi che dovrebbero certificare la qualità dei servizi offerti. Il primo, il marchio “qualità e benessere” certifica il benessere e la qualità della vita delle persone anziane che vivono all’interno di una struttura residenziale, tenendo in considerazione determinati valori come la libertà, la vivibilità, il gusto, la socialità e il comfort; il secondo, il marchio “Family Audit” è uno strumento di certificazione che dovrebbe qualificare un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti.

Ci sono state però segnalate diverse criticità nella gestione della casa di riposo, iniziate quando la stessa è rimasta senza un direttore, a partire dal novembre 2019 per tutto il periodo interessato dalle fasi più critiche della pandemia fino al maggio 2021, per le quali ci si chiede in base a cosa vengono accreditati e riconfermati nel tempo i marchi. Per quanto riguarda i nostri dubbi riguardo al marchio “Family Audit”, non sarebbe prevista alcuna flessibilità oraria in entrata e in uscita (se non per i fisioterapisti) e non sembrerebbe essere così semplice ottenere i congedi sulla base delle proprie esigenze. I dipendenti avrebbero poi la possibilità di utilizzare gli straordinari come un monte-ore da mettere da parte e di cui poter usufruire in caso di necessità per richiedere permessi e ferie. Queste ore, nella realtà dei fatti, non possono essere toccate, tanto che ci sarebbe chi è arrivato ad accumularne 200-300.

Ci sono state poi segnalate diverse criticità che metterebbero in discussione, a nostro parere, anche il marchio Qualità e Benessere.
Sarebbero state ridotte le ore delle pulizie e quelle per la manutenzione e molte delle proposte di attività presentate dalle associazioni per i pazienti verrebbero rifiutate. L’animazione sembrerebbe essere molto scarsa, nonostante ancora nel 2017 fosse stata inaugurata una sala apposita, situata nella parte nuova della struttura, ma alla fine mai utilizzata a questo scopo.

Con il cambio gestore della mensa, sarebbero stati ridotti alcuni servizi che prima venivano garantiti. Non sarebbero più permesse, ad esempio, le variazioni giornaliere sia a pranzo che a cena. Mentre prima venivano garantite alcune alternative a tutti, come pastina in brodo, semolino, patate, purè, formaggini, sia a pranzo che a cena, ora le variazioni devono essere concordate con largo anticipo e solo con alcuni residenti (quelli più lucidi). L’alimentazione è tra i servizi che vengono presi maggiormente in considerazione per l’accreditamento del marchio QeB: uno dei 12 valori per la valutazione è infatti il “gusto”, che consiste nella possibilità di fruire di un servizio ristorazione con un’alimentazione sana, completa, varia e gustosa, adeguata alla libertà di scelta e alle condizioni di salute senza eccessive restrizioni, qualità che non sembra caratterizzare la gestione attuale della mensa.

Dal punto di vista del comfort e della salute, spesso mancherebbero materiali e dispositivi per i pazienti, primi tra tutti i pannoloni.
Da quando è cambiata la ditta rifornitrice, per abbassare i costi di fornitura, i pannoloni più economici e probabilmente di più bassa qualità avrebbero creato diversi problemi ai pazienti e nonostante le segnalazioni degli operatori non sarebbe stato fatto nulla, se non rimproverare agli operatori di consumare troppi pannoloni. Tra le diverse criticità la più grave è forse la gestione del personale: prima dell’arrivo del nuovo direttore era attivo il “progetto idratazione”, un progetto che prevedeva la possibilità per gli operatori con limitazioni fisiche di essere assegnati ad un nucleo e svolgere mansioni alberghiere, più idonee alle loro problematiche.

Questo era positivo non solo per i diretti interessati, ma anche perché riduceva il carico di lavoro degli altri operatori che potevano occuparsi delle mansioni più pesanti. Con l’arrivo del nuovo direttore il progetto idratazione è stato cancellato e alcuni operatori con difficoltà fisiche sono stati reintrodotti nei nuclei di lavoro assistenziali ordinari. Alcuni di loro, impossibilitati a svolgere le ordinarie mansioni, sarebbero stati costretti a prendere giorni di permesso, aspettative e malattie fino ad essere licenziati. Sembrerebbe che il medico competente, che non voleva riconoscere l’idoneità di questi soggetti a lavorare, sia stato sostituito da un altro che la riconoscesse.

Nel frattempo per coprire aspettative, malattie prolungate o ferie non si è provveduto all’assunzione di nuovo personale e questo avrebbe causato un grave problema, ormai generalizzato all’interno di queste realtà, di carenza di personale.
Per quanto riguarda una parte della struttura, quella vecchia, attualmente sarebbero presenti 2 operatori, uno per il piano a pagamento e uno per gli altri due. Per quanto riguarda la parte nuova, un Oss si occuperebbe del primo piano composto da due nuclei e un altro, da solo, del nucleo del terzo e del piano terra.

Il problema della carenza di personale sembrerebbe essere leggermente migliorato nell’ultimo periodo, nonostante l’alto turn hover, ma bisognerà vedere ora con le nuove assunzioni di APSS tramite il concorso che è stato indetto nel 2019.
Da quello che ci risulta, da due anni a questa parte, non sembrerebbe essere stato nemmeno nominato un rappresentante dei familiari.

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Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

1. se è a conoscenza della situazione descritta in premessa;

2. sulla base di quali requisiti la Provincia concede il marchio Family Audit e sulla base di quali verifiche controlla se viene rispettato;

3. sulla base di quali requisiti la Provincia concede il marchio Qualità e benessere e sulla base di quali verifiche controlla se viene rispettato;

4. dove saranno collocati gli operatori con limitazioni fisiche;

5. se e quando sarà nominato il rappresentante dei familiari.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

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Cons. prov. Filippo Degasperi

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