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DE GODENZ (UPT) * ORDINE DEL GIORNO: VIGILI DEL FUOCO: « ATTIVARE UN TAVOLO DI CONFRONTO CON LA FEDERAZIONE, PER SANARE LA SITUAZIONE »

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12.18 - giovedì 15 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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BILANCIO 2023 – 2025 INTERVENTO IN APERTURA CONS. DE GODENZ

Gentili Consigliere e Consiglieri, gentili Colleghi,
stiamo per affrontare, in questo fine 2022, una manovra di bilancio in un momento particolare per il mondo, l’Italia e per il nostro piccolo Trentino. Ci troviamo, infatti, in un contesto difficile – non ancora completamente fuori da una pandemia e con una crisi energetica dovuta al conflitto Russo-Ucraino che ha determinato e continua a determinare una accelerazione di dinamiche preoccupanti dal punto di vista inflazionistico, dell’approvvigionamento di materie prime (leggi edilizia, ma non solo) e un conseguente abbassamento dei livelli di consumo e benessere sociale generale. Non tutto però è negativo; La nostra Provincia ha avuto infatti un buon andamento economico nel primo semestre di quest’anno, una stagione turistica estiva con buoni risultati e una complessiva tenuta del quadro occupazionale. Dobbiamo tenere alta l’attenzione e, su tutto, vanno sostenute famiglie e qui voglio ribadire che tornare ai 15.000 euro di esenzione dal pagamento dell’IRPEF regionale quando si era riusciti per il 2022 a portarlo a 25.000 è un errore.

Le linee d’azione di breve periodo della PAT confermano la volontà di aiutare le imprese – ben vengano in tal senso gli interventi per contrastare il caro prezzi e il caro bollette ma, proprio cogliendo lo spunto dato dal coordinamento imprenditori, ho voluto in tal senso presentare un ODG che aumenti le soglie relative alla concessione di contributi per l’abbattimento degli interessi su i finanziamenti e le fidejussioni, da 300.000 a 1.250.000 euro, proprio per dare un aiuto concreto alle aziende che si ritrovano senza liquidità nel momento di stipula di nuovi contratti di fornitura di gas. Ben venga, guardando al medio periodo e nella consapevolezza dell’imprevedibile evoluzione del contesto nazionale e internazionale e dei possibili effetti producibili dalla crisi internazionale in atto, la volontà di valorizzare anche in modo opportuno le cosiddette risorse esterne quali FESR, FSE+, PSR,PNRR e, ultime ma non per importanza, le risorse assegnateci per l’evento olimpico del 2026 (ci tornerò tra breve) in modo da poter sostenere la tenuta e la crescita del nostro sistema economico provinciale e aumentarne, laddove possibile, competitività e produttività.

Cominciando ad entrare nel dettaglio, è necessario sottolineare (lo hanno fatto anche molte delle realtà con le quali ci siamo confrontati nella predisposizione del bilancio) il carattere strategico della mobilità e della realizzazione delle infrastrutture, con particolare riguardo all’interramento della ferrovia del Brennero a Trento. Su Trento, e sulla realizzazione del bypass ferroviario in particolare, mi trovo ad esprimere profonda soddisfazione, avendo notato come la Giunta abbia recepito l’emendamento da me proposto l’anno scorso e grazie il quale si riconosce una indennità sociale di 10.000 euro alle famiglie (voglio sottolineare ai colleghi che la scelta di 10.000 è stata dettata dal risarcimento fatto nell’analoga situazione per la ricostruzione del ponte Morandi) che dovranno lasciare casa a causa della demolizione di alcuni stabili; antici-po di aver proposto alcune modifiche attraverso un emendamento per aiutare con assegnazioni di case a canone mode-rato coloro che da affittuari hanno ricevuto lo sfratto, sia un Odg per dare tempi certi alle famiglie per il riconoscimento di tali indennità.

Apprezzo che si sia ritornati ad operare in favore delle famiglie che erano residenti negli appartamenti interessati alla demolizione alla data del 27 dicembre 2021 (chiaramente accertando caso per caso la veridicità dello stato di bisogno ed evitando possibili speculazioni (pare vi sia chi ha affittato in zona senza risiedere per ottenere in futuro possibile contributi! Questo non è accettabile).
Continuando sul tema, parimenti rilevante nel contesto della ristrutturazione dell’intero asse ferroviario del Brennero risulta essere la necessità di coordinare tale opera con il potenziamento della mobilità sostenibile verso valli e località del turismo, anche in vista delle ormai imminenti – sopracitate – Olimpiadi del 2026. Si tratta di un’occasione unica e irripetibile da seguire con estrema cura affinché la nostra terra possa coglierne appieno tutti i vantaggi e potenzialità. Sarà, co-me sempre è il turismo unito allo sport, un volano eccezionale e non dobbiamo farci trovare impreparati (Sono certo che non lo saremo!). Auspico pertanto che vengano fatti concreti passi avanti su quei progetti, definiti complementari ma essenziali, riguardanti le tratte ferroviarie Rovereto-Riva, l’ammodernamento della Trento-Malè e la sua integrazione con il cosiddetto anello delle Dolomiti, ovvero la nuova mobilità Nord-Sud del capoluogo provinciale.

E qui, dopo aver ascoltato con attenzione l’intervento del Presidente voglio porgli una domanda, perché non trovo all’interno della relazione alcun accenno al BRT essendo un opera essenziale sia per la mobilità di Fiemme e Fassa che in funzione delle Olimpiadi?
La Provincia ha previsto, importanti risorse a Bilancio a sostegno delle strutture olimpiche al fine di garantire la gestione degli impianti per i prossimi 18/20 anni, e altre ancora dovranno essere aggiunte; positiva, in tal senso, l’istituzione si strutture provinciali dedicate al coordinamento e al monitoraggio delle iniziative relative al PNRR, al Piano nazionale complementare (PNC) e al piano integrato per l’energia ed il clima. E’ qui vorrei la conferma dal Presidente dei citati 220 milioni di euro di finanziamenti statali per gli interventi sulle strutture sportive interessate dalle Olimpiadi in quanto a me risultano circa la metà….

Perché tutto quanto messo in campo funzioni a dovere, sarà sempre necessario, non dobbiamo mai scordarlo, rafforza-re il rapporto della Provincia Autonoma con tutte le associazioni di rappresentanza, le istituzioni politiche e le strutture organizzative presenti sui territori a qualsiasi livello – senza scordare le associazioni e i gruppi di volontariato – che grazie alle persone di cui sono composte, giovani e meno giovani, sono linfa vitale della nostra terra. E proprio sui giovani che decidono di lasciare il Trentino mi sia consentito un passaggio critico. Analizzando la classifica del PIL pro-capite a livello europeo dal 2000 ad oggi abbiamo perso 26 posizioni e siamo passati dall’ 11° posto al 37°; quasi un tracollo che si è, ahi-noi, tradotto in quella che molti – a partire dal coordinamento imprenditori trentino – ha definito, senza mezzi e termini e giustamente, una vera e propria “fuga di cervelli”. Negli anni dal 2016 al 2020 più di 13.000 persone tra i 18 e i 39 anni hanno lasciato il Trentino-Alto Adige per studio e lavoro; E spesso, soprattutto i giovani, rischiano di non tornare più indietro. Sta pertanto a noi intervenire in maniera opportuna ed efficace affinché il Trentino sia attrattivo e buona culla di crescita anche per chi qui nasce, senza che le nostre ragazze e i nostri ragazzi debbano scegliere di andare all’estero – come hanno fatto i loro bisnonni e nonni – per cercare una vita migliore.

A tale scopo, facendo mio un suggerimento del Consorzio delle Autonomie, ritengo potrebbe essere positivo ampliare quanto previsto nell’articolo 16 riferito sostegno al pagamento dei canoni di locazione nelle zone periferiche. Ben venga tale scelta, ma perché non attivare lo stesso sostegno per chi intende affittare e risiedere stabilmente nelle zone ad alta vocazione turistica? È infatti risaputo come in tali zone gli affitti siano più cari e come spesso i giovani di questo o quel paese debbano cercare affitti più economici, allontanandosi dalla casa d’origine. Agire in tal senso permetterebbe quindi di contrastare positivamente questo fenomeno. Inoltre mi permetto di aggiungere una critica a questa Giunta, ben venga-no gli incentivi sulla natalità ma occorre iniziare a pensare che chi mette su famiglia prima dei figli pensa a acquistare una casa dove crescerli e la totale mancanza di contributi alle giovani coppie per la prima casa, molte volte, disinnesca questo processo che dovrebbe essere naturale (si forma una coppia – compra casa – ha dei figli).

Sempre sul tema alloggi, e in particolare a quelli utilizzabili per accogliere i lavoratori stagionali si suggerisce che nei Comuni con alta densità di strutture ricettive venga effettuata una rilevazione delle disponibilità di unità immobiliari da destinare e fini abitativi e, in modo non permanente, per i lavoratori del turismo prevedendo agevolazioni sui tributi locali (IMIS,TARI) per i proprietari che stipulino locazioni ad uso transitorio destinate ai lavoratori stagionali.

Arrivando al capitolo turismo, ben venga, in coerenza con quanto attivato dai Ministeri nazionali competenti, la volontà di incentivare la promozione della ricettività turistica accessibile e di individuare un marchio specifico da assegnare ai soggetti pubblici e privati che garantiscono strutture sbarrierate e accessibili a tutti. Da anni, come dimostrano anche i numerosi atti politici da me presentati in quest’aula, porto avanti l’implementazione da tali modalità attraverso il marchio OPEN e quindi sono particolarmente contento della decisione di puntarvi con più convinzione. Si tratta di una scelta impor-tante sia dal punto di vista umano che economico da sostenere, perciò, senza esitazioni. Positiva, cambiando accezione, la scelta di estendere al 30 aprile 2023 il regime semplificato per l’utilizzo dei plateatici e altre strutture leggere da parte dei pubblici esercizi che, laddove possibile, vanno in ogni modo sostenuti anche se credo che gli spazi dovrebbero essere concessi in via definitiva previo la corresponsione di un affitto.

Restando sul tema turismo e gestione dello stesso, mi sia consentito un passaggio che ritengo davvero importante, riferito alla sicurezza sulle piste da sci. Fatto salvo il fatto che i gestori delle aree sciabili stanno attivamente dialogando con il Governo al fine di arrivare ad una definizione chiara e condivisa a livello nazionale dei molti elementi di novità introdotti e che ad oggi molti di essi restano ambigui e inapplicabili – ad esempio quelli riferiti a competenze e ruolo del direttore di pista, le modifiche alle caratteristiche strutturali delle piste da sci e da slittino, responsabilità dei gestori nelle operazioni di soccorso sulle piste – si auspica che la ragionevolezza e il buon senso abbiano il sopravvento e, soprattutto in tema sanzioni, le stesse non vengano adeguate immediatamente mancando di fatto un regolamento attuativo. Questo per tutela-re i lavoratori chiamati in causa e permettere un positivo svolgimento stagionale.

Venendo ora all’agricoltura e alle foreste, fulcri anch’esse dell’equilibrio del sistema Trentino, dichiaro come sia necessario insistere, come fatto giustamente fino ad ora, nel mantenimento di un alto livello di attenzione e cura ai bisogni di ogni settore agricolo e di ogni agricoltore; La crisi non è ancora passata e il comparto va fortemente sorretto. Ecco perché ho presentato un emendamento che va ad aggiungere una quota di 500.000 euro ai contributi già destinati al premio per gli alpeggi dal 2023 considerato che, se vogliamo che gli stessi non vengano abbandonati a causa degli attacchi di lupi e orsi e vogliamo mantenere alto il livello del benessere animale è esattamente questa la direzione da prendere. Parimenti le fo-reste, particolarmente ferite – dopo VAIA – dal flagello del bostrico, vanno seguite e tutelate; Ben vengano, a mio avvi-so, l’aggiornamento dei metodi di selezione delle piante da taglio e la costituzione di un tavolo di lavoro ad hoc che, an-dando a coinvolgere le imprese e le aziende, lavori per la valorizzazione del nostro patrimonio boschivo, il suo mantenimento e la sua riorganizzazione e gestione ottimale.

Lasciatemi un piccolo accenno su un argomento che mi sta particolarmente a cuore e del quale seguo dalla scorsa legislatura le vicissitudini: i Vigili del Fuoco. Finalmente la Giunta è riuscita a portare a casa l’innalzamento dell’età da 60 a 65 anni l’operatività dei volontari. Cosa che da tempo ho portato avanti raccogliendo le molteplici richieste da parte dei corpi. Ora va fatto un ulteriore passaggio per colmare un gap normativo della legge 9/2011, infatti chiedo alla Giunta attraverso un odg di sanare, confrontandosi sempre con la Federazione dei corpi, la situazione di coloro che, all’entrata in vi-gore della citata legge provinciale sulla protezione civile, avessero compiuto i sessanta anni e quindi sono stati obbligati ad uscire in quanto nella 9/2011 è stata eliminata la figura dei vigili del fuoco fuori servizio.

Ultimo, mi avvio a concludere, un passaggio sul tema salute e sanità. Fermo restando la necessità di investire il più possibile per garantire l’accesso al Pronto soccorso e alle specializzazioni, in valle come in città, auspico che per ogni scelta vengano attivamente coinvolti i territori – mi riferisco in particolare alla costruzione di nuove strutture ma anche al recupero dell’esistente e alla rimodulazione dei servizi. Tale coinvolgimento deve partire della singola e dal singolo cittadino e arrivare a istituzioni locali e di Comunità. Solo restituendo agli abitanti dei territori e ai loro amministratori il primato che meritano e solo ascoltandoli veramente la Provincia potrà decidere per il meglio, evitando polemiche e sterili strumentalizzazioni.

Per quanto riguarda gli emendamenti, ne ho, come sempre, predisposti alcuni di senso, abbandonando il principio ostruzionistico che non mi appartiene.
Uno dedicato alle aziende che sostengono con sponsorizzazioni le associazioni sportive (dato anche il successo della legge introdotta su iniziativa del sottoscritto e che ha visto la presentazione di ben 83 domande di contributo avanzate da aziende trentine; una legge che bene sta funzionando e che merita di venire seguita e sostenuta).
Il secondo emendamento, rifacendosi ad un ordine del giorno presentato in luglio di quest’anno, come già citato è dedica-to agli allevatori e conferma la richiesta di aumento nell’ambito della nuova notifica del premio alpeggio da erogare dal 2023, portando un aumento di 60 euro ( il 40%) a capo e quindi le risorse per il finanziamento del premio da 1.300.000 a 1.800.000 al fine di rendere più congruo l’aiuto rispetto ai costi effettivi che gli allevatori si trovano ad affrontare.
Il terzo, prevede un finanziamento significativo per il recupero dei muretti a secco presenti sul territorio provinciale (an-che in questo caso si tratta dell’ennesima richiesta per la quale negli anni scorsi sono stati già presentati atti politici e ottenuti importanti fondi)
Un altro con l’inserimento di un nuovo articolo che preveda per il personale docente delle scuole professionali la possibilità di svolgere altre attività con le stesse modalità del personale docente statale dato che siamo rimasti inascoltati.
Come già citato ho voluto presentare un emendamento per l’inserimento di contributi all’affitto per le giovani coppie che si trasferiscono in zone ad alta vocazione turistica.

E infine tornando al bypass un nuovo articolo che preveda il sostegno, attraverso l’assegnazione di alloggi a canone moderato (ITEA), alle famiglie a cui è stata data disdetta del contratto di locazione negli immobili interessati dalla circonvallazione.

Per quanto riguarda gli ordini del giorno invece:

1. Cogliendo lo spunto dato dal coordinamento imprenditori, ho voluto in tal senso presentare un ODG che aumenti le soglie relative alla concessione di contributi per l’abbattimento degli interessi su i finanziamenti e le fidejussioni, in questo momento sono state fissate a da 300.000. chiedo che vengano portate a 1.250.000 euro, proprio per dare un aiuto concreto alle aziende che si ritrovano senza liquidità nel momento di stipula di nuovi contratti di fornitura di gas in quanto i gestori chiedono anticipi cauzionali altissimi.

2. By pass – tempi certi alle famiglie per il riconoscimento di tali indennità in quanto le stesse hanno firmato il protocollo con RFI e lasceranno le proprie abitazioni entro il 10 marzo 2022.

3. Vigili del Fuoco – per sanare la situazione bisogna partire dal sanare il vuoto normativo e quindi attivare un tavolo di confronto con la Federazione. Per questo motivo ho presentato un odg che va nella direzione di ripristinare in legge la figura del VVF fuori servizio e di conseguenza di far rientrare i vigili del fuoco che nel 201, con l’entrata in vigore della legge 9, sono rimasti fuori dai corpi (per il compimento dei 60 anni) non essendo più prevista in legge questa categoria.

Potrei certamente continuare la mia analisi ma per il momento mi fermo, sapendo che avrò senz’altro possibilità di intervenire nelle prossime ore e nei prossimi giorni di lavoro consiliare, anche a seguito alla presentazione dei miei emendamenti e ordini del giorno.
Vi ringrazio, quindi, per aver seguito con attenzione questa mia prima partecipazione al dibattito auspicando per noi tutti un proficuo lavoro al servizio delle nostre concittadine e dei nostri concittadini. Grazie.

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Cons. Pietro De Godenz

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