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DALLAPICCOLA (PATT) * ASSESTAMENTO BILANCIO PROVINCIA TRENTO: « SPIA ROSSA DI ALLARME, I TEMPI TECNICI DI UTILIZZO DELLE CIFRE STANZIATE NON PERMETTERANNO PRIMA DELL’AUTUNNO DI DISPORRE DI CENTINAIA DI MILIONI »

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11.53 - giovedì 14 luglio 2022

La Prima Commissione del Consiglio provinciale sta discutendo in questi giorni dell’assestamento di bilancio. Detta in parole povere discute un’operazione che rimette in circolo le risorse disponibili a bilancio che per vari motivi, in questo momento dell’anno, non erano ancora state spese.

La proposta arriva dalla Giunta. Da una prima analisi appaiono sempre più evidenti le sue intenzioni. Anche se l’effettiva discussione e approvazione del documento avverrà alla fine di questo mese.

E qui, sul nostro cruscotto di controllo si accende immediatamente una prima spia rossa di allarme. I tempi tecnici di utilizzo delle cifre stanziate non permetteranno di avere le alcune centinaia di milioni di euro disponibili prima dell’autunno. Si tratta di tempistiche incompatibili con la capacità di spesa che ha finora manifestato questo governo provinciale. Qualora confermato questo trend di spesa consegnerebbe ancora una volta un’ingente quota di risorse non impegnate al prossimo avanzo di amministrazione. Che stavolta sarebbe quello del 2023 l’anno elettorale.

Che poi, un’amministrazione pubblica sia molto più generosa di contributi pubblici nell’ultimo periodo del proprio mandato è qualcosa di letteralmente banale da constatare. In questo caso però il peccato originale deriva dal fatto che fino ad ora, e durante questi 4 anni di mandato, di azioni di investimento di rilevante valore si è visto davvero poco.

Coi contributi a pioggia si tappano buchi, si accontentano lobby ma non si scrive certo una strategia per il Trentino del domani. Desideriamo una maggiore espansione del comparto turistico? Se si sta privilegiando quale tipo di turismo? E in agricoltura, quale forma dare alla sostenibilità oppure ancora in che modo risollevare le sorti del settore zootecnico? E del Trentino tecnologico industriale che fine hanno fatto i grandi investimenti pubblici in ricerca&sviluppo che tanto hanno portato bene al comparto soprattutto nell’ambito della meccatronica dei primi anni 2000. Ecco perché possiamo dire che manca un piano complessivo di interventi per rendere davvero il sistema economico Trentino più competitivo in Italia e nel mondo.

Che l’iniezione di risorse per opere pubbliche non sia la soluzione a una crisi strutturale lo dimostra il recente passato. Nel 2008 a valere sul 2009 furono addirittura 800 i milioni di euro messi a disposizione dalla PAT per il sistema economico per provare a contrastare la crisi. Fu una cifra così importante da rendere simili a briciole quelle a disposizione oggi da questa maggioranza. Al di là di questo pietoso racconto l’analisi pluriennale del PIL insegnò che il sussulto che il mercato economico ricevette, ebbe il senso di un fuoco di paglia. Il Trentino economico presentò un significativo miglioramento solo nell’anno successivo per ripiombare nella seconda ondata di crisi del 2012. A quel punto come ben ricorderanno gli appassionati di cronaca politica locale l’unica strada che rimase alla PAT fu quella di interpretare in modo proprio i dettami della spending review nazionale. Tra tutte è significativo il blocco totale del turnover del personale pensionato.

Il calo del PIL nel 2009 e il suo modesto aumento del 2010 nonostante gli 800 milioni stanziati dalla PAT
Oggi, alcune tra le imposizioni più pesanti di quel periodo sono almeno in parte superate. Eppure la situazione delle casse provinciali è ancora in evidente profonda crisi. La pandemia non ha aiutato come non lo hanno fatto le condizioni generali geopolitiche dell’attuale contesto. La carenza di personale, la mancanza di materie prime e di aziende che siano disponibili ad eseguire lavori ed appalti a prezzi correnti, stanno creando condizioni impossibili. Arrivando a ridurre l’impatto positivo dell’enorme disponibilità di Fondi del PNRR.

Questo meraviglioso strumento messo a disposizione innanzitutto dall’Europa attraverso lo Stato italiano, poteva davvero ribaltare come un calzino l’economia in crisi. Sarà davvero così alla fine?

PS. NOTA DI COLORE. La foto di copertina è una panoramica del Cantiere della Variante di Nago. Ogni tanto la Giunta ci fa visita. Credo ci siano affezionati perché insieme al depuratore di Trento sud sono le due opere più importanti in itinere della PAT. Valgono quasi 300 milioni di euro e non le hanno nemmeno fatte partire loro.

 

 

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Michele Dallapiccola

Consiglio Provinciale Trento – (Patt)

 

Avanzo su avanzo, la Provincia accumula finanza per il 2023. Ma finora cos’ha fatto partire?

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