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DALLAPICCOLA (CASA AUTONOMIA.EU) * COALIZIONI: « PROVINCIALI 2023, QUAL È IL NUMERO GIUSTO DI LISTE? »

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09.57 - lunedì 14 novembre 2022

Il testo seguente è tratto integralmente da un link social (Twitter, collegato al sito personale del consigliere Dallapiccola) ricevuto in redazione da Agenzia Opinione –

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Qual è il numero giusto di liste per le provinciali del 2023? La notizia girava da tempo. L’assessore tecnico esterno, incaricato dalla lega di gestire i rapporti con industria ed economia, sta organizzando una propria lista. È sulla stampa di ieri con tutta la mia comprensione.

Il tecnico roveretano, ha evidentemente preso atto che fare politica non è un mero incarico. A tutti gli effetti, è una passione oltre che una professione. Farla per lungo tempo però comporta difficoltà di non poco conto. Stanno nel meccanismo stesso che ti colloca nell’incarico e che almeno nel primo insediamento la persona in parola ha saltato a piè pari. Al suo predecessore assessore tecnico esterno, le cose nel 18 non andarono tanto bene, sbagliò più di una mossa, come fecero tutti i suoi colleghi di coalizione. Consegnando di fatto il Trentino a Salvini che ai tempi, mediaticamente, spopolava un po’ in tutta Italia.

Ora quel ruolo lo interpreta la Meloni e suoi seguaci locali stanno già scalpitando. Per questo la Lega incentiva i suoi alleati più fedeli a consolidarsi il più possibile. Per questo agli autonomisti sta facendo “ponti d’oro”.

“Più si è più si vince”, recitava un riuscitissimo claim pubblicitario di qualche anno fa.

Per questo non sta certo a guardare alla finestra l’Alleanza democratica per l’Autonomia. Il vecchio caro centrosinistra insomma che ha già fatto segnare due bei gol in contropiede eleggendo Pietro Patton e Sara Ferrari in parlamento e mancando per un soffio l’elezione di Donatella Conzatti.

Perché allora questo gruppo eterogeneo ma molto più determinato di 5 anni fa, dovrebbe esser da meno? Il richiamo al maggior numero di gruppi che lo compongono potrebbe essere la chiave di volta per carpire un consenso piuttosto articolato.

Le sensibilità politiche viaggiano sulle corde che le persone sanno toccare. E ci sta che si formino gruppi macro o micro in base a simpatia e stima reciproca.

La questione centrale di questo breve pensiero.
Quante liste ci saranno a destra, ci interessa poco. Anche se oggi, pare siano una decina i soggetti interessati a farne una a sostegno della coalizione (più si è più si vince, ricordate?)

In “zona democratici”, il problema non si pone, il diritto di scelta è sempre stato un caposaldo.

Allora si eserciti serenamente questa pluralità! Vale tanto. E se per caso vi fosse difficile da capire o antipatico da pensare, immaginatevi il paradosso estremo in cui, per fantascienza, ci svegliassimo con una legge a causa della quale i partiti possono essere soltanto due: destra e sinistra!

Suvvia, siamo italiani, (pensate a quanti tipi di caffè ordiniamo al bar) quanto sopporteremmo questa imposizione? E dunque eliminato il duopolio partitico, chiedo a voi, qual’è il numero giusto di liste per una elezione provinciale?

Non serve rispondere per fortuna. A questa domanda risponde la capacità di queste liste di collaborare e accomunarsi nel segno dei valori e della coerenza del raggruppamento. Quelli sono imprescindibili e delimitano il perimetro della coalizione.

Poi, c’è chi di questi valori non tiene conto. Va sul pratico. Parla di programmi e operatività. Come se bastasse quello. Ma ciascuno di noi pensi ad una richiesta di una commessa ad un artigiano. Per quanto precisa fosse la richiesta, siamo davvero sicuri che il risultato sarebbe lo stesso indipendente dal professionista individuato per la committenza? Ecco io non sono uno di quelli che “un artigiano vale l’altro”, Come del resto destra o sinistra in politica, non sono la stessa cosa.

 

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Michele Dallapiccola

Consiglio Provincia autonoma Trento (Casa Autonomia.eu) / Già Assessore Pat a Turismo ed Agricoltura

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