(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Fermare le guerre, Aumentare i salari. Questo è stato al centro della manifestazione di oggi in occasione dello sciopero generale di oggi. CUB e SBM hanno effettuato un corteo da piazza Dante a via Caleppina davanti al rettorato dei Unitn dover si è conclusa la manifestazione con la consegna di un documento al rettore Deflorian.
Anche se la guerra ci appare lontana, le sue ricadute materiali sulle nostre vite sono sempre più pesanti con l’aumento dei costi dell’energia, degli affitti, dei generi alimentari, sui costo dei servizi, ecc..
Sono tutti pezzi di salario che se ne vanno, con un’inflazione che morde quello che rimane della busta paga. Ma guerra vuol dire anche economia di guerra.
I miliardi di euro spesi in armamenti sono risorse sottratte alla sanità, alla scuola, al trasporto pubblico; l’accelerazione dei ritmi di lavoro, il rifiuto di rinnovare i contratti, la precarizzazione vengono imposti con il ricatto dei “tempi difficili”. A questo si aggiunge un attacco brutale alla possibilità di organizzarsi, di esprimere dissenso, di scioperare. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha detto esplicitamente che le norme del DDL 1660 (la legge elmetto-manganello) contro i picchetti, i blocchi, le manifestazioni sono state introdotte per reprimere le lotte dei facchini della logistica. I padroni chiedono, il governo esegue, Cgil, Cisl e Uil si adeguano.
Come la giri la giri, il risultato non cambia. Senza contrastare le politiche di guerra i salari e le pensioni continueranno ad abbassarsi. Strappare aumenti salariali, difendere la sanità pubblica, impedire lo sfascio della scuola e l’ulteriore privatizzazione del trasporto pubblico, imporre la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono tutte pratiche che contrastano con le politiche di guerra.
Tutte le guerre sono contro i lavoratori. Per questo i lavoratori sono contro tutte le guerre.
Non c’è bisogno né di chiacchiere né di inutili lamentele.
Fermiamo questa finanziaria, che privatizza ancora di più ciò che resta dello stato sociale.
Fermiamo il governo e tutti coloro che vogliono portarci al macello.
Basta soldi alle Armi ed alle grandi opere aumentiamo salari, pensioni e potenziamo lo stato sociale.
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Cub Trento – SBM Trento
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