In questi giorni è giunto l’allarme degli autotrasportatori preoccupati della decisionre del governo tirolese di ricostruire il viadotto austriaco Lueg. Decisione che comporterà implicazioni importanti per il traffico merci e il turismo.
Infatti entro fine 2024 inizieranno i lavori di rifacimento del ponte Lueg, lungo 1,8 chilometri. Il ponte attuale rimarrà aperto per quattro anni con una sola corsia per senso di marcia.
La ricostruzione del nuovo ponte creerà un collo di bottiglia per il traffico pesante e leggero lungo l’asse del Brennero. Ci saranno inevitabilmente file interminabili con perdite di tempo e costi elevatissimi per gli autotrasportatori e per le aziende importatrici e esportatrici italiane. Tra l’altro rimarranno in vigore tutte le limitazioni già presenti per i flussi di mezzi pesanti. L’infrastruttura ferroviaria è satura e non potrà certo assorbire una parte del traffico merci che ora viaggia su gomma.
Inoltre il governo tirolese è contrario alla possibilità di far defluire una parte del traffico leggero lungo la rete stradale statale.
Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere se intende sollecitare il Governo italiano
ad aprire urgentemente un confronto con Austria e Germania in merito ai lavori di ricostruzione del viadotto austriaco Lueg, al fine di trovare soluzioni al contenimento degli effetti negativi previsti sul traffico dell’asse del Brennero;
aprire un dialogo con l’Austria e la Commissione Europea affinché vengano rimossi:
il divieto notturno di circolazione e il doppio pedaggio sull’autostrada A13 Brennero-Innsbruck per i mezzi pesanti;
il divieto di circolazione sulle strade statali parallele all’autostrada per il traffico pesante;
il divieto di circolazione il sabato
in modo da far defluire il traffico nelle 24 ore.
*
Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde
