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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * SPORT: « QUALI SIANO I TEMPI DI ATTESA MEDIA PER UNA VISITA AGONISTICA NELLE STRUTTURE APSS? »

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08.08 - mercoledì 9 novembre 2022

È universalmente noto che la pratica sportiva sia un importante fattore di prevenzione sanitaria come lo è in termini di benessere fisico e morale, essendo connaturata alla socialità, al divertimento e al gioco, allo spirito di squadra. Sono migliaia gli atleti di ogni età che nella nostra provincia praticano diversi sport, spesso in termini agonistici, inseriti nelle numerosissime società sportive presenti sul territorio.

Per poter praticare però un’attività agonistica, generalmente a partire dai 13/14 anni è – giustamente – obbligatorio disporre di un certificato medico specifico, rilasciato da un medico specialista di medicina dello sport. Ma negli ultimi anni, nella provincia più sportiva d’Italia, riuscire ad ottenere un appuntamento per una visita sportiva è diventato un terno al lotto. Con l’avvicinarsi delle varie stagioni sportive (la maggior parte delle quali inizia a settembre per terminare a giugno), già a fine settembre comincia ad essere problematico poter fare la visita in tempi utili per iniziare l’attività sportiva.

L’Azienda sanitaria non riesce a far fronte a tutte le richieste e i professionisti e gli ambulatori privati non solo sono sempre meno, ma – in verità non tutti – sono sempre più cari. Negli ultimi due anni si è infatti assistito in alcuni casi ad un aumento esponenziale delle tariffe per le visite, passando da 45/50 € a 60/70€ (cioè un incremento fino al 40%).

La situazione sopra descritta comporta alcuni ovvi problemi per le famiglie trentine, in particolare quelle che hanno più figli maggiorenni (che non accedono a rimborsi per questo tipo di prestazioni) che praticano sport: esse si trovano infatti – dopo aver speso per il tesseramento alla società e magari per l’abbigliamento – ad affrontare un aumento significativo per la visita medica per poter ottenere un certificato, che non è detto giunga in tempo per iniziare la stagione sportiva.

Le società sportive, invece, spesso si trovano a iniziare la stagione agonistica con atleti che non sono ancora in regola. Alcune riescono a organizzare delle visite cumulative, ma anche questo non è semplice. Per fare un esempio, oggi la maggior parte delle agende dei medici sportivi è già piena fino a fine dicembre, per qualcuno addirittura fino a gennaio.

Per continuare ad essere la provincia più sportiva d’Italia forse sarebbe bene trovare qualche rimedio ad una situazione che gli stessi medici sportivi ritengono un po’ al collasso, impotenti a dare risposte all’atleta, al genitore e al dirigente sportivo che intendono adempiere a quello che, tra le altre cose, è un obbligo di legge.

Ciò premesso
interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

se sia a conoscenza del problema;
quale sia l’incidenza di questo tipo di prestazione sull’Azienda sanitaria;
quali siano i tempi di attesa media per una visita agonistica nelle strutture dell’APSS;
quanti siano i medici sportivi in libera professione abilitati a questa prestazione sul territorio provinciale;
quanti siano indicativamente gli atleti e le atlete che necessitano di questo tipo di prestazione (contando i tesserati delle singole ASD registrate sul territorio);
come si intenda porre rimedio ad una situazione oggettivamente difficile, che non pare possa risolversi a breve, a fronte di una normativa e a precise responsabilità delle società sportive per le quali non sono ammesse deroghe.

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Cons. Lucia Coppola

consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde

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