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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE * CASE ITEA: « QUANTE FAMIGLIE NEGLI ULTIMI 3 ANNI HANNO SUBÌTO UNA SEPARAZIONE PER MANCANZA DI ALLOGGIO? »

Scritto da
12.16 - mercoledì 24 agosto 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Le case Itea ci sono ma, come ormai abbiamo appurato, non vengono assegnate se non in numero irrisorio e non certo sufficiente a coprire anche solo una minima parte di richiesta.

In risposta ad una interrogazione consiliare, l’assessora Segnana il 30 giugno 2022 ha dichiarato che, delle 3115 domande di alloggio pubblico presentate, 2805 sono inevase (cioè in attesa di assegnazione) e 142 sono ammesse (in corso di assegnazione o alloggio locato).

Già qui sorge spontanea una domanda. Come mai persone che sono ai primi posti della graduatoria Itea non hanno ancora ottenuto un alloggio?

Inoltre dei 1215 appartamenti non locati 47 sono in fase di sgombero, 615 necessitano di ristrutturazione (in fase di programmazione), 388 sono in fase di ristrutturazione, 23 sono alla verifica finale dei lavori, 142 di prossima assegnazione.

Inoltre nella risposta ad una mia interrogazione l’assessora Segnana ha specificato, in merito alla carenza di alloggi pubblici, che “la Provincia autonoma di Trento ha già posto in essere alcuni strumenti destinati ad operare nell’ambito dell’edilizia abitativa pubblica. Tra questi, di particolare rilievo, la locazione di alloggi a canone sostenibile e la concessione del contributo integrativo finalizzato all’abbattimento di una parte del canone di locazione per gli alloggi locati sul libero mercato”. Sul libero mercato, appunto, e quindi il problema degli alloggi Itea resta irrisolto.

Così come dichiarato dall’assessora, per poter accedere a questi contributi è necessario che le famiglie in difficoltà riescano a trovare sul mercato libero immobiliare un alloggio. Ma quale privato stipula un contratto a famiglie che si trovano in difficoltà economiche, prima ancora di avere la certezza che riceveranno un contributo? Anzi, questo molto spesso agisce da deterrente per i privati, soprattutto considerato che ci sono molte richieste di affitto e quindi i locatori non hanno che l’imbarazzo della scelta a chi affittare e agli importi per loro più vantaggiosi.

La carenza di appartamenti pubblici ha contribuito a far aumentare in maniera esponenziale il costo degli affitti. Ormai a Trento e dintorni per un bilocale si parte dai 700 euro mensili mentre per un due stanze arrivare a 1000 – 1200 euro e oltre è un attimo. Per i più rappresenta l’intero stipendio mensile e 200 euro al mese di contributo pubblico ben poco sortiscono come soluzione. Importi comunque pre covid, pre guerra, pre inflazione galoppante.

Sul Dolomiti è uscita recentemente una intervista ad una famiglia profondamente segnata dal disagio abitativo che racconta come, in assenza di alloggio per perdita di lavoro a causa della crisi Covid, il nucleo familiare sia stato diviso. Moglie e figli in Ostello e il marito costretto a vivere in un garage; in ostello pernotta solo quando può permetterselo finanziariamente.

Ho notizia che la divisione dei nuclei familiari per mancanza di alloggio si sta rivelando purtroppo una prassi, con conseguenze devastanti sul nucleo familiare sia dal punto di vista pratico che psicologico. Una situazione non degna di un paese che si possa definire civile.

La Presidente di Itea (come si può facilmente evincere da google o dal profilo facebook della stessa) è titolare di una agenzia immobiliare, la Gerosa Consulting che si occupa di consulenza, mediazione e sviluppo immobiliare ad hoc, sia residenziale che commerciale, contrattualistica tra privati, ricerca e vendita immobili. Emerge evidente che la drammatica situazione che riguarda l’assegnazione degli alloggi Itea vada a beneficio di tutti i privati che affittano appartamenti al libero mercato e dunque delle agenzie. Non vuole essere un attacco alla presidente, ma è evidente che vi è un palese conflitto di interessi che necessita di risposte chiare.

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Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere:

quante famiglie negli ultimi 3 anni hanno subìto una separazione per mancanza di un alloggio e quante di loro hanno trovato successivamente una abitazione e quindi si sono ricongiunte;

quale sia la sua opinione in merito a questa soluzione crudele, che divide i padri dai figli e penalizza gravemente le mogli che oltre al peso psicologico devono occuparsi da sole dei figli;

come si è potuti arrivare ad avere 615 alloggi che necessitano tutti di ristrutturazione e 388 in fase di lavorazione e quale sia il programma di manutenzione degli alloggi che si intende porre in essere per evitare negli anni di ritrovarsi nuovamente in questa assurda situazione;

quanti dei 1003 (615 + 388) alloggi hanno bisogno di rinnovamento strutturale e quanti di semplice manutenzione o interventi di piccola entità;

considerato che la Provincia ha approvato 8 progetti di intervento per un totale di 202 alloggi oggetto di riqualificazione chiedo cosa si intenda attuare per i rimanenti;

visto l’obiettivo programmatico assegnato dalla Provincia a ITEA S.p.A., cioè l’efficientamento delle procedure e la riduzione dei tempi necessari al recupero degli alloggi di risulta da realizzarsi tramite interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, si chiede se si ha idea ad oggi dei tempi necessari (che sicuramente saranno lunghi) e quindi nel frattempo come si intenda dare risposta alle famiglie che ORA necessitano di un alloggio e non possono certo aspettare i tempi del superbonus 110 per cento;

se non ritenga un palese conflitto di interessi il fatto che la Presidente di Itea sia al contempo (come si può facilmente evincere da google o dal profilo facebook della stessa) titolare di una agenzia immobiliare (Gerosa Consulting che si occupa di consulenza, mediazione e sviluppo immobiliare ad hoc, sia residenziale che commerciale. Contrattualistica tra privati, ricerca e vendita immobili).

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Cons. Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale-Gruppo Misto/Europa Verde

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