Con l’interrogazione n. 3791 del 14 giugno 2022 chiedevo sostanzialmente all’assessora alla sanità come fosse possibile non trovare un alloggio pubblico adeguato ad una famiglia numerosa ove lavora solo il padre, con un ragazzo portatore di invalidità al 100 per cento, sbarrierato per consentire al ragazzo di uscire, ovviamente accompagnato, di casa. Si tratta di una famiglia giunta in Trentino attraverso un corridoio umanitario circa 4 anni fa e che ha un punteggio molto alto nella graduatoria di assegnazione degli alloggi.
La risposta dell’assessora alla sanità, un documento molto articolato predisposto dagli uffici come “elementi di risposta” all’interrogazione e trasmesso pari pari alla sottoscritta come “risposta”, contiene molte informazioni su quanto fa la Provincia per venire incontro a chi ha bisogno di un alloggio e non è in grado di rivolgersi al libero mercato perché il costo non è compatibile con il reddito.
Si scopre così che per far fronte alle esigenze di alloggi la Provincia ha speso più o meno lo stesso denaro che ha sborsato per il concerto di Vasco Rossi: poco meno di 7 milioni di euro!
La risposta, tuttavia, è in realtà una non-risposta perché alla domanda sostanziale (“c’è un alloggio adeguato per una famiglia in gravi difficoltà, anzi per un ragazzo invalido al 100 per cento), non c’è alcuna risposta concreta.
In questi giorni leggo sulla stampa locale che esistono sul mercato migliaia di alloggi sfitti o parzialmente occupati.
Tanto premesso rinnovo al Presidente della Provincia e all’assessora di merito la domanda:
la Provincia e Itea sono in concreto in grado di assegnare a questa famiglia un alloggio adeguato alla situazione (famiglia numerosa, figlio invalido e reddito modesto), tenuto pure conto che la stessa ha un punteggio molto alto nella graduatoria di assegnazione degli alloggi pubblici?
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Cons. Lucia Coppola
Consigliera provinciale/regionale-Gruppo Misto/Europa Verde
