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COPPOLA (EUROPA VERDE) * BY-PASS FERROVIARIO TRENTO: « SI EVITINO DANNI IRREPARABILI, LA QUESTIONE È AFFRONTATA CON SUPERFICIALITÀ »

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11.52 - lunedì 7 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Inevitabilmente il progetto di bypass ferroviario per l’attraversamento verso il Brennero del traffico merci sta evidenziando tutti i suoi limiti e criticità. L’’opera da oltre un miliardo di euro, che ha come committente Rete Ferroviaria Italiana e cospicui finanziamenti legati al Pnrr si scontra con l’allarme legato all’inquinamento delle aree industriali ex Sloi ed ex Carbochimica. Ora la Procura della Repubblica ha messo sotto sequestro una parte del cantiere, bloccando una parte dei lavori. Sono giunte purtroppo segnalazioni riguardanti scavi in corso, la mancata analisi dei materiali e lo spostamento di carichi sospetti. I magistrati hanno avviato un’indagine per disastro ambientale e hanno fatto scattare il sequestro cautelare. L’ordine di sequestro è stato deciso dopo la scoperta a circa 14 metri di profondità di oli pesanti catramosi nel Sito di interesse nazionale (Sin) inquinato da decenni, dove non è mai stato fatto nulla per il recupero ambientale.

Posto che non possiamo essere in disaccordo con il trasporto delle merci sull’asse del Brennero da gomma a rotaia, che attualmente è solo del 14%, abbiamo sin dall’inizio sottolineato le criticità presenti nel passaggio in Sinistra Adige e appoggiato l’alternativa sulla Destra Adige.

Fino a poco tempo fa, nonostante il grido di allarme dei Comitati, dei cittadini, degli ambientalisti, delle 180 tonnellate di piombo che si trovano nei terreni ex Sloi non si è tenuto conto. Ci si è dimenticati, evidentemente, delle centinaia di operai avvelenati e di quelli morti di piombo tetraetile; ci si è dimenticati della drammatica notte del 14 luglio 1978, quando tutti gli abitanti di questa città rischiarono di morire per l’incendio dei fusti di sodio. Cosa sarebbe successo se l’incendio avesse raggiunto i depositi di piombo tetraetile, una delle sostanze più velenose esistenti? Nel mondo tre siti inquinati da piombo tetraetile: oltre a quello di Trento, uno in una base militare americana nel deserto del Nevada e uno nella periferia di Karlsruhe, in Germania. Gli americani hanno deciso di chiudere e sigillare la fabbrica. I tedeschi hanno provato a risanare il terreno, ma hanno dovuto interrompere subito i lavori di disinquinamento. Il piombo, che non è solubile in acqua ma è però volatile. A Karlsruhe hanno deciso che le operazioni di risanamento del sito inquinato erano troppo pericolose per la popolazione.

Noi invece abbiamo amministrazioni che abdicano al loro potere-dovere di regia delle operazioni di disinquinamento e le delegano a RFI, che come abbiamo visto in passato, non dà certezze sulla capacità di operare in sicurezza. La salute e l’incolumità dei/delle cittadini/e deve essere preservata. Il tempo imposto dal PNRR stringe, sarebbe opportuno chiedere a Bruxelles una proroga, ma nello stesso tempo incombe un serio pericolo di disastro ambientale. Tutto in nome del profitto.

Certo è che in assenza di un progetto esecutivo e di programmazione di campionature ad hoc l’attività nell’area è potenzialmente pericolosissima. Europa Verde chiede con forza alle istituzioni preposte alla tutela della salute della popolazione di Trento, Comune, Provincia, Appa, Azienda sanitaria di intervenire in modo radicale con RFI per evitare danni irreparabili, vista la superficialità e la leggerezza con cui sinora la questione by pass è stata affrontata. Tutto davvero deprecabile.

 

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Lucia Coppola
consigliera provinciale Europa Verde

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