(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Contributi (in)volontari o erogazioni (il)liberali?. Il problema dei contributi richiesti contestualmente all’iscrizione da alcune istituzioni scolastiche del secondo ciclo risulta ormai annoso.
Purtroppo, ad oggi, quantomeno in un caso non risulta ben chiara la distinzione tra contributo obbligatorio o volontario (erogazione liberale), e questo si traduce nell’assurda pretesa di dover prevedere un costo per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo. La richiesta pubblicata sul sito dell’istituto Floriani, riportando testualmente “La quota DOVRÀ essere versata entro fine settembre 2024”, di fatto non lascierebbe alcuna discrezionalità alle famiglie e, non trattandosi di “erogazione liberale”, ne impedirebbe anche la detraibilità, con conseguente beneficio, ai fini fiscali.
Ricordiamo che la scuola dell’obbligo non può prevedere costi di iscrizione o contributi obbligatori vincolati ad essa.
Questo tema all’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 era stato anche oggetto di un’interrogazione in Consiglio Provinciale da parte del consigliere Degasperi e nella risposta fornita dall’allora assessore Bisesti vi era chiaro il rimando all’art.16 c.2 della legge 5/2006 in cui si dispone che “Le istituzioni possono prevedere il versamento da parte degli studenti e delle famiglie di contributi per il rimborso delle spese relative alla realizzazione di attività facoltative, integrative o di laboratorio con forme di esonero totale o parziale, in base al merito e alla capacità economica della famiglia.” ma, nonostante ciò , il problema permane.
Purtroppo una lettura, forse, superficiale ha portato, in questi anni, al ritenersi autorizzati a richiedere un contributo dimenticando che questo, invece, dovesse essere inteso come un “rimborso” (parziale o totale) di spese sostenute per attività realizzate e subordinato “al merito e alla capacità economica della famiglia”.
Dovrebbe essere evidente che un contributo obbligatorio, preventivo e generico è ben diverso, e più arbitrario, di un rimborso che, per definizione, avviene a posteriori a fronte di spese dettagliate per un fine chiaramente esplicitato.
A questo punto sarebbe opportuno fare chiarezza per evitare che tali richieste di denaro non possano rischiare di configurare un “abuso d’ufficio” e una violazione del “diritto all’istruzione” sancito dalla costituzione che prevede la gratuità dell’istruzione obbligatoria che, dal dicembre 2006, è stata estesa fino a 16 anni, quindi ai primi due anni della scuola secondaria di secondo grado.
Date le premesse, per evitare la reiterazione di queste situazioni all’inizio di ogni nuovo anno scolastico, è stato richiesto un intervento chiarificatore all’assessore Gerosa che ha dimostrato attenzione al tema e, nel caso tali contributi non possano essere “imposti” ma solo sollecitati, confidiamo si possa mettere fine a forme di interpretazione arbitraria.
Ricordiamo infine che, con trasparenza, le istituzioni scolastiche possono, comunque, sollecitare le famiglie a destinare loro delle “erogazioni liberali”, quindi totalmente volontarie, nei limiti delle proprie possibilità economiche e in una forma di ulteriore collaborazione scuola-famiglia, e non dimentichiamo che negli ultimi anni i contributi dei genitori, raccolti e vario titolo negli istituti superiori, hanno raggiunto una cifra prossima a quella stanziata dalla provincia per il finanziamento degli stessi dimostrando già, quindi, una significativa disponibilità a contribuire alle attività scolastiche integrative per i propri figli.
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Maurizio Freschi
Presidente