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CONSORZIO COMUNI TRENTINI – CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA 15/3: « IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONI NEL CONTESTO URBANISTICO, PARERE POSITIVO »

Scritto da
18.53 - mercoledì 15 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Impianti di telecomunicazioni nel contesto urbanistico. Parere positivo. Il Cal ha esaminato e votato favorevolmente la proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente l’approvazione preliminare dei criteri ed indirizzi direttivi per l’inserimento armonico degli impianti di telecomunicazioni nel contesto urbanistico, paesaggistico ed ambientale. Il Presidente, Paride Gianmoena, ha aperto i lavori precisando che i criteri fanno seguito alla semplificazione dei procedimenti autorizzatori per gli impianti di telecomunicazione e radiodiffusione. Una materia sulla quale è intervenuto l’Assessore competente e Sindaco di Ala, Claudio Soini, che ha precisato come si tratti di un provvedimento attuativo del regolamento già oggetto del parere positivo del CAL a gennaio di quest’anno.

“Il regolamento, all’art. 4bis – ha continuato Soini – prevede che la realizzazione degli impianti fissi per le telecomunicazioni e la radiodiffusione deve avvenire in modo da assicurare l’inserimento armonico nel contesto urbanistico, paesaggistico ed ambientale, privilegiando materiali e gamme cromatiche coerenti con la funzione e con il contesto, minimizzando l’impatto ambientale e paesaggistico degli impianti, in relazione alle caratteristiche del contesto e al tipo d’intervento”. In discussione è emersa la necessità di alcuni chiarimenti sulla conformità urbanistica degli impianti e sul rispetto delle distanze e per quanto riguarda i campi elettromagnetici, in ambito ambientale, ma anche la salvaguardia delle testimonianze della Grande Guerra per gli aspetti legati ai siti di interesse culturale.

La struttura provinciale ha precisato come, in merito, la conferenza dei servizi valuta ogni aspetto relativo alle domande di autorizzazione e di come sia essenziale il ruolo, che nell’iter, rivestono le amministrazioni comunali. E’ stata ricordata l’importanza della individuazione cartografica dei siti sensibili nei regolamenti edilizi dei comuni al fine della individuazione di localizzazioni alternative per il posizionamento degli impianti da far valere in conferenza di servizi.
La delibera
Spetta alla Giunta provinciale individuare i criteri e gli indirizzi direttivi per l’inserimento armonico degli impianti nel contesto urbanistico, paesaggistico ed ambientale, previa acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali. Resta, comunque, ferma la necessità di acquisire l’autorizzazione paesaggistica qualora ne ricorrano i presupposti ai sensi della legge urbanistica provinciale.
L’allegato A reca l’elenco della documentazione essenziale e ulteriore da presentare alla PAT per ottenere l’autorizzazione unica all’installazione dell’antenna a norma della lp 9/97, comprensiva degli aspetti edilizi e paesaggistici.

I criteri riguardano, in particolare le modalità di realizzazione di:
• accessi all’area ospitante gli impianti (viabilità esistente o nuova viabilità in assenza di alterative o la formazione di elisuperficie occasionale)
• recinzioni che delimitano le aree degli impianti
• colore delle strutture di sostegno e delle antenne
• manufatti di servizio, destinati a ospitare gli apparati tecnologici
• rinverdimento delle superfici smosse
Si indica, inoltre, l’obbligatorietà della presentazione di un progetto definitivo per gli impianti fissi di telecomunicazione e di radiodiffusione con altezza superiore a tre metri o per modifiche superiori al 20%.

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Perdita di gettito connessa all’emergenza Covid 19. Parere contrario. I Comuni dicono no al sistema sanzionatorio.

Successivamente, il Consiglio ha esaminato una proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Certificazione della perdita di gettito connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19/2022. Definizione del sistema sanzionatorio per la ritardata o mancata presentazione della medesima certificazione da parte degli enti locali’. La proposta di deliberazione comporta la trasposizione nell’ordinamento provinciale delle sanzioni previste dall’ordinamento statale in caso di ritardo nella compilazione delle attestazioni inerenti al corretto impiego dei trasferimenti statali straordinari, apprestati dallo Stato anche a favore dei Comuni delle Regioni a statuto speciale, per far fronte alle conseguenze dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il provvedimento costituisce attuazione di un apposito protocollo di intesa fra lo Stato e la Provincia autonoma di Trento, e determina l’applicazione ai comuni trentini, in caso di mancato rispetto dei termini per la certificazione, di penalizzazioni rispetto ai finanziamenti di parte corrente, analoghe a quelle previste nell’ordinamento statale, ancorché operanti sui peculiari strumenti di finanziamento previsti dalla finanza locale trentina.

Il Presidente Gianmoena, pur prendendo atto che la deliberazione si limita a dare attuazione di un accordo intervenuto con lo Stato, ha espresso l’orientamento negativo della Giunta, rispetto al provvedimento, poi confermato dal voto del Consiglio. Ciò in quanto le sanzioni previste risultano del tutto sproporzionate rispetto al contesto in cui si collocano, potendo incidere pesantemente – qualora attivate – sulla capacità finanziaria degli enti locali di far fronte alle proprie funzioni, a fronte di un ritardo anche di pochi giorni rispetto al completamento di un adempimento formale.
In ogni caso, è stato segnalato come, nel 2022, nessun Comune trentino abbia completato la certificazione in ritardo, anche grazie al significativo sforzo messo in campo dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalla Provincia, per affiancare gli enti nella predisposizione degli atti necessari.
IlSindaco di Luserna, Gianni Nicolussi Zaiga, ha aggiunto come servirebbe evidenziare la differenza tra Comuni negligenti e Comuni impossibilitati a presentare la certificazione a causa di carenze di organico. Un fatto che avrebbe dovuto essere tenuto in considerazione.

La delibera. Gli Enti locali che trasmettono, oltre il termine perentorio del 31 maggio 2023, ma entro il 30 giugno 2023, la certificazione sono assoggettati a una riduzione del Fondo perequativo/Fondo di solidarietà da applicare in
tre annualità a decorrere dall’anno 2024. Nel caso in cui la certificazione è trasmessa nel periodo dal 1° luglio 2023 al 31 luglio 2023, la riduzione del Fondo perequativo/Fondo di solidarietà, è comminata in misura pari al 90 per cento dell’importo delle risorse attribuite, da applicare in tre annualità a decorrere dall’anno 2024. La riduzione del Fondo perequativo/Fondo di solidarietà comunale è applicata in misura pari al 100 per cento dell’importo delle risorse attribuite, da applicare in tre annualità a decorrere dall’anno 2024, qualora gli enti locali non trasmettano la certificazione entro la data del 31 luglio 2023. In caso di incapienza delle risorse relative alle assegnazioni provinciali le somme saranno versate sul bilancio della Provincia di Trento.
Fondo strategico territoriale delle Comunità: semplificazioni per le modifiche agli accordi fra comuni e Provincia

Parere favorevole. Il Cal ha dato parere favorevole alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale inerente il Fondo strategico territoriale: criteri e modalità per l’assunzione di atti di programmazione delle Comunità in sostituzione degli accordi di programma.
In linea con una modifica normativa, appositamente introdotta con la legge provinciale di riforma istituzionale del 2022, le modalità di variazione di tali accordi vengono sensibilmente alleggerite. Alla necessità di rinegoziare l’accordo originario, raggiungendo l’approvazione formale degli organi competenti presso tutti i Comuni dell’ambito e la Provincia stessa, si sostituisce ora la possibilità – per modificazioni rientranti nelle fattispecie individuate dal provvedimento – di adottare un nuovo atto di programmazione, sostitutivo dell’accordo, mediante semplice deliberazione, a maggioranza assoluta dei componenti assegnati, da parte del Consiglio dei sindaci, istituito presso la Comunità.
Il Sindaco di Borgo e presidente di Comunità Bassa Valsugana, Enrico Galvan, è intervenuto chiedendo chiarimenti sulla possibilità da parte delle Comunità di integrare i finanziamenti e sulla priorità degli interventi. La struttura provinciale ha confermato che eventuali ed ulteriori risorse disponibili, anche costituite dagli avanzi di amministrazione delle Comunità, potranno essere impiegate ad incremento della dotazione del Fondo strategico, e conseguentemente indirizzate a finanziare interventi già previsti dagli accordi di programma, oppure interventi nuovi, che abbiano caratteristiche di sviluppo locale e di coesione territoriale, come meglio precisati dalla delibera.

La delibera.L’atto di programmazione, adottabile dal Consiglio dei sindaci in sostituzione del precedente accordo di programma per la destinazione delle risorse del Fondo strategico territoriale, può prevedere modificazioni rispetto al contenuto di quest’ultimo, in merito alla ripartizione dei fondi previsti per i singoli interventi, ma anche alla cancellazione di interventi non ritenuti più strategici. Possono essere modificati interventi già presenti nell’accordo e ne possono essere inseriti di nuovi, purché si qualifichino come interventi di sviluppo locale e di coesione territoriale, che potranno riguardare la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo, il risparmio energetico, le filiere locali di energia rinnovabile, ecc.

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Criteri per l’acquisto di arredi per l’attività socio-assistenziali.Parere favorevole.

Il Consiglio ha espresso parere favorevole, in merito ad una proposta di deliberazione della Giunta provinciale, che va ad aggiornare i criteri per la concessione di agevolazioni a enti pubblici ed enti del terzo settore, per l’acquisto di arredi ed attrezzature per l’attività socio-assistenziale, oltre che – in attuazione della legge provinciale n. 10/2017 – per il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari.
In aula anche l’Assessora alla sanità, Stefania Segnana. Con i nuovi criteri, viene meno il criterio dell’ordine cronologico di evasione delle domande, in favore dell’approvazione di una graduatoria degli interventi finanziabili, sulla base di indicatori definiti dal provvedimento stesso. Resta salva la previsione del parere delle Comunità, in merito alla coerenza con il piano sociale territoriale dei servizi di nuova attivazione, per i quali viene richiesto l’accesso al contributo.
La delibera
I contributi, per l’acquisto di arredi ed attrezzature sono destinati a Enti pubblici, associazioni, fondazioni, cooperative e altre istituzioni private aventi tra i propri fini lo svolgimento, senza scopo di lucro, di attività socio- assistenziali, come le organizzazioni di volontariato che svolgono attività di recupero e di distribuzione delle eccedenze alimentari. Sono ammesse esclusivamente le spese necessarie per l’acquisto di arredi ed apparecchiature destinati all’esercizio di attività socio-assistenziali. Possono accedere al contributo anche gli Enti che svolgono una parallela attività in ambito socio-sanitario purché l’acquisto di attrezzature ed arredi sia finalizzato esclusivamente per l’attività socio-assistenziale. Le domande possono essere presentate dall’1° marzo al 30 aprile di ogni anno. Il limite massimo della spesa ammessa per ciascuna domanda è di 60.000,00 Euro.

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Servizi alle persone con disabilità: definiti i nuovi criteri per la determinazione del costo. Parere favorevole.
In attuazione dei nuovi modelli di determinazione dei costi standard, già approvati nel marzo 2022, è giunto oggi all’esame del CAL un ulteriore tassello del percorso di riforma delle modalità e dei criteri di affidamento dei servizi socioassistenziali di competenza locale. Si tratta dei nuovi criteri per la determinazione del costo dei servizi, residenziali e semiresidenziali, dedicati alle persone con disabilità, elaborati sulla base di un percorso condotto da un gruppo di lavoro ad hoc, costituito presso la Fondazione Demarchi. Due le prospettive che hanno orientato il lavoro svolto. La prima, e principale, è quella orientata a progettare servizi capaci di rispondere in maniera attenta ed efficace ai destinatari. Nell’ambito della disabilità, il principio guida riguarda l’implementazione di processi di servizio basati sulla piena inclusione sociale delle persone nel territorio, con forme calibrate alle loro potenzialità. La seconda prospettiva mette in luce la contemporanea esigenza di orientare il sistema dei servizi rivolti alle persone con disabilità in ottica di maggiore equità e sostenibilità, anche attraverso i meccanismi di tariffazione.
In quest’ottica, il gruppo di lavoro ha svolto, da un lato, un monitoraggio puntuale dei bisogni di sostegno espressi dagli utenti dei servizi in oggetto, e, dall’altro, una valutazione puntuale dei costi e ricavi delle organizzazioni che offrono servizi per la disabilità sul territorio provinciale.
Il modello tariffario proposto supera il sistema in essere, basato principalmente sulla quantificazione di una retta parametrata sulle spese di funzionamento del singolo soggetto gestore del servizio, per passare ad una modalità di compensazione parametrata sull’intensità del bisogno di assistenza del singolo utente, accolto all’interno della struttura.
Sulla base dei criteri generali già introdotti nel programma sociale provinciale, la delibera individua una tariffa giornaliera base di 100 euro per il servizio residenziale, di 90 euro per il servizio semi-residenziale e di 160 euro per l’accoglienza in comunità integrate. Importi che prevedono una integrazione, secondo criteri individuati, in relazione all’esistenza di esigenze di sostegno più intenso, per la cui valutazione viene proposto l’utilizzo della Support intensity scale (SIS).
In discussione è intervenuto ilSindaco di Rovereto, Francesco Valduga che ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro svolto, che deve vedere il contributo di tutti verso una maggiore equità che tenga conto dei reali bisogni e delle necessità, ma anche di trovare nuove risorse sul grande tema della compartecipazione, coinvolgendo chi ha di più. L’offerta, ha precisato, va allargata in un progetto costruito insieme e che non abbia la paura di apparire impopolare. Il futuro, ha concluso, non deve farci trovare impreparati.
Su questo punto è intervenuto anche il Procurador Giuseppe Detomas che ha sottolineato la necessità di adeguare costi e tariffe. Serve, quindi, un sistema di equità sociale che garantisca la remunerazione dei servizi erogati, con la Provincia che si faccia carico degli eventuali aumenti dei costi. Considerazioni contenute anche nelle osservazioni presentate dal Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, e dallo stesso ribadite in aula, che l’intero Consiglio ha fatto proprie, auspicando che si giunga rapidamente alla revisione delle assegnazioni di risorse a favore delle comunità, a valere sul fondo socioassistenziale, tenendo conto dell’impatto delle nuove tariffe.

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