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CONSIGLIO PAT * QUARTA COMMISSIONE – SECONDA PARTE: «ASSEGNO DI CURA, VIA LIBERA ALLA DELIBERA DI GIUNTA»

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19.00 - lunedì 14 aprile 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Via libera alla delibera di Giunta di modifica delle disposizioni per l’accesso all’assegno di cura. Il parere favorevole della Quarta commissione, presieduta da Maria Bosin (Patt), è arrivato poco fa al termine dei lavori del pomeriggio (ne riferiamo in una nota precedente a firma di Bruno Zorzi).

A presentare la proposta di delibera in Commissione è stato l’assessore alla Salute e alle Politiche sociali Mario Tonina. Si tratta di un recepimento di quanto fatto a livello nazionale, ha ricordato, di una delibera puramente tecnica: si motiva così l’introduzione in via sperimentale, dall’1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, di una prestazione universale, erogata dall’Inps, a favore delle persone anziane con almeno 80 anni d’età, non autosufficienti e in possesso di specifici requisiti, composta da una quota fissa che corrisponde all’indennità di accompagnamento e da una quota integrativa, definita “assegno di assistenza”, pari a 850 euro mensili.

Si ritiene, ha affermato l’assessore citando gli approfondimenti normativi condotti e l’articolo 26 della legge provinciale 13 del 2019, che la quota integrativa della prestazione universale erogata dall’Inps non sia compatibile con l’assegno di cura provinciale. La delibera motiva questo, ha spiegato quindi, e rivede la norma dell’assegno di cura integrando questo contenuto. L’assessore ha posto l’accento sul carattere puramente tecnico del contenuto della delibera, che va a chiarire l’incompatibilità tra due misure e per ora non va a modificare gli importi dell’assegno di cura. Tonina ha quindi citato i dati: solo per il 2025 l’assegno di cura vale 8,8 milioni di euro (la cifra è relativa al totale dei pagamenti). L’iniziativa sperimentale può riguardare potenzialmente 25.000 persone, ha aggiunto. Ha quindi ricordato che si vuole confermare i contenuti approvati con delibere precedenti relativi alla valutazione della condizione economica familiare, l’assegno di cura, i criteri di accertamento per la non autosufficienza: il presente intervento costituisce una prestazione aggiuntiva.

Paolo Zanella (Pd) ha ricordato l’importanza dell’indicizzazione dell’Icef che non c’è. Ma in norma ciò è molto chiaro, ha detto: è previsto dalla legge qualcosa che da dieci anni non si sta adempiendo, il costo della vita è salito del 20% e gli stipendi non sono stati adeguati, ma si danno le stesse cifre di dieci anni fa. Aumentato è anche il bilancio pubblico che invece che essere investito in welfare viene messo su altro, ha aggiunto il consigliere. Ancora: le persone prendono quote che rispetto al costo di assistere a casa una persona sono assolutamente insufficienti. Si è aperta questa cosa: dopo dieci anni in cui abbiamo presentato ordini del giorno su ordini del giorno, abbiate il coraggio di cancellare il comma della norma e di dire che non si crede che debba essere adeguato.

Chiara Maule (Campobase) ha ripreso il tema dell’incompatibilità con l’assegno di cura: sono stati stanziati soldi dall’Inps che non possiamo avere? ha chiesto riassumendo il tema. La dirigente Monica Zambotti ha ricordato la possibilità di accedere o alla prestazione universale o all’assegno di cura provinciale: quest’ultimo ha dei vantaggi e delle condizioni di accesso facilitanti, con quattro soglie. Nadia Rampin ha aggiunto poi che la misura provinciale è cash e libera, con i soldi erogati direttamente sul conto, quella nazionale è sì cash, ma a fronte di una documentazione attestante che si può produrre solo a patto che una persona usufruisca di servizi specifici. Lo Stato prevede l’incompatibilità della misura nazionale con quelle territoriali, ha precisato.

Francesca Parolari (Pd) ha anticipato una richiesta di accesso agli atti per sapere di queste quattro categorie di sostegno e livelli di gravità quante persone ricadono in ognuna. Capita, ha detto, che vengano assegnati 100 euro al mese, non ce ne si fa nulla. Sono state fatte valutazioni sulla possibilità di rivedere questi quattro livelli? ha chiesto. Ci sono riflessioni in merito? ha concluso, ricordando che la coperta è corta. Tonina ha anticipato che fornirà i dati. C’è la volontà di fare riflessioni complessive sul tema che ha posto Parolari, ha aggiunto l’assessore: si ravvisa la necessità e il bisogno di fare valutazioni in seguito di quanto in Trentino è già stato fatto, portando anche correttivi e miglioramenti su alcune situazioni frutto di un’esperienza che ha visto impegnate risorse importanti.

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