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CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINA: « SEMPLIFICAZIONE E ACCELERAZIONE PROCEDURE PER REALIZZAZIONE OPERE PUBBLICHE, PRESENTATA DA SPINELLI LA “RELAZIONE BREVE” »

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15.12 - mercoledì 8 giugno 2022

Nella nota la discussione di stamane in Consiglio provinciale sul ddl 141 proposto dalla Giunta (semplificazione e accelerazione delle procedure per le opere pubbliche finanziate dal Pnrr e previste per le Olimpiadi invernali 2026) con la “relazione breve” (allegata) letta dall’assessore Spinelli  e gli interventi critici di Manica, Coppola e Rossi.

 

Sul ddl della Giunta per semplificare e accelerare le procedure per la realizzazione di opere pubbliche, Spinelli presenta una “relazione breve” e le minoranze criticano la mancata distinzione degli interventi ordinari da quelli strategici e prioritari.

Sono ripresi stamane i lavori del Consiglio provinciale sul disegno di legge 141 proposto dall’assessore Spinelli, che detta “Misure di semplificazione e accelerazione in materia di opere pubbliche, espropri, gestione del territorio e valutazioni ambientali per il perseguimento degli obiettivi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc)”.

Il testo contiene anche “disposizioni straordinarie per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi nel settore zootecnico e ittico e negli investimenti pubblici”. Dopo una relazione di sintesi del provvedimento presentata da Spinelli, sono intervenuti Manica, Coppola e Rossi per evidenziare sia le criticità da loro ravvisate nel ddl sia le richieste di modifica e di chiarimento. Il maggior problema segnalato riguarda la mancata distinzione tra le opere strategiche e prioritarie legate a Pnrr e Olimpiadi, e gli interventi ordinari.

 

La “relazione breve” dell’assessore

Spinelli ha letto in apertura una “relazione breve al ddl” (allegata) che ne sintetizza i cinque “Capi” illustrando anche otto emendamenti alle norme proposti dalla Giunta.

Manica: questo provvedimento mette in gioco il ruolo e il governo dei territori

Alessio Manica (Pd), dopo una sospensione chiesta e ottenuta da Paola Demagri (Patt) per una consultazione sul ddl interna alle minoranze, ha preannunciato la volontà di confrontarsi con l’assessore e sottolineato la complessità di questo provvedimento che tratta di lavori pubblici, governo del territorio, urbanistica, espropri, sanzioni e anche di aggiornamento del prezziario della Provincia per cercare arginare i rincari delle materie primi. Per questo a suo avviso nei lavori in Commissione non si è riusciti ad approfondire il testo. Anche i soggetti invitati alle audizioni hanno lamentato di non aver avuto il tempo sufficiente per poter valutare adeguatamente le norme proposte, e di questo per Manica ha sofferto la qualità del percorso legislativo. “In realtà – ha poi osservato – questo ddl non è per il Pnrr e le Olimpiadi perché contiene misure che non centrano nulla con questi due obiettivi. Un conto sono gli interventi straordinari e un altro è prevede misure legate ad un piano ordinario. Infine in aula il ddl si è arricchito di emendamenti aggiuntivi. Sono queste per Manica le ragioni che rendono necessario soffermarsi a riflettere di più su questo provvedimento in aula. In gioco vi sono infatti argomenti cruciali come le competenze pianificatorie degli enti locali nel governo del territorio, visto il potere assegnato alla conferenza dei servizi che approvando i progetti di opere pubbliche ne fanno una variante ai prg che rischia di schiacciare le prerogative della amministrazioni comunali.

In gioco, insomma, secondo l’esponente del Pd, vi è l’idea stessa di sviluppo di una comunità. Manica critica anche il ruolo forte affidato dal ddl alla componente tecnica dei dirigenti nella gestione delle procedure, al punto da poter derogare rispetto alla volontà politica. Il consigliere contesta poi la mancata distinzione tra le opere straordinarie previste dal Pnrr e le opere ordinarie. Solo le prime, infatti, richiedono l’adozione di uno strumento straordinario con procedure semplificate e più snelle. Applicando uno strumento straordinario anche alle opere ordinarie in deroga alle norme attraverso l’utilizzo della conferenza dei servizi si può eludere completamente il percorso partecipativo che deve sempre accompagnare la variazione di un prg promossa da un Comune. Così “tutto si accorcia e la procedura avviene molto più all’interno dei palazzi”. Sempre la conferenza dei servizi così utilizzata bypassa con la deroga anche la competenza pianificatoria riconosciuta alle comunità di valle. E allo stesso modo anche il piano straordinario strategico delle opere pubbliche non sarebbe più sottoposto, come previsto dal 1997, alla valutazione del Consiglio provinciale, che così non avrebbe più occasione per prendere coscienza di questi interventi.
Per Manica, insomma, con questo ddl viene compressa la partecipazione degli organi politici nella loro potestà pianificatoria. “Non è neppure chiaro – ha proseguito – quale potere rimarrebbe al cittadino e alle amministrazione rispetto a un provvedimento o un verbale di approvazione di un progetto da parte della conferenza dei servizi”.

Manica è poi entrato nel merito dei singoli articoli del ddl evidenziando le proposte emendative con cui a suo avviso si potrebbe porre rimedio a queste criticità. Andrebbe Innanzitutto andrebbe a suo avviso ripristinato il concetto di opere strategiche. Va inoltre previsto un momento nel quale il Consiglio provinciale le valuta e approva, ad esempio in occasione del bilancio discutendo un documento appositamente allegato.
Sui soggetti privati, Manica ha precisato di non contestare la possibilità che a un’amministrazione locale arrivi la proposta di un’opera da realizzare con la finanza di progetto (project financing) ma di esigere che l’iniziativa di far partire la procedura resti del Comune e non del privato. Sul Pnrr ha giudicato senz’altro condivisibile la volontà di accelerare i tempi per rispettare la scadenza del 2026 nella realizzazione delle opere, purché però queste siano solo quelle straordinarie. Ancora: per Manica non è tollerabile prevedere che la conferenza dei servizi decida su queste opere anche se non sono tutti i partecipanti sono d’accordo, specialmente quando gli interventi possono avere effetti sulla salute e sull’ambiente (ad esempio se si tratta di un impianto elettromagnetico). Non andrebbe a suo avviso abrogata la norma procedurale che obbliga la Giunta a riesaminare il progetto di un’opera, né il coinvolgimento preliminare delle strutture provinciali competenti in materia ambientale. Il consigliere ha sottolineato infatti che sarebbe riduttivo valutare un’opera solo in base alla funzionalità.
Circa la norma che prevede un tentativo di conciliazione affidato al Cal qualora il comune si opponga a un’opera pubblica da realizzare perché così ha stabilito la conferenza dei servizi, Manica lamenta che non si chiarisce quale impegno consegua alla ricerca di questo accordo. In assenza di questa precisazione il rischio per un Comune è di assistere alla realizzazione di un’opera d’imperio sul proprio territorio. Manica propone quindi che se un Comune presenta delle osservazioni queste vengano valutate dalla conferenza dei servizi perché potrebbero anche rivelarsi migliorative.
Sull’articolo 7 Manica propone di non ridurre il ruolo e il peso della Provincia e del Consiglio quando in gioco vi sono progetti di opere pubbliche di rilievo statale.
Il consigliere ritiene poi che sia fonte di un probabile spreco di risorse nominare commissari per opere pubbliche che non necessariamente richiedono questa figura.
Su questi e altri emendamenti da lui proposti il consigliere ha auspicato di arrivare a un’intesa con l’assessore Spinelli.

 

Coppola: attenzione all’ambiente e alle clausole sociali per tutelare i lavoratori.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha rimarcato che solo apparentemente questo ddl ha un carattere prevalentemente tecnico perché qui si tratta di argomenti di rilievo anche politico sia a proposito delle opere pubbliche previste dai progetti del Pndd e in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. A suo avviso il problema è che la volontà di semplificare e accelerare i tempi di realizzazione delle opere non deve entrare in rotta di collisione con la gestione del territorio, la tutela dell’ambiente e le clausole sociali a difesa dei diritti dei lavoratori. L’attuazione del Pnrr non deve giustificare una disattenzione nei confronti della preziosità del nostro territorio e del rispetto degli enti locali. L’esigenza di snellire le procedure non autorizza una deregolamentazione eccessiva che potrebbe causare danni irreparabili. Coppola condivide le preoccupazioni dei sindacati perché al tavolo degli appalti vanno garantite le clausole sociali a tutela dei lavoratori. Sulla conferenza dei servizi Coppola ha messo in luce la necessità di prevedere rapporti istituzionali corretti, per cui in caso di dissenso espresso da un Comune occorre che la Provincia spieghi le ragioni in base alle quali non ritiene di accogliere l’opposizione dell’amministrazione locale. Coppola ha ricordato un suo odg “di sostanza” che chiede di impegnare la Giunta ad attivare una Vas (Valutazione ambientale strategica) su tutte le opere previste per le Olimpiadi invernali del 2026. Un’altra trentina di suoi odg – ha spiegato – mirano ad assicurare attenzione all’ambiente per mitigare l’impatto inquinante degli eventi e favorire un turismo sostenibile. Altri suoi odg mirano a prevenire azioni criminali negli appalti e valorizzare il ruolo dello sport in particolare per i giovani e i disabili. Infine la consigliera ha ricordato di aver depositato una ventina di emendamenti di sostanza e altri “seriali”.

 

Rossi: in questo testo tutte le opere sono al tempo stesso prioritarie e ordinarie

Ugo Rossi (Misto-Azione) ha premesso di avere un approccio tendenzialmente favorevole a un ddl come questo che mira a semplificare e accelerare le procedure per la realizzazione di opere pubbliche. Il problema è che spesso non basta dichiarare l’obiettivo della semplificazione e dello snellimento e prevedere delle norme orientate in tal senso perché poi si riesca realmente ad ottenere l’effetto sperato. Perché i problemi si incontrano a valle, nella fase attuativa. L’ex presidente della Giunta ha snocciolato una serie di esempi di questa difficoltà. “Le opere non si realizzano non perché le norme siano complicate – ha spiegato – ma perché vi sono regole disgraziate sugli appalti che permettono ricorsi in base alle quali anche gli interventi finanziati dal Pnrr potrebbero non andare a buon fine. “Se questa è la ragione dei ritardi – ha argomentato – è anche il motivo per cui questo ddl è illusorio”. Il motivo è che non indica quali sono le opere prioritarie alla cui realizzazione puntare attivando una procedura straordinaria. E non chiarisce quali sono invece le opere che per questo motivo devono invece aspettare, tenuto conto delle risorse effettivamente disponibili. Se una legge stabilisce che tutto si può fare non è attendibile. Ma è proprio quel che propone questo ddl nel quale tutte le opere sono sia ordinarie che straordinarie. Tutto appare strategico. Qeusto perché in questo provvedimento la politica affida tutte le decisioni ai tecnici. Secondo questa logica il ddl doveva prevedere l’abrogazione dell’articolo 2 bis della legge che disciplina le opere strategiche della Provincia. Norma che invece non viene cancellata da questo provvedimento. Per Rossi è inaccettabile che la Giunta provinciale proponga oggi un ddl per cambiare la modalità di approvazione dei progetti di lavori pubblici dimenticando di abrogare l’articolo sulle opere strategiche introdotto in virtù di un atto politico di programmazione. Concludendo, quindi, il consigliere ha chiesto all’assessore di chiarire quale sia l’impostazione del ddl. “perché non si può pensare che in presenza delle risorse di cui la Provincia oggi dispone tutto si possa considerare prioritario, né è pensabile che niente sia prioritario e che quindi tutto sia ordinario. Questa è la morte civile della politica”, ha concluso.

 

Alle 12.30 l’assessore Spinelli ha chiesto e ottenuto una sospensione dei lavori per potersi confrontare con le minoranza. I lavori riprenderanno in aula alle 15.00.

 

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