Risoluzioni sullo Statuto, chiusa la discussione generale. L’opposizione solleva dubbi sull’ammissibilità di quella della maggioranza. Al rientro in aula, dopo la sospensione chiesta poco dopo l’apertura della seduta, il consigliere Francesco Valduga (Campobase) ha chiarito che la risoluzione depositata ieri ricalcava quella approvata all’unanimità nel febbraio scorso con un leggera modifica verbale nel dispositivo e altri aggiustamenti nelle premesse che riconoscevano il percorso e i passaggi informativi che ci sono stati da allora. Il tema è quello che le competenze vengono dopo che è stato acquisito il principio dell’intesa: non vogliamo creare dei precedenti e che la nostra autonomia sia blindata.
La proposta della maggioranza, invece, ora vuole “sfumare” la consequenzialità e l’imprescindibilità dell’intesa, oltre a mitigare e sintetizzare i due punti di coinvolgimento di Consiglio provinciale e Commissione competente. Infine, qualche riflessione anche sul punto 1 del dispositivo della proposta, perché il percorso con le autonomie speciali è auspicabile, ma non mandatario. Detto questo, il tema vero è quello dell’intesa: “la sensazione” ha concluso il garante delle minoranze, è che ci vogliate portare in una direzione che forse voi sostenete perché in possesso di informazioni che noi ancora non abbiamo”.
Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha affermato di essere dispiaciuta del fatto che non si è arrivati a una risoluzione unitaria. In riferimento al punto uno della risoluzione del 5 febbraio ha ricordato che si è parlato di opportunità di far precedere l’intesa, un passaggio che i tecnici hanno fatto. Si parlava poi di avviare un dibattito in Sesta commissione e sono state fatte due riunioni e una capogruppo con Fugatti. Insomma, per Angeli sono stati attuati tutti i punti della risoluzione tranne il 4 che chiedeva la convocazione di un Consiglio straordinario che comunque verrà fatto. Per ciò che riguarda l’intesa nella proposta di risoluzione presentata dalla maggioranza c’è è al punto 2 e afferma “proprio ai fini della salvaguardia della specialità sottolinea nuovamente l’importanza di intervenire sul processo di modifica dello Statuto, introducendo nell’articolo 103 del medesimo il principio dell’intesa e ritiene tale elemento qualificante e essenziale nella proposta di modifica attualmente all’attenzione del Governo”. Quindi, ha aggiunto, nessuno ha mai negato questa necessità.
Francesco Valduga ha ribattuto che il dibattito di questi giorni è nato dalle dichiarazioni di esponenti di Fratelli d’Italia che hanno posto dubbi sul principio dell’intesa. E di non rinnegare il fatto che nei mesi scorsi un coinvolgimento del Consiglio c’è stato, ma ora c’è la necessità di avere altre informazioni. Maria Bosin (Patt) ha detto che il Patt è ancora convinto della necessità dell’intesa come è stato affermato nella risoluzione di febbraio. Risoluzione, ha detto, che saremmo pronti a votare anche oggi. Però visto che si tratta di accordi non è il caso di votare la proposta della minoranza perché si rischia di mettere in difficoltà il Presidente nella trattativa. Quindi, ha concluso la consigliera, il Patt voterà la risoluzione della maggioranza che comunque contiene il principio dell’intesa.
Manica solleva la questione dell’ammissibilità della risoluzione di maggioranza
Conclusa la discussione generale sulle due risoluzioni Alessio Manica (Pd) ha sollevato la questione dell’ammissibilità della risoluzione di maggioranza perché, al momento della chiusura della discussione generale, non era stata ancora caricata sul sistema informatico. D’accordo con Manica anche Filippo Degasperi (Onda) e Lucia Coppola (Avs) ha ricordato di essere stata esclusa da un documento perché non l’aveva firmato digitalmente. Mirko Bisesti (Lega) ha detto che è stata diffusa una copia cartacea e contestualmente è stata mandata quella elettronica.
Per affrontare la questione il Presidente Soini ha sospeso la seduta e ha convocato i capigruppo.