(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Lettera aperta al Sindaco di Riva del Garda Cristina Santi.
Ora è chiaro!
È chiaro per i 3.000 firmatari di una petizione di cui ancora non si conoscono iter ed esito.
È chiaro per la cittadinanza e per tutti coloro ai quali importa questa città.
È il momento di una scelta:
prevedere per la ex Cattoi un’area verde, collegata al Parco Miralago per la realizzazione di un grande parco pubblico in riva al lago destinato a TUTTI
o
prevedere per la ex Cattoi un’area edificata, collegata all’Hotel Lido (unico 5 stelle di lusso) ulteriormente ampliato, magari accettando l’offerta di un intervento gratuito anche nel Parco dell’Ora, per la realizzazione di una grande cementificazione in riva al lago, destinata a POCHI RICCHI.
Sembra un dilemma d’altri tempi eppure è una prospettiva reale che prefigura una comunità in cui le disuguaglianze aumentano e una città in cui le esigenze dei cittadini sono cancellate dalla priorità data a una continua implementazione del turismo che sta rendendo invivibile per i cittadini il proprio luogo di residenza.
Quali sono le intenzioni di questa amministrazione ?
Come dobbiamo interpretare azioni apparentemente slegate una dall’altra? Proviamo a metterle in fila:
– sopravvalutazione arbitraria della stima del valore di esproprio dell’area ex Cattoi
– trattativa separata con i proprietari dell’area
– trattative separate con i singoli albergatori
– non accoglimento della richiesta di partecipazione democratica da parte dei cittadini quali portatori di interesse (che non essendo né economico né edificativo non vengono convocati)
– nessuna considerazione fino a questo momento della petizione che, come è noto, chiede l’esproprio e la destinazione a verde pubblico non edificabile dell’area ex Cattoi
– lo spostamento del traffico e del disagio da viale Rovereto alle zone abitate dai residenti e frequentate dai bambini di scuole materne e primarie.
Che cosa c’è in gioco?
Una Riva di serie A e una di serie B?
Un turismo di serie A nel verde (il poco rimasto) e nel silenzio (relativo) e uno di serie B che invade il territorio trasformando la città in un mercatino perenne, riempiendo di automobili ferme e in movimento spesso assai lento ogni metro quadrato disponibile e che alimenta gli appetiti di chi continua ad ampliare ed edificare?
O vogliamo piuttosto provare a pensare per Riva (e per la Busa) il destino che merita:
– un centro meno pacchiano e vissuto dai residenti e un grande parco affacciato sul lago;
– una ciclovia terra – acqua unica al mondo dove si scende dalla bici per salire sul battello e ammirare dal lago le coste immerse nell’acqua senza bisogno di abbattere alberi e stravolgere le vie del centro;
– il traffico ridotto e spostato al centro della Busa, (la zona commerciale/indusriale e la meno residenziale) con parcheggi ai margini delle città e veicoli pubblici per il trasporto collettivo verso i centri, anche attraverso un piano intercomunale di mobilità sostenibile;
– il recupero a verde di tutte le zone possibili, a partire dall’area ex Cattoi che, nonostante l’attuale destinazione, continua a manifestare il suo desiderio di erba perché conserva il ricordo di essere stata campagna.
Sarebbe un’altra qualità offerta al turismo e una maggiore compatibilità fra benessere dei turisti e dei residenti.
È il momento di scegliere e di mostrare una capacità progettuale coraggiosa ed equa per il domani di questa città e dei suoi abitanti.
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Comitato Salvaguardia Area Lago