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CISL MEDICI * REPLICA A DOTTOR FERRO: « L’ATTRATTIVITÀ PER I MEDICI PROVENIENTI DA FUORI REGIONE È INSUFFICIENTE, MESSA IN ATTO DA APSS E PAT »

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13.15 - domenica 27 novembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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In riferimento a quanto appreso leggendo oggi tutti i quotidiani locali, sulla intervista rilasciata dal dottor Ferro e dalla sua equipe di Apss Trentino, Cisl medici precisa che:

Le quasi tremila ecografie trentine, dichiarate da APSS in ritardo sui tempi, di spettanza generalistica, potevano essere effettuate dai medici di medicina generale della provincia di Trento che, negli ultimi sette anni, se non di più, si sono formati con corsi di valenza nazionale e trentina, accreditati, all’uso dell’ecografo, come previsto dal nostro contratto di lavoro inserito negli obiettivi prioritari di politica sanitaria nazionale.

Tutto questo in riferimento al Governo delle liste d’attesa (dall’AcnMmg 2018 e 2022) e per le prestazioni diagnostiche di primo livello. La stessa Scuola di Formazione specifica in medicina generale di Trento, dal primo corso istituito dal sottoscritto, ha ripreso annualmente corsi specifici per attivare questo percorso. E le stesse cooperative di servizi dei medici di medicina generale sono in grado di accreditare formazione e dare strumentazione adeguata per abbattere immediatamente questa lista d’attesa. La legge italiana, inoltre, ha messo a disposizione della Provincia autonoma di Trento e delle Regioni,sia contratti per la medicina generale che ingenti risorse (235 milioni di euro nelle altre Regioni),prima e durante la pandemia, per l’utilizzo in forma gratuita degli ecografi, e non solo, negli studi dei medici di medicina generale. Qui, nonostante l’accordo aziendale lo preveda da due anni,non abbiamo visto nulla.

Più che un tetto di spesa sulle acquisizione delle prestazione in libera professione, Apss dovrebbe mettere un tetto alla prescrizione( da parte dei medici occupati nelle strutture accreditate private della nostra provincia), degli innumerevoli esami ed ulteriori visite che richiedono. Infatti, dopo essersi fatti pagare la visita, per il tramite degli assistiti, inviano ai medici di medicina generale richieste onerose e a volte impossibili da rintracciare nel nostro nomenclatore aziendale.Esami che reputiamo, il piu delle volte, non conformi a quanto valutiamo, in scienza e coscienza, nei nostri studi, presidi pubblici.

L’ attrattività, messa in atto da APSS e Provincia per medici provenienti da fuori regione, è insufficiente, al momento. Lo sarà sempre di più se non si livellerà il contratto nazionale, firmato tre anni fa a Roma, con quello provinciale ancora fermo al 2003. Soprattutto nella parte laddove, qui, i nostri dirigenti medici lavorano il doppio che fuori regione, in spregio delle regole europee per il riposo. Servirebbe ,invece, che anche i loro Primari, in questa crisi di prestazioni, concordassero tutti insieme e tutti insieme lavorassero solo con il pubblico, a fianco dei loro colleghi.Per non parlare dei medici di famiglia a cui da due mesi la Apss decurta dai 400 ai 500 euro sul proprio stipendio senza informarli né attendere l’interpretazione nazionale del nostro contratto.Di questo passo siamo i meno retribuiti di tutte le Regioni anche qui.Più che di mobilità, a breve, si parlerà di mobilitazione generale.

La mobilità significa tappare buchi e non considerare, già oggi, che l’attrattività e la Scuola di specializzazione avrà successo. Significa anche sedersi al tavolo di trattativa e firmare contratti , ogni triennio, come previsto dalle nostre leggi italiane. Quello che non si è fatto in questi primi quattro anni di legislatura.

Se vogliamo essere lungimiranti ed abbattere le liste d’attesa, non è la strada giusta aumentare gli accessi specialistici delle strutture accreditate private tout court. Sarebbe più opportuno che queste strutture private, lavorassero con il Ssp, per essere accreditate dalla nostra provincia, nelle ore serali, i sabati e le domeniche, quando gli specialisti pubblici, per contratto, non possono invece lavorare con il pubblico. Oppure che attivassero gli esperti specialisti nei gruppi integrati della medicina generale, sul territorio, come previsto dal nostro contratto.Abbiamo anche noi oculisti, dermatologi, medici sportivi.

Le lungaggini del Cup andrebbero gestite in maniera più consona del momento attuale. I medici di medicina generale, con le attuali forme organizzative concordate a livello aziendale, anche attraverso le loro Cooperative di servizi, secondo Acn vigente, già oggi potrebbero prenotare visite e accertamenti per via telematica ai propri pazienti. Ma Provincia e Azienda non hanno, ad oggi, né presentato la programmazione relativa al nuovo contratto di categoria, né accettato di trattare, a bilancio provinciale previsto zero a fine anno, con la medicina generale; né firmare progetti innovativi in temi come questi o sulla telemedicina e le prestazioni diagnostiche di primo livello, nei processi di badgetting aziendale.

 

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Dottor Nicola Paoli

Segretario generale Cisl medici del Trentino

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