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CENTRO SOCIALE BRUNO – ASSEMBLEA CONTRO IL CAROVITA E ANTIRAZZISTA TRENTO * FAMIGLIA BEN SASSI: « RINVIATO LO SFRATTO, AL VUOTO ISTITUZIONALE RISPONDIAMO CON LA LOTTA DAL BASSO »

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20.14 - mercoledì 15 giugno 2022

Rinviato lo sfratto della famiglia Ben Sassi. Al vuoto istituzionale rispondiamo con la lotta dal basso.

Il picchetto delle e dei militanti del Centro Sociale Bruno, dell’Assemblea Contro il Carovita e dell’Assemblea Antirazzista Trento giunto in via Bolzano 48 sin dalle prime ore del mattino ha costretto l’ufficiale giudiziario a posticipare l’ingiusto sfratto ai danni di un nucleo famigliare con minori in stato di vulnerabilità.

Una lunga giornata ma chè ha saputo dare i primi, seppur acerbi frutti. Oggi la famiglia Ben Sassi, con una bambina di 7 anni e un bambino di 1 anno e mezzo con una grave invalidità, avrebbe dovuto ricevere lo sfratto esecutivo dalla propria abitazione.

L’assurda motivazione, la ricordiamo, risiede tra le ombre di una clausola dalla dubbia legittimità inserita nel contratto di affitto che ha permesso al padrone di casa di avviare un’ingiunzione di sfratto nei confronti della famiglia “colpevole” di aver pagato in ritardo 2 rate delle spese condominiali risalenti al periodo autunno 2021.

Nonostante l’appello pubblico del signor Lotfi Ben Sassi e la possibilità di pagare l’affitto mensile, il proprietario di casa ha deciso di proseguire con l’iter dello sfratto, manifestando le sue vere ragioni: immettere l’immobile nuovamente sul mercato a un canone più alto. Allo stesso tempo, le agenzie immobiliari a cui si è rivolto il signor Lotfi Ben Sassi non affittano se sei straniero, se non si posseggono contratti a tempo indeterminato o garanzie economiche eccessivamente cospicue.

Oggi la città di Trento avrebbe cacciato una famiglia con dei minori in strada, tra l’immobilità e il silenzio del Comune di Trento e dei servizi sociali, che non hanno prospettato soluzione alternativa alla comunità per la madre e i bambini, rifiutata in quanto dividerebbe la famiglia e lederebbe il supremo interesse dei bambini, in contrasto con la Convezione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per tutti questi motivi oggi abbiamo impedito che avvenisse lo sfratto, ma non la possiamo ancora considerare una vittoria: l’ufficiale giudiziario ha infatti solamente posticipato l’appuntamento al prossimo 24 giugno, giorno in cui ci daremo di nuovo appuntamento per impedire che possa essere messo in atto.

Chiedere che la famiglia Ben Sassi possa rimanere fino a fine anno nell’appartamento per permettere loro di trovare un altro alloggio.
Al tempo stesso ci rivolgiamo alle istituzioni, affinché la smettano di nascondere la testa sotto la sabbia: questo non è un caso isolato ma la conseguenza dell’assenza di interventi strutturali provinciali sul problema casa.
Serve un fondo provinciale per le morosità, investimenti per aumentare il numero delle case popolari ITEA, aumento della tassazione sugli appartamenti sfitti dei palazzinari. Non bonus una tantum per i nuovi poveri ma politiche che garantiscano effettivamente il diritto all’abitare.

 

BASTA PERSONE SENZA CASE, BASTA CASE SENZA PERSONE

APPUNTAMENTO VENERDì 24 GIUGNO ORE 8.00 IN VIA BOLZANO 48

Centro sociale Bruno Assemblea Contro il Carovita Assemblea Antirazzista Trento

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