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CENTRO SERVIZI CULTURALI S. CHIARA * “I PARENTI TERRIBILI”: «FILIPPO DINI PROTAGONISTA AL TEATRO SOCIALE DI TRENTO, DAL 12 AL 15/12»

Scritto da
17.17 - giovedì 12 dicembre 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Dal 12 al 15 dicembre Filippo Dini sarà protagonista al Teatro Sociale di Trento con “I parenti terribili” di Jean Cocteau. L’attore e regista ligure porta in scena quella che è considerata la più perfetta opera teatrale del drammaturgo francese.

Giovedì 12 dicembre, ore 20.30 – Teatro Sociale
Venerdì 13 dicembre, ore 20.30 – Teatro Sociale
Sabato 14 dicembre, ore 18.00 – Teatro Sociale
Domenica 15 dicembre, ore 16.00 – Teatro Sociale

Quinto appuntamento con la Stagione del Teatro Sociale programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, che da giovedì 12 a domenica 15 dicembre porterà sul palco del prestigioso teatro cittadino I parenti terribili di Jean Cocteau, diretto e interpretato da Filippo Dini, che con questo lavoro prosegue l’indagine nell’inferno familiare portando in scena quella che è considerata la più perfetta opera teatrale del drammaturgo francese. Uno spettacolo prodotto da TSV-Teatro nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano.

Considerata la più perfetta opera teatrale di Jean Cocteau, I parenti terribili rappresenta uno spaccato crudele della società, un atto storico con cui l’autore rompe, almeno formalmente, col teatro di raffinata e astratta acrobazia intellettuale, che sino allora aveva avuto in lui uno dei più fertili campioni, per accostarsi ad un tipo di teatro molto più tradizionale, costruito secondo regole collaudate e codificate care al teatro borghese. Scrivendola, Cocteau ha voluto sfidare quel pubblico di élite per il quale aveva sempre lavorato, e stabilire un contatto con le grandi platee mediante un linguaggio meno esoterico. Il tentativo si è rivelato felice, giacché I parenti terribili hanno costituito uno dei più grossi successi ottenuti da Cocteau come autore drammatico.

Il testo racconta la storia di una famiglia davvero terribile, che vive reclusa in sé stessa, avulsa da qualsiasi stimolo esterno. Michel è un giovane uomo viziato e amato morbosamente dalla madre Yvonne. Quando annuncia ai suoi genitori di amare Madeleine, la disperazione divora la donna, che teme di perdere il figlio, mentre oscuri segreti sulla famiglia vengono a galla. Con questo testo, da lui diretto e interpretato, Filippo Dini prosegue l’indagine nell’inferno familiare che ha avuto in Casa di bambola, e più di recente in Agosto a Osage County, due esempi mirabili, definendo una cifra stilistica che pone al centro il lavoro dell’attore e reinterpreta in modo inedito l’idea di un nuovo capocomicato.

«[…] Jean Cocteau, che pare visse un’infanzia serena e felice, molto amato da una mamma affettuosa, con la quale condivise un amore soavemente puro fino all’ultimo giorno della vita di lei, scrive una commedia terribile, ispirato dalla vicenda familiare di Jean Marais, il famoso attore col quale il poeta ebbe una lunga e meravigliosa storia d’amore, e di intima condivisione professionale e umana. – scrive Filippo Dini nelle note di regie – Il poeta, affascinato dalla vicenda di un’altra persona, racconta una storia che non lo riguarda, che non ha vissuto direttamente. E scrive un capolavoro.

La vicenda appunto è terribile e perversa, racconta dell’amore quasi incestuoso di una madre con il figlio, racconta di un marito che tradisce la moglie perché lei si è dimenticata di lui nel momento in cui è diventata madre, racconta della sorella della madre, che si è condannata a vivere con la coppia, pur essendo da sempre innamorata del cognato, e poi racconta di un amore struggente e luminoso di due ragazzi, un amore che deve essere annientato, eliminato, perché la sua bellezza è così accecante, che scandalizza.

Cocteau ci dice che tutti i parenti sono terribili, decide di intitolarlo così, proprio per non salvare nessuno, proprio perché, immagino, non desideri salvare nessuno, come se ci volesse suggerire che il contesto nel quale hanno deciso di organizzare le loro vite, il vincolo di parentela, la famiglia appunto, li avesse resi terribili.
Questa storia, espressa e raccontata in modo feroce, narra di un gruppo di persone, un carrozzone, come essi stessi si autodefiniscono, tenuto insieme da un legame perverso, violento e malato, quindi è l’espressione di un paradosso in alcuni momenti, ma racconta (in modo estremo) i nostri vizi, le nostre manie, e soprattutto le nostre più oscure paure, all’interno delle relazioni che si instaurano con la nostra “parentela […]».

Foyer del Teatro

Proseguono gli appuntamenti dedicati agli approfondimenti con i protagonisti della Stagione 24-25. Per il terzo incontro in calendario, previsto al Teatro Sociale venerdì 13 dicembre alle ore 17.30, Davide Leveghi (Fondazione Museo storico del Trentino) incontrerà il cast dello spettacolo.

Informazioni

Biglietti acquistabili online su ticket.centrosantachiara.it/content e presso le Casse del Teatro Sociale e dell’Auditorium S. Chiara.

Per maggiori informazioni chiamare il numero verde 800013952 o visitare il sito www.centrosantachiara.it

 

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(foto di Serena Pea)

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