Il Cal esamina la Manovra di bilancio provinciale e la bozza di Protocollo di Finanza locale
Due argomenti strettamente collegati tra di loro oggi all’esame del Consiglio delle Autonomie Locali: la prima illustrazione della manovra finanziaria provinciale per l’anno 2025 e l’impostazione del Protocollo di Finanza Locale per l’anno 2025.
Il Protocollo di Finanza locale è, infatti, uno dei presupposti della Manovra: il documento si inserisce in un contesto normativo che vede la Provincia autonoma di Trento e il Consiglio delle Autonomie Locali stabilire d’intesa le misure da adottarsi sulla finanza locale per Comuni e Comunità. Determina le risorse e gli impegni politici a sostegno degli Enti che garantiscono servizi essenziali sul territorio. “Un momento importante per la vita amministrativa degli Enti locali”, ha voluto precisare il Presidente del Cal, Paride Gianmoena.
In Giunta, ha evidenziato Gianmoena, nei giorni scorsi, sono iniziati dei ragionamenti precisi, sottolineando da tempo è stata chiesta la possibilità di mettere i Comuni nelle condizioni di programmare con certezza gli investimenti, prevendo anche specifiche risorse per interventi strategici, ad esempio sugli acquedotti. In sostanza, va recuperato un adeguato orizzonte temporale di certezza delle risorse a disposizione dei Comuni, per programmare le opere di propria competenza secondo le istanze dei territori. Questo protocollo, invertendo la tendenza degli ultimi anni segnati da condizioni di incertezza anche per il bilancio provinciale, va nella giusta direzione, appostando risorse per il prossimo triennio e, pertanto, dando la possibilità alle amministrazioni di ragionare su una prospettiva più adeguata.
Sulla parte corrente è importante, ha aggiunto ancora Gianmoena, mettere i Comuni nelle condizioni di chiudere i bilanci. Inoltre, come già evidenziato nel documento consegnato alla Giunta provinciale a inizio anno, Gianmoena ha rimarcato una diffusa difficoltà, da parte degli Enti meno strutturati, a far fronte alle proprie funzioni essenziali, a fronte di organici esili e difficili da coprire in ragione della difficoltà di reperire e trattenere personale qualificato. Anche su questo fronte, ha ricordato, sono in corso approfondimenti con la Giunta provinciale e, in particolare per rafforzare i supporti ai comuni nelle materie degli appalti e della ragioneria, il Protocollo prevede interventi interessanti.
A illustrare i primi sviluppi del Protocollo di Finanza locale è stata l’Assessora provinciale agli Enti locali, Giulia Zanotelli che ha fornito una serie di numeri. 15 milioni di euro sono stati destinati per il Fondo di riserva. A dicembre, ha aggiunto, la Giunta varerà un provvedimento che consentirà di semplificare le procedure e di conseguenza un pronto utilizzo del Fondo.
In merito all’edilizia scolastica le risorse ammontano a 30 milioni di euro; 15 sono previsti, invece, per la manutenzione della rete idrica. Per quanto riguarda quella visione programmatoria, articolata su un maggior periodo e più volte richiesta dai Comuni, per il triennio 2025 – 2027 sono stati stanziati 140 milioni di Euro.
Sempre sul fronte degli investimenti, la Provincia ha monitorato la capacità di spesa rilevando come i Comuni abbiano dimostrato di essere in grado di mettere a terra buona parte delle risorse a disposizione. Occorre, tuttavia, trovare modelli organizzativi idonei a permettere ai comuni di continuare ad appaltare anche opere di valore superiore alla soglia comunitaria. Alla luce della nuova disciplina di qualificazione delle stazioni appaltati, infatti, emerge la necessità, per molti enti, di appoggiarsi a strutture specializzate e qualificate che, a livello di sistema, sono rinvenibili presso. APAC, l’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti, ed il Consorzio dei Comuni Trentini. Strutture che saranno, appunto rafforzate, ed in questo senso il Protocollo appresta, in particolare, risorse aggiuntive per il potenziamento dei servizi di back-office offerti dal Consorzio.
Rispetto alle risorse di parte corrente, si propone di confermare la quota integrativa del fondo perequativo, in complessivi Euro 20 milioni, con i medesimi criteri di riparto individuati nel paragrafo 2.4 del Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2024. Viene, contestualmente, assunto l’impegno a rivedere i criteri di riparto dell’intero fondo a seguito delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Viene assunto, inoltre, l’impegno a formulare, di comune accordo fra le parti ed entro il prossimo aprile, una proposta revisione organizzativa delle funzioni di polizia locale a livello intercomunale sulla base di aggiornati profili di sicurezza del territorio provinciale, e conseguente attualizzazione delle modalità e criteri di sostegno da parte della Provincia. Un passaggio di cui il Sindaco di Besenello e assessore compente presso i CAL, Cristian Comperini, ha rimarcato l’importanza, evidenziando come peraltro l’accesso ai finanziamenti di ulteriori territori renderà necessario adeguarne la capienza.
In merito alle possibilità di ricorso al debito, viene recepita in protocollo la proposta, avanzata dal Sindaco di Roncegno e Assessore del Cal, Mirko Montibeller, di consentire un utilizzo degli spazi finanziari non utilizzati dai singoli Comuni per la creazione di un fondo specifico, il quale potrà essere impiegato per accedere al credito, a finanziamento di opere di particolare rilevanza, secondo criteri che saranno definiti in seguito.
Rispetto alla materia del welfare, la bozza di Protocollo conferma sostanzialmente gli stanziamenti pregressi alle Comunità, con un incremento del fondo per il diritto allo studio per 1,5 milioni. Un dato positivo – ha sottolineato il Presidente della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi – in quanto consente alle Comunità, ed ai Comuni di Trento e Rovereto di fare fronte a bisogni che, in ambito sociale, sono sempre più pressanti, anche con riferimento al tema dell’accesso alla casa.
Numerosi gli interventi dei Sindaci in sala a chiarimento di alcuni aspetti, ma anche a sottolineare la valenza di proposte che diventeranno parte integrante del Protocollo di Finanza locale.
Sull’importanza di poter contare su un fondo pluriennale per gli investimenti, è intervenuto il Sindaco di Mezzana Giacomo Redolfi che ha sottolineato come esso dia sicurezza alle strategie di programmazione dei Comuni. Importante, ha aggiunto, che in maniera organica si possano mettere a terra le risorse con tempestività e chiarezza normativa.
Chiarimenti sul riparto del budget ha chiesto il Sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, al quale la struttura provinciale ha risposto che il criterio si basa su una valutazione dello stock di infrastrutture realizzate dal Comune nell’arco di un trentennio.
La discussione sul Protocollo di Finanza locale proseguirà nei prossimi giorni, con il Cal convocato per mercoledì prossimo.
Subito dopo è stato il Presidente della Provincia, Maurizio Fugatti a illustrare la Manovra di bilancio 2025-2027. “È chiaro – ha detto – che questo bilancio di previsione va letto tenendo presente anche gli interventi e le tematiche già toccate nell’assestamento della scorsa estate”. Centrali all’ordine del giorno per la Provincia rimangono, infatti, le questioni legate alla competitività dei salari, l’accesso alla casa, il sostegno alla famiglia e alla natalità. Fugatti ha ricordato il recente rinnovo del contratto del pubblico impiego, definendolo un segnale importante sul fronte dei salari. Per quanto riguarda il fronte privato dei salari, ha citato il recente accordo tra sindacati e categorie economiche, che verte sul rispetto delle regole a sostegno dei lavoratori per accedere al bando della legge 6.
Sul tema della casa, ha precisato come già nella legge di assestamento siano state previste importanti risorse e di come la governance di Itea stia lavorando per dare risposte immediate alla pressione abitativa. A tale proposito ha anticipato come si stia lavorando a un progetto innovativo per le zone svantaggiate. In tema di maternità continua il percorso dell’assegno di natalità. Temi che, nella Manovra, trovano una logica di continuità.
Per quanto riguarda gli investimenti privati, ha ricordato come negli anni scorsi siano state stanziate risorse importanti che hanno portato all’incremento del Pil trentino (+0,8 nel 2024) e di conseguenza più ricchezza diffusa. Dal 2020 al 2024 il Pil nominale è cresciuto da 20mila a 25 mila euro.
Esaurita l’illustrazione si sono succeduti gli interventi in sala. Toccato, soprattutto il tema dei cantieri per la viabilità. In particolare, sono stati chiesti chiarimenti sui lavori della Loppio -Busa, con la canna unica a tre corsie, e le possibili ripercussioni sulla viabilità nella zona di San Giorgio a creare preoccupazioni.
Il vero interrogativo – hanno ribadito il Sindaco di Arco Alessandro Betta e di Riva del Garda Cristina Santi, è gestire urbanisticamente la zona di arrivo a viabilità terminata, senza penalizzare il fronte lago. Su sollecitazione della Sindaca di Rovereto, Giulia Robol, il presidente Fugatti ha confermato il finanziamento da 35 milioni di euro per la viabilità di Sant’Ilario. Fugatti in chiusura ha ricordato la centralità del tema relativo alla chiusura del ciclo dei rifiuti, e la necessità di rendere al più presto operativo l’Ente di governo d’ambito a cui saranno trasferite le competenze relative alla gestione dell’intero servizio. Ha sottolineato, infatti, l’urgenza di procedere con la progettazione di un impianto che permetterà in questo delicato settore di rendere autonomo il Trentino.
I numeri dalla Manovra di bilancio
Toccherà quota per la prima volta quota 6 miliardi la manovra finanziaria del 2025 anche grazie a 300 milioni di maggiori entrate tributarie arrivate nelle casse di piazza Dante dal buon andamento dell’economia. Nel bilancio di previsione, che arriverà nei prossimi giorni in commissione e poi, a dicembre, in Consiglio, sul versante fiscale sono previsti interventi sull’addizionale Irpef. La soglia di reddito per l’esenzione viene portata a 27 mila euro ed è prevista una detrazione di 246 euro per ogni figlio a carico per le famiglie che hanno un reddito annuo fino a 50 mila euro. Ma sopra questa soglia l’aliquota dell’addizionale Irpef verrà aumentata dello 0,5%.
Circa 200 milioni saranno destinati alla ricerca (AI, rinnovabili, biomedicale); corposa rimane la quota per le opere pubbliche che arriva nel complesso a 450 milioni. Di questi 150 milioni per la variante di Torbole e 45 milioni per la realizzazione del nuovo stadio di Trento sull’area San Vincenzo. Circa 10 milioni all’anno sono previsti per l’assegno di natalità e 2 per parificare il settore privato a quello pubblico per quanto riguarda i congedi parentali. Per le imprese vengono confermate tutte agevolazioni Irap e Imis (70 milioni) e sono stati iscritti a bilancio interventi di sostegno per 35 milioni di euro. Al comparto agricolo andranno 22 milioni. Corposo 72 milioni e mezzo, l’investimento per la promozione turistica. Per ciò che riguarda le grandi manifestazioni sportive si prevedono 14 milioni per le candidature del Trentino alle Olimpiadi giovanili e 21,3 per quella ai mondiali di ciclismo del 2031.
Nel luglio scorso sono state poste le basi, a livello normativo, per la riorganizzazione del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nelle prossime settimane, i comuni e la Provincia saranno chiamati a concludere i lavori per la messa a terra della riforma. Assai rilevante per i comuni è anche il tema della casa, da affrontare anche trovando una leva per valorizzare gli immobili pubblici quali opportunità alloggiative per le famiglie e i lavoratori, soprattutto nelle zone turistiche.