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ASSOCIAZIONE TRANSDOLOMITES * MOBILITÀ FASSA E FIEMME – BRT: PRESIDENTE GIRARDI, « OLIMPIADI 2022, SERVONO VISIONI AMBIZIOSE PER UNA RADICALE SOLUZIONE »

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09.24 - lunedì 11 luglio 2022

BRT Fassa e Fiemme. Olimpiadi 2022 serve il coraggio di avere visioni ambiziose per una radicale soluzione di mobilità sostenibile.

La Provincia Autonoma di Trento ha colto l’occasione del prossimo appuntamento olimpionico 2026 per affrontare il scottante problema della mobilità nelle valli di Fassa e Fiemme. Questa sensibilità che vuole puntare nella direzione della mobilità pubblica come alternativa all’uso dell’auto privata riscuote il nostro apprezzamento ma la proposta recentemente ribadita circa la volontà di realizzare il sistema BRT come intervento puntuale limitato alle sole Valli di Fiemme e Fassa tra l’altro escludendo la Val di Cembra già al primo colpo d’occhio mette in evidenza la disconnessione di questa soluzione da un contesto che sempre più mira ad una connessione totale dei territori con il resto del mondo.

Facciamo riferimento alla ferrovia del Brennero con gli importanti interventi in atto, alle linee guida dell’Unione Europea che indicando il treno come vettore della mobilità del futuro spinge al completamento dello spazio ferroviario europeo e quindi connettere quanto più possibile i territori dell’Unione con un rilancio del turismo via treno. Sino ad arrivare ai programmi della transizione ecologica avviati dal Governo Draghi ove anche qui la ferrovia viene posta al centro dell’attenzione per la sua valenza per la mobilità pubblica e turistica.

Da questo punto di vista il Trentino sconta un ritardo in infrastrutture ferroviarie ultrasecolare. Esigenze di ordine economico, energetico, ambientale, la necessità di favorire uno sviluppo equilibrato nel suo interno fanno della ferrovia una scelta urgente e necessaria. Facciamo riferimento al fatto investire sulla progettazione delle ferrovie mancanti , Garda e Avisio località ove forti sono i disagi causati dalla loro forte vocazione turistica che si fonda sull’uso possiamo dire esclusivo dell’automobile.

L’unica soluzione in grado di dare una risposta risolutiva, alternativa all’auto, capace di creare un corridoio che da ogni parte di provenienza del mondo consenta la raggiungibilità dei citati territori è la ferrovia. IL futuro è la ferrovia e non gomma.

Ieri, oggi ed ancor più in futuro il treno ricoprirà un ruolo sempre più importante. Pensiamo solo allo scottante problema dell’energia. Il BRT è un sistema su gomma. Il consumo energetico di una ruota d’acciaio su rotaie d’acciaio è sei volte inferiore a quello di un veicolo con pneumatici di gomma su strada. Ferrovia è mobilità elettrica per eccellenza e dalla ferrovia sono maturate le esperienze trasferite all’auto elettrica e sempre sulla ferrovia maturano quella della guida automatica. Sempre più si fatica a reperire autisti?

Un gran numero di carrozze ( o carri) possono essere guidati sui binari , senza equipaggio; centinaia di persone, centinaia di tonnellate di merce possono essere trasportati con l’intervento di una sola persona. L’urgenza di ridurre drasticamente il consumo di suolo è vitale per i territori di montagna. Ebbene a parità di capacità di trasporto il fabbisogno di terreno da parte di una ferrovia a doppio binario è 3 volte inferiore a quello di una autostrada a quattro corsie.

Se parliamo di ferrovia a binario unico siamo nell’ordine del 50% di spazio in meno rispetto ad una strada normale. Conclusioni; il terno offre la più alta capacità di trasporto, la minor occupazione di suolo, la migliore efficienza energetica. A chi sostiene che la ferrovia costa, agli esempi appena citati aggiungiamo che i progressi tecnologici che verranno introdotti sulla ferrovia nel breve e medio periodo faranno sì che la gestione economica ferroviaria andrà ad avvicinarsi di molto al costo al km della gomma ma con dei vantaggi di trasporto molto superiori.

In Italia esiste un solo esempio efficace di BRT. Si tratta di quello di Rimini. Chiamato Metromare, è un sistema di trasporto collettivo che corre fra Rimini e Riccione su una corsia propria (larga dai 4,20 ai 7,30) effettuando 15 fermate. La sua efficacia appunto è dovuta al fatto che per l’intera tratta da capolinea a capolinea corre totalmente su una propria corsia dedicata.

In Val di Fassa e Fiemme , visionata la presentazione del BRT del 7 aprile 2022, questa condizione non solo non sussisterà ma, sarà impossibile da realizzare perché il BRT è vincolato alla strada. Per la maggior parte del percorso nei tratti extraurbani con almeno una sezione di almeno 4 metri e per svariati chilometri la SS. 48 verrà allargata per ospitare le corsie preferenziale in direzione Cavalese e Penia mentre forzatamente nei paesi si ritorna alla viabilità storica. Queste corsie interesseranno anche le rotatorie, già queste da sé invasive. Poi il posizionamento alle fermate dei semafori per dare priorità al mezzo pubblico rispetto al traffico privato.

L’effetto prodotto da tale tipo di semaforo da tempo operativo a Soraga, in tempo di stagione crea forti rallentamenti alla circolazione. Forte sorge il dubbio che replicare questo modello che troveremo quasi del tutto sulla valle di Fassa alla fine porterà al blocco della circolazione nei periodi più trafficati.
Preso atto che gli interventi che porteranno alla realizzazione delle corsie preferenziali rappresenteranno un grave sfregio ambientale e paesaggistico alla valle, la domanda di fondo che poniamo è se pare giustificato un intervento così pensante, spendere decine di milioni di Euro ( anche se la giustificazione è che tanto li concede Roma) per avere in conclusione gli stessi tempi di viaggio rispetto agli attuali ( 10 minuti in meno).

L’orario ferroviario di Transdolomites, nel tratto Cavalese-Penia ad es. riduce del 50% il tempo di viaggio rispetto al pullman.

L’infrastruttura BRT ben difficilmente offrirà la possibilità di convertire in futuro in tramvia su ferro il vecchio sedime del BRT perché in tal caso il sedime dovrebbe essere rifatto ed adeguato al peso del treno-tram ed in affiancamento stradale le pendenze sarebbero proibitive per un treno. Per rimediare a ciò convertire in ferrovia il BRT significherebbe dover individuare percorsi nuovi a norma di ferrovia, nuovi espropri, nuovo suolo occupato. Morale: l’efficacia del trasporto pubblico si esprime solo avendo a disposizione una corsia preferenziale da capolinea a capolinea. La ferrovia è questo, connessione con il mondo, mobilità intervalliva, tempi di viaggio ridotti con maggiore confort, minor uso di suolo e ed un brand turistico unico.

E senza ferrovia nelle Valli Avisio i turisti continueranno a arrivare in auto e noi le auto dobbiamo fare in modo che chi arrivare per soggiornare lo possa fare del tutto senza arrivare in auto. Se il documento della Giunta provinciale del maggio 2021 reputa il BRT ancillare ad una evoluzione futura su ferro della mobilità in Fiemme e Fassa, perché allora non dare un taglio ai tempi puntando direttamente all’obiettivo finale? Quale potrà essere l’occasione che potrebbe determinare questa accelerazione?

Le Olimpiadi del 2026.

La Val Gardena si candida ad ospitare i Mondiali di sci alpino del 2029. Anche in quella valle il tema della mobilità è scottante e l’obiettivo mondiali viene visto come opportunità per mettere mano in maniera risolutiva a tale problema.

La città di Bolzano e Oltradige già hanno in attività il BRT lì chiamato Metrobus. Se questo si fosse dimostrato una scelta valida perché allora non proporlo anche in Val Gardena?

Perché scelta valida non si è dimostrata sia dal punto di vista dei costi di gestione ( che a dire in vero non sono ancora noti per il BRT di Fassa e Fiemme) che per debolezza trasportistica ove sia invece necessario adottare soluzioni di trasporto di massa.

La Provincia Autonoma di Bolzano punta diritta al treno con un Masterplan presentato nella primavera 2022 per il collegamento Chiusa -Selva di Valgardena-Plan de Gralba. Ed in costi non sono per nulla differenti rispetto alla ferrovia Avisio.

 

La proposta di Transdolomites.

Il parere di Transdolomites riguardo il BRT è sempre stata di scetticismo. Ribadiamo il nostro parere negativo rispetto a detta soluzione.
Noi però siamo quelli del fare e per le Olimpiadi è giusto e doveroso fare

In occasione di questo evento sportivo che si presenta nella sua unicità sull’asta dell’Avisio, vogliamo dimostrare al mondo che possiamo conciliare un evento di livello mondiale con la necessità di difendere un ambiente pregiato quale è il nostro? Vogliamo dare prova che le Olimpiadi possono finalmente essere un’occasione rivoluzionaria x mirare a traguardi ambizioni e non di basso profilo? Esse rappresentano opportunità unica per rilanciare al di fuori dei nostri confini una intenzione quale è quella della ferrovia nelle Dolomiti che siamo sicuri solo per il nome Dolomiti saprà attirare gli investitori proni a scommettere in questa regione.

La sfida olimpionica non è l’evento in sé, ma il governare gli anni post olimpionici , quelli ove ci si attende una risposta turistica dall’estero e Italia. A quel cambiamento dobbiamo prepararci e la gomma non ci darà la possibilità di esserne all’altezza.

Ed allora per l’evento olimpico e successivamente da parte nostra proponiamo;

Sì all’acquisto dei nuovi pullman a basse e zero emissioni

Sì alla loro permanenza in servizio nelle nostre valli anche negli anni a seguire

Sì alla chiusura al traffico privato nel periodo delle gare e che la mobilità sia consentita solo con i mezzi pubblici

Sì alla realizzazione dei parcheggi di attestamento

Sì alla riqualificazione delle fermate

No alla realizzazione delle corsie preferenziali così invasive in un territorio ove un ulteriore consumo di suolo per la mobilità sia destinato solo a scelte del tutto risolutive al problema dei trasporti: la ferrovia

Sì ad un forte impegno volto a rendere il più efficiente possibile la comunicazione dei servizi di mobilità pubblica

Sì magari a ipotizzare un servizio pubblico gratuito per tutti per i periodi di stagione turistica per fidelizzare al massimo il cittadino all’uso del mezzo pubblico. Il mancato introito deriverebbe dai risparmi legati alla rinunzia degli interventi stradali delle nuove corsie. La tassa di soggiorno sarebbe lo strumento valido per intervenire su parte delle copertura del costo.

Sì da subito ad avviare lo studio di fattibilità della ferrovia Avisio per avviarne successivamente la progettazione. Nel mese di marzo 2022 la Provincia Autonoma di Trento ci ha contattati per informarci che a seguito della sua sollecitazione, RFI avrebbe dato il parere verbale favorevole ad attivarsi nella realizzazione dello studio di fattibilità della Ferrovia Avisio. Trandolomites si è già confrontata a tale riguardo con la PAT ed ha già trasmesso il nullaosta per PAT e RFI ad utilizzare a titolo gratuito tutto il materiale degli studi ferroviari realizzati dal 2009 tra i quali la bozza quasi definitiva dello studio economico svizzero in via di chiusura. Studio i cui contenuti saranno presentati pubblicamente nell’autunno 2022. Questo è il momento di spingere sull’acceleratore, bruciare le tappe.

Quanto esternato da Transdolomites nel presente comunicato va nella direzione della collaborazione. E’ fortemente propositivo ma determinato a proporre di ragionare su un metodo che contempli quello che è necessario ed urgente realizzare in funzione Olimpiadi e quelle che riteniamo sia assolutamente da evitare per risparmiare alla Val di Fassa sfregi che come una zavorra la accompagneranno da oggi in avanti.

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

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