(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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INTERROGAZIONE CONSIGLIERE DEGASPERI (ONDA)
Oggetto: Rapporto nazionale sulla qualità dell’acqua potabile: Trentino ultimo in Italia….
Il 16 luglio 2024 a Roma l’Istituto Superiore di Sanità ha presentato il primo Rapporto nazionale sulla qualità dell’acqua potabile in Italia elaborato dal Centro nazionale per la sicurezza delle acque (CeNSiA) in coordinamento con il Ministero della Salute.I dati sulla qualità delle acque potabili sono riferiti al triennio 2020-2022 per un media di 841.345 analisi microbiologiche, chimico-fisiche e chimiche annue e un totale nazionale di 2.524.036 controlli.
Sorprende trovare la Provincia di Trento in fondo alla classifica, sia per i parametri dei gruppi A e B del D.Lgs. 31/2001 che per i parametri parte C del medesimo provvedimento. Per quanto riguarda i parametri sanitari microbiologici e chimici, Emilia Romagna e Veneto spiccano con una conformità media del 100%.
Seguono le altre regioni con una conformità media del 99,5%. Chiudono le due province autonome con una conformità media 2020- 2022 del 95,5% e un intervallo che va dal 91,6% al 98,2%. Fanno parte di questi parametri elementi come arsenico, enterococchi, escherichia coli, fluoruro, nitrato, piombo. Identica la classifica per il Trentino con riferimento agli indicatori di cui al gruppo C (batteri coliformi, alluminio, cloruro clostridium perfringens …). E’ all’ultimo posto stavolta in compagnia dell’Umbria con una conformità media del 95% rispetto al 99,9% dell’Emilia Romagna e del Piemonte e il 98,7% delle altre regioni e dell’Alto Adige.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere
1) come si spiegano i sorprendenti risultati rilevati dall’Istituto superiore di Sanità;
2) quali sono in Trentino i risultati puntuali delle singole analisi e dove sono state
effettuate, per ciascuno degli anni coinvolti;
3) se, in conseguenza di quanto riportato in premessa, sono state adottate iniziative ed eventualmente quali, quando e da parte di chi.
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Filippo Degasperi
Consiglio Provincia autonoma Trento (Onda)
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RISPOSTA ASSESSORE PAT TONINA
Con riferimento all’interrogazione n. 470 avente ad oggetto i dati raccolti nel Rapporto nazionale sulla qualità dell’acqua potabile, si precisa quanto segue.
Il rapporto è stato predisposto dal Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità e riporta una situazione che non presenta nessun elemento di allarme per la salute della popolazione, attestando anzi la sicurezza e il controllo capillare delle acque potabili in Italia.
Come riportato nel comunicato stampa di presentazione del rapporto “dal punto di vista territoriale tutte le Regioni hanno mostrato percentuali di conformità medie molto alte, superiori al 95%. Le oscillazioni del tasso di conformità sono minimali dal punto di vista della prevenzione sanitaria, che in ogni caso è stata adeguatamente assicurata”. Commentando il rapporto, Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha evidenziato che “Dai dati che abbiamo raccolto emerge che l’acqua potabile è sicura e controllata capillarmente nel tempo in tutto il Paese, conforme quasi nel 100% dei casi ai parametri di legge e con una gestione sicura delle non conformità. È importante che si ribadisca questo concetto, visto che secondo l’Istat quasi un terzo degli italiani non si fida dell’acqua dei propri rubinetti”.
Ciò premesso, in risposta al primo quesito si rappresenta come la rete idrica Trentina sia fra le più complesse e frammentate d’Italia, conta infatti 873 acquedotti distribuiti su
tutto il territorio e gestiti da ben 148 gestori idro-potabili, tipicamente identificabili nei Comuni.
La cura di questo complesso e capillare sistema è estremamente impegnativa e per questo motivo non può essere indenne da criticità. Si ricorda comunque che ben 18 progetti sulle reti e sui sistemi acquedottistici del territorio trentino sono stati ammessi ad accedere alle risorse PNRR e saranno perciò oggetto di miglioramenti nel prossimo futuro.
In ottemperanza alla normativa statale, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari verifica la conformità dei campioni d’acqua raccolti rispetto ai parametri di legge e, nel caso vengano rilevate delle non conformità, è onere del gestore idro–potabile a cui si riferisce il campione porre in atto le azioni correttive appropriate per ripristinare quanto prima le condizioni di sicurezza dell’acqua.
A questi controlli (detti esterni) si aggiungono quelli svolti dai gestori idro-potabili stessi (controlli interni).
La qualità dell’acqua nella Provincia autonoma di Trento resta di ottima qualità e per quanto riguarda le ristrette non conformità rilevate tra il 2020 e il 2022, si tratta principalmente di alcune tracce episodiche e circostanziate di contaminazioni microbiologiche (enterococchi, escherichia coli) e indicatori di contaminazioni ambientali (coliformi). Le limitate non conformità rilevate attestano comunque che il sistema dei controlli funziona e che è in grado di gestire i rischi secondo un principio di massima precauzione, che previene esposizioni pericolose per l’uomo.
Relativamente al secondo quesito si allega la tabella riportante i dati sulle non conformità rilevate in occasione dei controlli esterni svolti da APSS per il triennio 2020- 2022.
Con riferimento al terzo quesito si osserva come al verificarsi di una non conformità il gestore idro-potabile sia tenuto a porre in essere tutte le misure tecniche per individuare le cause e ripristinare i parametri in conformità a quanto previsto dalla normativa (ad esempio procedendo con l’adozione di misure di pulizia, lavaggio e/o disinfezione dei componenti contaminati), dandone sempre tempestiva comunicazione all’APSS.
Distinti saluti.
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