News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA

ARCIGAY DEL TRENTINO * REPLICA AD ANTONIO BRANDI (PRO VITA): DROGHETTI, « DIETRO PAROLE COME “LIBERTÀ EDUCATIVA”, C’È LA VOLONTÀ DI MARGINALIZZARE E DISCRIMINARE »

Scritto da
17.45 - venerdì 10 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
///

 

 

«Le nostre vite non hanno bisogno di permessi o autorizzazioni». Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino, e Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, rispondono alle dichiarazioni di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita&Famiglia: «Dietro parole come “libertà educativa”, c’è la volontà di marginalizzare e discriminare».

Apprendiamo dai mezzi di comunicazione i contenuti della conferenza stampa organizzata ieri per presentare il disegno di legge sulla “Libertà educativa delle famiglie” promosso dal consigliere Claudio Cia con Pro Vita&Famiglia. Dichiarazioni che confondono concetti e termini, corredate dalla distribuzione di protocolli anti-gender all’interno dei quali viene inserito un indice dei libri proibiti degno della peggiore inquisizione.

Vogliamo ricordare che la Costituzione italiana sancisce (tra le altre cose) la libertà della scuola, dell’istruzione e dell’educazione. Da questo punto di vista vale ancora il principio socratico per cui l’unico bene è la conoscenza e l’unico male è l’ignoranza. Questo è un diritto, prima che “sacrosanto”, civile e inalienabile. Ai promotori della legge, ricordiamo che non esiste un modo unico per vivere la femminilità e la mascolinità, il mondo non è in bianco e nero e nel mezzo ci sono infiniti modi di esprimere la propria unicità.

In conferenza stampa, il presidente di Pro Vita&Famiglia Antonio Brandi si è concesso a illazioni odiose, affermazioni che vanno contro qualunque certezza scientifica. A Brandi vogliamo dire di risparmiarsi il “dispiacere” per il nostro orientamento sessuale e la nostra identità di genere. Noi ci dispiacciamo piuttosto per chi, come lui, guarda al mondo alimentando l’odio verso chiunque si discosti “dalla norma”.
Quello che serve alla nostra comunità non è la pietà, ma il pieno riconoscimento dei diritti civili.

Brandi ha anche invitato le persone transgender a rivolgersi a uno psichiatra. Un’affermazione assurda e pericolosa, al limite della denuncia. L’OMS ha da tempo depatologizzato quella che una volta era la disforia di genere: il presidente di ProVita vorrebbe le persone trans rinchiuse negli ospedali psichiatrici, forse una nostalgia di altri tempi bui.

Chiediamo inoltre fermamente le dimissioni dell’assessore Bisesti perché, sposando un disegno di legge palesemente incostituzionale, ha fallito nel suo ruolo di figura istituzionale, garante di tutta la cittadinanza.

Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino: «Voglio lanciare un messaggio a tutte le persone, giovani in primis, che possono essersi sentite attaccate dalle dichiarazioni di Pro Vita, Cia e Bisesti: la nostra legittimità, il nostro diritto a esistere non passa dalle loro parole. Le nostre vite non hanno bisogno di permessi o autorizzazioni. Qua fuori, c’è un mondo pronto ad accogliervi e le nostre associazioni saranno sempre al vostro fianco».

È intervenuto sul tema anche Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay: «È incredibile la leggerezza con cui chi rappresenta le istituzioni veicola messaggi d’odio e di disprezzo verso intere categorie di cittadini e cittadine. Da molti anni le persone Lgbt sono oggetto di campagne d’odio che, dietro parole come “libertà educativa”, nascondono la volontà di marginalizzare e discriminare. Il vero obiettivo di questi progetti è impedire che vengano fatte attività educative. Eppure, conoscere le differenze e imparare a non averne paura è l’unico modo di prevenire le violenze fra adolescenti. La nostra opposizione sarà granitica di fonte a queste derive, sia in Trentino che nel resto del Paese».

Categoria news:
OPINIONEWS TN-AA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.