(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Alpe Cimbra (TN): “Nel nome di Orfeo” Concerti estivi a Folgaria. Anche quest’anno il Comune di Folgaria ha voluto patrocinare la consueta stagione estiva dedicata alla musica classica. Si chiama “Nel nome di Orfeo” la stagione concertistica promossa dall’Associazione Amici d’Orfeo in collaborazione con il Comune di Folgaria per il prossimo mese di agosto. Si tratta in realtà del seguito de “La grande musica a Maso Spilzi”, luogo dove quest’anno non è possibile proprre i concerti a causa dell’allestimento immersivo di “Eden”, mostra di scultura dedicata all’opera di Luciano e Ivan Zanoni.
Di qui lo spostamento della sede tradizionale degli appuntamenti dalla sede di Maso Spilzi alla Sala 350 della Scuola Primaria in Via Salvo d’Acquisto, sempre alle ore 21.00 e, seconda ovvia conseguenza, il cambio del titolo. Intatti però restano i contenuti proposti dalla direzione artistica dell’Associazione ed intesi, come sempre, a privilegiare la musica da camera del repertorio classico e romantico, affidata a giovani interpreti appartenenti a quella generazione di laureati che hanno cominciato ad intraprendere la carriera concertistica e dunque non sono più all’interno di una prorettrice ala accademica e per contro non hanno ancora raggiunto una stabilità contrattuale in orchestra o come solisti o come didatti.
E sempre in osservanza all’idea di produzione “in proprio”, “Amici d’Orfeo” promuove anche per la presente edizione la residenza del Quartetto “Archi d’Orfeo” stavolta impegnato in due pagine capisaldi del camerismo tardo-romantico che andranno ad aprire il calendario dei concerti lunedì 5 agosto prossimo: il Quintetto per clarinetto ed archi op 115 e il gemello, famosissimo, Quintetto op. 34 dove accanto agli archi c’è il pianoforte. La struttura monografica consentirà di apprezzare anche le trasformazioni della poetica brahmsiana dal momento più giovanile dell’op. 34 carico ancora di effervescenti entusiasmi romantici a quella poesia della rassegnazione e del rimpianto tipica dell’ultima fase creativa del genio amburghese. Solisti saranno il clarinettista Francesco Petri e la pianista Lucrezia Slomp entrambi artisti qualificati da riconoscimenti accademici e una attività concertistica consolidata.
A seguire, giovedì 8 agosto, il duo pianistico composto da Lorenzo Felicioni e Tommaso Ridolfi, musicisti marchigiani provenienti dalla scuola di Andrea Turini al Conservatorio Rossini di Pesaro,con un programma che percorre l’itinerario del pianoforte a 4 mani dal classicismo di Mozart all’esotismo della Rhapsodie espagnole di Maurice Ravel passando per il romantico Schumann dell’op. 66, Bilden aus Osten. Dove suonare in duo non era più un espediente per disincrementare le difficoltà tecniche distribunedole appunto a quattro mani in luogo di due, ma una precisa scelta poetica richiamando sulla tastiera misteriose suggestioni timbriche.
I due appuntamenti successivi – martedì 13 e domenica 18 agosto – costituiscono un capitolo a se stante nell’ambito della rassegna – dedicati al mondo, misconosciuto ma non per questo meno significativo, delle donne compositrici: il duo violino e pianoforte (Priyanka Ravanelli e Monica Maranelli) la cui sigla “NoteRosa Duo” è già una bandiera che sventola nell’altra metà del cielo, accoglie musiche di Clara Wieck-Schumann forse la più famosa delle donne compositrici (ahinoi anche qui probabilmente in virtù del matrimonio con Robert Schumann) e fa conoscere poi Amanda Maier la prima donna laureata in direzione musicale al Royal College of Music di Stoccolma nel 1872, Alfrida Andrèe, nel 1867la prima donna in Europa titolare dell’organo di una cattedrale, quella di Göteborg, o ancora Amy Beach, che con Gaelic Symphony, eseguita alla Boston Symphony Orchestra nel 1894, divenne la prima donna americana ad eseguire e pubblicare una sinfonia.
Dal nord Europa alla Francia “rosa” dell’Ottocento, il 18 agosto il duo composto da Davide Baldo al flauto e Chiara Corona al pianoforte proporranno le musiche di musiciste francesi vissute tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento, celebri come Cecile Chaminade o Lily Boulanger, che nonostante la morte a soli 24 anni ha lasciato una cospicua produzione di musica cameristica, e meno note come Clemence de Granval o Louise Farrenc.
Si chiude quindi il 22 agosto tornando alla grande storia al “maschile”: “Sonate da tre mondi” si intitola il programma di Filippo Bogdanovic al violino e Gianluca Faragli al pianoforte proponendo appunto le Sonate per violino di Claude Debussy, Mieczyslaw Weinberg e la celeberrima Sonata di Cesar Franck, quella “nascosta” da Proust nella sua “Recherche”.