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L'INTERVISTA

INTERVISTA “OPINIONE” A DIRIGENTE PAT MARZIO MACCANI * « CONCERTO VASCO ROSSI E CONSEGUENTI AZIONI PRESIDENZA PROVINCIA TRENTO » (ESTRATTO SENTENZA TRIBUNALE TRENTO – CONTROVERSIE LAVORO)

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18.10 - lunedì 26 dicembre 2022

Intervista a cura di: Luca Franceschi

 

Dottor Marzio Maccani (foto tratta da profilo Facebook)

 

 

 

1) CRONISTORIA CONTENZIOSO:

Dottor Maccani, la recente sentenza è l’ultima di un iter (certamente per lei impegnativo) di un braccio di ferro con la presidenza della Provincia di Trento? Quali sono state le tappe più importanti del contenzioso?

Tutto è partito da una mia nota del Luglio 2021 con la quale, saputo dai giornali della volontà della Provincia di organizzare un concerto di Vasco Rossi presso l’area San Vincenzo di Trento con la presenza di 120.000 persone, ho comunicato al mio diretto superiore, Dott. Bettotti, in via formale e ufficiale, quale dirigente competente alla sicurezza ed alle autorizzazioni, la necessità di far verificare l’idoneità dell’area prima di firmare eventuali contratti con lo staff di Vasco Rossi.
Purtroppo la Provincia ha deciso di firmare il contratto senza tener in alcun conto tali mie parole (parole che per altro corrispondevano al buon senso di un padre di famiglia) e tale decisione, come precisato dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Trento, ha pesantemente condizionato tutto quanto poi accaduto.
Ricordo che in data 27/10/2021 la Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (di cui nell’occasione non ero neppure Presidente delegato essendo tale funzione svolta dal P.Ed Rizzo Salvatore), ha espresso motivatamente parere totalmente negativo in merito all’idoneità dell’area per 120.000 persone.
Evidenzio che la sera stessa sono stato convocato dal Presidente Fugatti, dal Direttore Generale Nicoletti e dal capo della Protezione Civile De Col e che in tale occasione sono stato pesantemente accusato per il parere negativo della Commissione e sono stato invitato ad annullarlo.
Evidenzio anche che, a seguito delle affermazioni della Commissione in merito alla necessità della Sicurezza dell’area, dell’inadeguatezza della stessa per 120000 persone e dell’impossibilità (giuridica ed etica) di annullare il citato parere della Commissione stessa, sono stato ulteriormente pesantemente attaccato e offeso nella mia professionalità.
Da tale data la mia vita lavorativa in relazione all’organizzazione ed alla sicurezza del Concerto di Vasco Rossi è diventata un inferno.
Tralasciando tutto quanto successo ricordo che a fine maggio 2022 sono stato estromesso dal mio incarico di Dirigente del Servizio di Polizia Amm.va con cinque righe del Dirigente del Dipartimento per il Personale che mi comunicavano detta decisione della Giunta Provinciale; e questo, incredibilmente e vergognosamente senza rendermi note in alcun modo le relative motivazioni (cosa poi avvenuta solo a seguito di mie ripetute richieste di accesso).
Evidenzio che contro tale provvedimento di revoca del mio incarico ho presentato ricorso al Giudice del Lavoro del Tribunale di Trento che non solo ha dichiarato del tutto illegittimo tale provvedimento, ma ha anche dichiarato totalmente corretto il mio comportamento e ordinato la riattribuzione del mio incarico.
Tale provvedimento del Giudice, pur immediatamente esecutivo, è stato disatteso dalla Provincia che ha presentato reclamo d’urgenza al Presidente del Collegio ed al collegio di tre Giudici appositamente preposto.
Nonostante che il reclamo non sospendesse l’esecutività del Provvedimento cautelare la Provincia non mi ha mai riammesso nell’incarico e, anche dopo le decisioni del Presidente del Collegio e del Collegio stesso che hanno respinto le richieste della Provincia, la riattribuzione dell’incarico è stata solo fittizia e non è durata neppure trenta secondi in quanto nella stessa seduta di Giunta con la quale venivo reintegrato per ordine del Giudice del Lavoro nel ruolo di dirigente del Servizio di Polizia Amm.va è stato disposto un nuovo provvedimento di revoca di detto incarico per altre motivazioni.
Contro tale provvedimento a dir poco vergognoso e offensivo non solo nei confronti dello scrivente, ma anche dello stesso Diritto, sono stato costretto a presentare un nuovo ricorso ed è per questo che l’ordinanza del Giudice del lavoro di data 23/12/22 con la quale è stato dichiarato totalmente illegittimo anche detto provvedimento assume una valenza assolutamente particolare.
Ricordo che tutti i quattro provvedimenti fino ad oggi emessi in sede del Tribunale di Trento mi hanno dato giuridicamente ragione ed hanno anche condannato la Provincia al pagamento delle spese giudiziarie.

 

 

2) PASSAGGI SIGNIFICATIVI DI CRITICA NEI CONFRONTI DELLA PAT

Nell’ultima sentenza il magistrato scrive parole eloquenti di critica nei confronti dei vertici della Pat, ci vuole ricordare i passaggi più significativi?

Tutti i provvedimenti sopra citati evidenziano in modo chiarissimo l’illegittimità del comportamento della Pubblica amm.ne e l’assoluta correttezza del mio operato.
L’ordinanza del Giudice del Lavoro di Agosto, in particolare ha censurato pesantemente tutte, e ripeto tutte, le critiche sollevate dalla Provincia nei miei confronti attestando che il mio lavoro è sempre stato effettuato nel pieno rispetto del codice di disciplina dei Dirigenti ed al fine dello svolgimento del Concerto in condizioni di massima sicurezza.
L’ultima ordinanza del Giudice del Lavoro del 23/12 censura la Provincia in modo ancora più pesante in quanto attesta non solo l’illegittimità del provvedimento della Provincia, ma anche la violazione della normativa anti corruzione.
Si evidenzia in particolare quanto disposto a pagina 21 dove il giudice del Lavoro attesta a chiare lettere che “l’analisi potrebbe fermarsi qui”, ma prosegue evidenziando lo sconcerto per l’attività della Provincia che nella stessa seduta mi aveva fittiziamente ripristinato nell’incarico di Dirigente del servizio di Polizia Amm.va, salvo, un minuto dopo, revocarmelo nuovamente con altro provvedimento.
Si riportano alcune frasi dell’ordinanza del Giudice del lavoro:
“Alla luce delle statuizioni contenute nella presente ordinanza, questo risultato rappresenta il frutto di una scorretta applicazione delle norme che disciplinano l’esercizio del potere di rotazione dei dirigenti Pubblici. Nel contesto appena delineato il cattivo esercizio di quel potere non può ritenersi integrare una mera irregolarità , atteso che la violazione ha riguardato proprio la prescrizione volta a imporre che la rotazione sia precedentemente oggetto di programmazione, allo scopo di scongiurare quell’utilizzo distorto del potere – inteso come utilizzo in maniera non funzionale alle esigenze di prevenzione di fenomeni di cattiva amm.ne e corruzione….che nel caso di specie è consistito nel rimuovere il ricorrente dalla Direzione del Servizio di Polizia Amm.va in reazione a sue condotte legittime, ma sgradite alla Giunta Provinciale.
Tali parole non meritano alcun commento tale e tanta è la portata del loro significato.

 

3) CONFLITTI GIUDIZIARI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Perché il cittadino-contribuente si trova a dovere assistere a costosi conflitti giudiziari all’interno della Pubblica amministrazione? A suo avviso, ciò accade a causa di assenza di normative o -paradossalmente- per eccesso di disposizioni a loro volta poco chiare e/o contraddittorie?

Premesso che il numero di conflitti giudiziari e l’entità dei relativi costi a carico della PAT (ma in realtà a carico dei cittadini) sta assumendo livelli e importi inaccettabili, ritengo, viste le parole delle sopra citate sentenze, ma viste anche altre sentenze in altre materie a me ben conosciute ( vedi commercio e concorrenza) che la responsabilità sia esclusivamente in capo a chi adotta decisioni la cui illegittimità risulta di palese e oggettiva evidenza.
Sono peraltro sicuro che, prima o poi, i responsabili (che credono di poter fare quello che vogliono in spregio al diritto e alle persone) saranno chiamati a rispondere di tali decisioni.

 

4) COSTI ECONOMICI

Il contrasto nato tra la Pat e lei, quanto può essere costato al cittadino in termini di costi legali?
I costi connessi alle sole spese giudiziarie per le mie cause si aggirano ad oggi attorno ai 23.000 euro, ma gli importi reali potranno essere calcolati solo a seguito della determinazione del risarcimento di tutti i danni e di tutte le relative cause.

 

5) COSTI PSICO-FISICI

È probabile che lei, dottor Maccani, in qualità di Dirigente “rimosso” abbia patito conseguenze di ordine psicologico e/o fisico? Se sì, può e vuole descrivere quali fattori ritiene di avere patito? A tale proposito, reputa di chiedere dei danni risarcitori per “danno biologico”?

Premesso che non sono stato licenziato e che la mia situazione non è paragonabile con le famiglie che si trovano senza lavoro, devo dire, proprio per la passione che ho sempre messo nei miei 36 anni di lavoro presso la PAT, che quanto è stato fatto nei miei confronti, mi ha procurato grossissimi problemi e mi ha leso nella mia dignità personale e nella mia professionalità.

 

6) MOTIVAZIONI PER SICUREZZA CONCERTO VASCO ROSSI

Può ricordare, in poche parole, perché lei contrastò l’idea di concedere il suo “ok” d’ufficio perché il concerto di Vasco Rossi si realizzasse con le coordinate organizzativo-logistiche allora proposte dalla Presidenza Pat? (coadiuvata dalla Protezione civile).
Nel richiamare quanto da me formalizzato in sede di Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo , Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza Pubblica e Comitato Tecnico presso la Questura, mi limito ad evidenziare:
• che la circolare Piantedosi (oggi Ministro) emanata a seguito della tragedia di P.zza San Carlo a Torino imponeva la presenza di uscite di Sicurezza, su lati contrapposti, per una larghezza complessiva pari a 288 metri (questo in relazione alle prospettate 120000 persone);
• che in località San Vincenzo era prevista, in palese violazione di quanto sopra, l’uscita di sicurezza su un solo lato e con una larghezza complessiva pari a meno di 20 metri; tutti gli spettatori dovevano necessariamente defluire attraverso la stretta rotatoria dove è situato McDonald’s;
• che tale situazione rende di oggettiva evidenza il rischio al quale sono state sottoposte migliaia di persone;
• che, nonostante l’assenza di eventi atmosferici quali temporali o grandinate o di altri eventi di panico , migliaia di persone hanno divelto le recinzioni e centinaia di persone hanno attraversato la linea ferroviaria del Brennero provocando la relativa interruzione del pubblico servizio (come attestato in una nota ufficiale del Questore di Trento depositata agli atti del Giudice del Lavoro);
• che è facilmente prevedibile la tragedia che sarebbe potuta accadere in presenza di un forte temporale o di un imponderabile evento di panico;
• che tali fatti, come attestato dal Giudice del Lavoro, dimostrano in modo oggettivo la piena correttezza del mio lavoro e la piena fondatezza delle mie valutazioni.

 

7) INCAPONIMENTO TECNICO POLITICO O PERSONALE

È indubbio che -osservando dall’esterno del Palazzo di Piazza Dante- si percepisca la non volontà da parte del Presidente Fugatti di “conciliare” e/o mediare con lei sia prima del concerto che durante il contenzioso… È stato un “incaponimento” che lei inquadrerebbe in motivazioni tecnico-amministrative, per logiche politiche oppure la totale chiusura che lei ha subìto è stata frutto di fattori personali?

Premesso, anche da questo punto di vista, che le ordinanze del Giudice del Lavoro rendono di assoluta evidenza non solo quanto accaduto, ma anche la gravità di quanto deciso (ricordo in particolare un passaggio molto significativo della prima ordinanza relativa al Direttore Generale in relazione al diritto di accesso agli atti dei Consiglieri Provinciali), non posso non evidenziare, dopo 36 anni di lavoro presso la Provincia, la presenza di pressioni, a mio avviso, non solo inopportune, ma anche del tutto illegittime, alle quali sono spesso sottoposti i Funzionari ed anche gli stessi Dirigenti. Risultano note a tutti quali possano essere le conseguenze nel caso di comportamenti poco graditi (vedi quello che è stato fatto a me).

 

8) PROPOSTE DI TRANSAZIONE

Quali erano state le sue proposte, dottor Maccani, alla Pat, in termini di accordo tra le parti?

Con riferimento a tali proposte che erano state sollecitate anche dal Giudice del lavoro, evidenzio che da sempre ho evidenziato:

• la mia disponibilità a sedermi attorno ad un tavolo subordinatamente all’adozione da parte della Giunta Provinciale di un atto formale che attestasse la piena correttezza del mio lavoro e la mia professionalità;
• la mia indisponibilità a discutere proposte di altro tipo che non fossero idonee a reintegrare la mia dignità professionale.

Ecco perché mi hanno lasciato a dir poco sconcertato le proposte che sono state fatte al mio Avvocato pochi giorni prima dell’udienza (con nota di cui non mi è stata data copia, ma di cui mi è stato detto il contenuto al fine della mia approvazione/non approvazione) ed a me stesso il giorno prima dell’udienza, di promozione alla Dirigenza di prima fascia e poi anche alla carica di Vice Direttore di Trentino Riscossioni, se io avessi ritirato i miei ricorsi.

Promozioni che assumono connotazioni paradossali se solo si considera che nelle memorie depositate dalla Provincia al giudice del Lavoro, era invece stata attestata la mia inadeguatezza allo svolgimento delle funzioni Dirigenziali (nonostante i giudizi totalmente positivi a me assegnati in oltre venti anni di dirigenza) e la mia grave e ripetuta violazione del codice di comportamento dei Dirigenti.

Tutte dette proposte sono state da me respinte al mittente in quanto non contenevano in alcun modo il riconoscimento della legittimità e della correttezza del mio operato e quindi della mia piena professionalità e competenza

 

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