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L'INTERVISTA

INTERVISTA A SEN. DE BERTOLDI (FDI) * ELEZIONI: « FOCUS SU ANTISEMITISMO – ANTICOMUNISMO – AUTONOMIA TRENTINO – RUOLO GIORGIA MELONI »

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15.39 - martedì 23 agosto 2022

Intervista di Luca Franceschi –

 

Senatore de Bertoldi, il coordinatore regionale del Pd Basilicata La Regina (Capolista per il Parlamento), e la candidata Pd in Veneto Rachele Scarpa, nonché ora anche in Trentino un consigliere comunale del Pd di Lavis, sono stati accusati, anche dall’Associazione Amici di Israele, di antisemitismo e di ostracismo verso lo Stato di Israele. Cosa ne pensa?

Purtroppo è la solita doppia morale della sinistra, capace di insultare ed offendere gli avversari, risalendo al passato remoto, ma assolutamente incapace di ammettere i propri sbagli e le proprie contraddizioni, tipiche di coloro che non hanno davvero mai fatto i conti con la storia comunista, e che quindi ora giustificano le -nuove- leve, che vergognosamente hanno espresso tali condanne nei confronti dello Stato d’Israele. Mi sarei aspettato un immediato ritiro delle loro candidature, che tanto erano state esaltate da Letta come un inno alla gioventù ed al rinnovamento del partito democratico (!), come mi aspetto le immediate dimissioni del consigliere comunale Pd di Lavis.

 

Quindi -stando a quello che lei afferma- la destra avrebbe “”fatto i conti con il passato”, mentre a sinistra ancora ciò non sarebbe ancora avvenuto in modo chiaro ed inequivocabile?

Esattamente così. Io sono un cattolico liberale, ma in fratelli d’Italia nessuno ha mai fatto riferimento a nostalgie storiche del passato, e ricordo peraltro che già in alleanza nazionale fu proprio il Presidente Fini a recarsi in Israele per riconoscere la legittimità dello Stato e le tragedie della Shoah.
In fratelli d’Italia non si guarda all’indietro, ma si è rivolti al futuro per dare una prospettiva di ripresa all’Italia ed ai territori del nostro paese, all’insegna del presidenzialismo e della maggiore autonomia amministrativa.
All’opposto nella sinistra italiana c’è ancora chi si dichiara comunista, e soprattutto, finanche nel partito democratico, non ho mai sentito chiare attestazioni di anticomunismo cioè di contrarietà ad un’ideologia che ha provocato milioni di morti in tutto il mondo, e che tuttora, non ottant’anni fa, è responsabile di dittature sanguinarie ed imperialiste, come accade in Cina. Attendo quindi dalla segretaria trentina Maestri, dalla capogruppo Ferrari, dal presidente Letta e da Frattoianni una chiara condanna del comunismo, così come a destra ci si è posizionati nel rapporto con il regime del ventennio fascista.

 

Secondo alcuni esponenti di centrodestra la sinistra italiana continuerebbe a ricercare lo scontro sul passato piuttosto che confrontarsi sui programmi per il futuro del nostro paese. È plausibile questa vostra posizione di scontro “frontale”?

Lo è, fondamentalmente per due ragioni. La prima è che il partito democratico, spesso senza vincere elezioni, governa questo paese da oltre 11 anni, e quindi non è certamente credibile nel fare delle proposte, che mai sono riusciti a realizzare durante i propri governi! La seconda è che l’alleanza costruita dal partito democratico è unita solamente dalla paura di perdere il potere, e dal tentativo di limitare la crescita del centrodestra italiano. Non può avere un programma omogeneo su temi fondamentali in politica estera, come la collocazione atlantica dell’Italia, ricordando che Frattoianni di Sinistra Italiana ha una posizione contraria alla Nato, ma neppure sulle politiche energetiche possono avere un progetto vero, in quanto Bonelli dei Verdi non mi pare possa condividere la riapertura del giacimenti di gas italiano, e tantomeno un progetto di nucleare pulito. Insomma su questi, come su tanti altri argomenti fondamentali in una coalizione, non hanno omogeneità, e conseguentemente non rimane loro che cercare lo scontro con gli avversari di centro destra, ricorrendo a ridicoli fantasmi del passato. In verità sarebbero uniti sotto qualche argomento, come la legalizzazione delle droghe, l’applicazione di una patrimoniale sugli immobili degli italiani , ovvero sulla limitazione delle libertà personali attraverso il Green pass, o addirittura sull’eliminazione del contante, ma avendo capito che gli Italiani non apprezzano queste infauste prospettive, non possono certamente competere in modo propositivo, come sarebbe invece auspicabile, e come invece noi stiamo cercando di fare.

 

De Bertoldi, per concludere: il terzo polo può rappresentare un’alternativa?

Qui davvero siamo alle comiche finali! A livello nazionale si vuol far credere che possa rappresentare il centro un’alleanza tra Calenda, europarlamentare in carica del partito democratico, e Renzi, che del partito democratico ne è stato addirittura il presidente! Ma se questo non bastasse, in Trentino per ridicolizzare vieppiú la politica hanno strumentalizzato un valore fondamentale, come l’autonomia, per nascondere il mercato sulle poltrone, che è stata l’unica ragione per la quale hanno l’ardire di presentarsi, unica eccezione in Italia, uniti al Senato e divisi alla Camera dei deputati.

 

La sua risposta mi suggerisce un’ultima domanda: giustamente lei ha parlato di autonomia e quindi le chiedo quale è la posizione di Fratelli d’Italia su questo essenziale per la comunità trentina?

Guardi se verrò riconfermato al Parlamento della Repubblica continuerò ad essere un baluardo della nostra Autonomia come avvenuto in questi quattro anni e mezzo nei quali mi sono impegnato ed ho avuto il supporto del mio partito nel sostenere tutte le clausole di salvaguardia a tutela della nostra nostra Provincia autonoma di Trento. Ritengo che presidenzialismo e autonomia siano due pilastri fondamentali, come insegnano gli Stati Uniti d’America, per dare solidità al sistema paese.

Per concludere ricordo che fu proprio Giorgia Meloni a chiarire a Trento come l’autonomia trentina sia un punto di riferimento per l’intero paese. I Trentini conoscono la lealtà e l’affidabilità della Presidente Meloni, e ciò costituisce un punto fermo nella nostra azione politica, e per questo l’elettorato autonomista sarà sicuramente un mio interlocutore, anche perché a differenza di altri, noi potremmo loro garantire il collegamento con le istituzioni nazionali, e soprattutto non saremo mai dei vassalli della vicina provincia autonoma di Bolzano, con la quale vorremmo collaborare in modo costruttivo e leale, ma rimanendo sempre con la schiena dritta su un piano di pari dignità.

 

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