Non esistono democrazie che non affondino le proprie radici in alcune certezze innegoziabili: una di queste è il rifiuto della violenza quale metro di confronto o scontro.
Valore innegoziabile, neutro, né di destra né di sinistra, semplicemente la violenza è un’aberrazione e va non solo rifiutata, ma definita per quello che, essa stessa è, un rifiuto.
È un rifiuto verso la vita e qui addirittura con l’aggravante di essere stata esercitata nei confronti di minorenni e quale messaggio intimidatorio verso le posizioni politiche del padre.
Non è sufficiente la ovvia solidarietà alla famiglia Giuliana, che esprimo totale ed incondizionata. Quanto accaduto al figlio sedicenne della famiglia di Emilio Giuliana, non può essere strumentalizzato né dal silenzio, né dall’enfasi.
Le indagini stabiliranno quello che uno Stato democratico e di diritto è chiamato ad indagare e punire. Ma intanto il confine deve essere chiaro tra chi sta dalla parte dei violenti e chi da quella delle vittime. Senza equivoci.
Nascondimenti, silenzi, temporeggiamenti, titubanze, appartengono ad un territorio etico che non è quello per il quale la nostra Terra è conosciuta.
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Walter Pruner
(Trento)