News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

VINCENZO SCARLATO * “ LETTERA A GESÙ BAMBINO“: « ALLIETA LA MANGIATOIA CON QUESTE PAROLE DI RUDOLF STEINER, “ LA LIBERTÀ CONTIENE CIÒ CHE DI MORALMENTE CARO ESALTA LA DIGNITÀ DELL’UOMO, CHE NON SI FA SERVO DI NESSUNO »

Scritto da
05.05 - sabato 11 dicembre 2021

Letterina a Gesù Bambino!

Caro Gesù bambino,

Trento, come ben sai, non è terra di grandi sussulti. Né di pochi.

In verità, è per tradizione che ne siamo sprovvisti, se escludiamo quelli del 1545, quale unico fermento visibile della nostra storia più recente.

Ma non per mancanza di sollecitazioni dal mondo, Onnipotente Signore.

È solo perché il Tuo Cristianesimo qui, come altrove, non regge più. Come se avesse esaurito le sue forze, e preferisse ora nuovi canali o forze emergenti, più al passo coi tempi, e rapidi nel soddisfare gli appetiti della gente. Perché gli alti riferimenti della spiritualità moderna, derivanti da processi meccanici, tecnici ed elettronici, così ampiamente diffusi nella società tecno-globalista, rispondono evidentemente più loro alle domande degli uomini, che non più la Tua Parola, ritenuta oramai demodé dallo smisurato ateismo metropolitano, che ripone nello scientismo contemporaneo la massima fiducia, in sostituzione di quella fede andata irrimediabilmente dispersa. E queste nuove praterie fatte di tecnologia e di digitale, ti hanno subito rimpiazzato, e oggi si rivelano come le “rinnovate vie della seta”. Esse abbattono i tempi, disimpegnano l’anima, semplicizzano le cose, appannano gli istinti, pietrificano la mente, inceneriscono il cuore, ottundono la coscienza, praticamente ci fanno amebe, ma nello stesso tempo favoriscono la crescita di una proteina speciale di fine pasto, che ci abitua all’assenza di una vita socialmente sana e spiritualmente onesta, che nemmeno al cloroformio riesce di avere tanto successo, una volta inalato. E vedessi, o grande Re, come ne godiamo sguaiatamente!

Ma sai, non è un problema di ieri, o di qualche giorno fa, caro virgulto della Casa di Davide! Si tratta di quel morbo letale che in fondo è sempre stato il tuo antagonista ufficiale, e che si chiama Sua Signoria Materialismo Ateo, che è centro di “gravità” permanente, ad ogni latitudine, attorno al quale tutto il mondo gira, e presso il quale la profonda gola umana temporanemente sazia il proprio egoismo, nuocendo. È quello che si può tranquillamente archiviare, o Gesù, come il più grande disastro che abbia colpito l’uomo post-moderno, che lentamente si consuma alla sua ombra, ma senza che mai ne abbia a trasalire.  Sì, questo è ciò che offre questo convento moderno e progressista, dove la confusione e l’ottusità si alleano, assurgendo a posizioni verticistiche.

Ormai, sono più di trent’anni, che noi abbiamo deciso volontariamente di dismettere le vesti di Uomini Autonomi, omettendo e commettendo ogni sopruso contro di te. La società attualmente in essere, come non ti sarà sfuggito osservare, lo conferma in ogni suo punto. Il regno dell’Autonomia politica ed umana, su cui tanto Tu scommettesti la testa, qualche anno fa, e di cui resti ancora il massimo Rappresentante, qui non esiste più da tempo, o Redentore.

Raminga e negletta è considerata oggi quell’anima, che per lei si batte.

Questa è la verità! E la verità, com’è noto a tutti, è figlia del tempo. E’ quanto sussurrò un vecchio poeta all’orecchio di Aulo Gellio: “veritas filia temporis”.

Per cui, qui piove a dirotto, come in un diluvio, e gli uomini hanno abiurato alla Libertà del Padreterno. Ma sebbene le avversità ci sovrastino pesantemente, la minoranza non dispera. Non è forse il succo dei tuoi insegnamenti, sperare anche quando la speranza non c’è più? Sì, credo che sia proprio così.

Libertà significa, infatti, respirare ogni giorno la mia vita. Sapere che essa è mia, insieme al corpo. E che sono di me stesso, e di nessun altro. Di Essa sentirne il valore, che in Lei giace in piena vista. Come posso non sentire dentro di me questa significativa specialità, che mi fa autorità davanti alla vita del mondo? Che non si piega, non si spezza, non cede, non cade? Ma che si mantiene solida, tetragona, resistente, spiritualmente viva e pronta?

E che figuraccia faremmo nei Tuoi confronti, o Bambinello, se partecipassimo tutti concordemente alla distruzione di questa Realtà-Verità, che l’arte della Tua Mano Trascendente ha posto nell’anima di tutti noi?

Ma indubbiamente può capitarci di restarne orfani, all’improvviso. E non per cagione Sua.  Ma nostra. Per non averLa …Conosciuta- Rispettata-Sorvegliata-Amata.   E ci tocchi poi soffrire e combattere, per riammetterla alla Sua infinita e netta dignitade. Ma è nel sacrificio, che mutiamo pelle. Dunque, è a noi che spetta risalire la china.

Né dovrai sospettare che dietro questa sommaria analisi socio-antropologica, si celino invocazioni da parte mia, per un Tuo pronto intervento, direttamente dalle “Paterne Sedi”. Oh no, Fasce Sante! Lo so che ormai più nulla dipende da Te, se non dall’agire cosciente dell’uomo. Come potrebbe la mia mediocrità corrompere Te, che sei l’Incorruttibile?

Per cui, nell’ottica socratica, che l’ignoranza è la base della conoscenza, auguriamoci di conoscerTi diversamente da come una scarsa messa a fuoco della Tradizione, ti ha goffamente cristallizzato nei secoli. Partendo proprio da un mutato cuore, in cui far risiedere il cuore nuovo del Natale, quello vero, senza più dover ricorrere a un deprimente calendario, per sapere che stai per scendere e nascere.

Lavoriamo, quindi, ad un vero trapianto spirituale del cuore. È la Libertà che lo chiede. E l’idea di rifondare un Cuore Nuovo, spinge a rischiare. Te lo dico fuori dai denti, o Sommo Nascituro: che se c’è uno su cui rischiare, ebbene, Quello sei Tu. Quello Vero, però. Sì proprio Tu, l’Unico Vero Dio. Il Cristo dei Cristiani. Non, dunque, derivati o sottogeneri.

Ma prima del Tuo arrivo, ancora una cosa possiamo fare.

Allietare la mangiatoia, con questo dolce canto:

“O libertà! Tu amichevole umano nome, che contieni in te tutto ciò che di moralmente caro esalta al più alto grado la mia dignità di uomo, che non mi fai servo di nessuno, che non stabilisci alcuna legge, ma attendi ciò che il mio amore morale riconoscerà da sé come legge perché, di fronte a qualsiasi legge soltanto imposta, esso non si sente libero!” (Rudolf Steiner, La Filosofia Della Libertà, 1894)

Ti saluto, “Astro del Ciel”.

 

*

Vincenzo Scarlato

Trento

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.