Nell’amministrazione di alcuni enti locali trentini (Comunità di Valle, comuni etc.) e più in generale in politica ci vorrebbe più senso di responsabilità e chi ha sbagliato in passato, dovrebbe pagare.
La recente notizia, data a bruciapelo, sotto le vacanze natalizie, che i costi dello smaltimento rifiuti passano da 160 euro a 225 euro a tonnellata, è un modo sconsiderato di trattare tale argomento. Tale aumento è stato deciso nell’ambito del Quinto aggiornamento preliminare del Piano Provinciale dei rifiuti. “Tanto chi xe che paga? Paga Pantalon!”. Solo che stavolta non pagherà la nota maschera veneziana ma i singoli cittadini ed operatori economici dei comuni, specialmente quelli meno virtuosi in Alto Garda e Ledro e Vallagarina.
Nei comuni, come ogni anno, si dovrà stabilire la TA.RI., approvando il relativo piano finanziario, che tiene conto anche dei contributi CONAI, cioè le risorse messe a disposizione, a favore dei comuni per tenere conto dei maggiori costi della raccolta differenziata degli imballaggi. Sovente tali contributi non compaiono esplicitamente ma sono “mascherati”. Difatti le Comunità di Valle (ATO) possono delegare alle ditte, che effettuano la raccolta, l’incasso dei contributi CONAI. I costi operativi della raccolta dei rifiuti urbani vengono ridotti dei contributi CONAI e presentati alla Comunità. Essi poi vengono ripartiti tra i singoli comuni e coperti in bilancio con la TA.RI., per le utenze domestiche e non domestiche.
Il problema è che tali contributi, specialmente in Alto Garda e Ledro, sono molto bassi, a causa dell’inadeguatezza, in quantità, (dell’ordine del 60%) della raccolta differenziata e della scarsissima qualità. Ad esempio la frazione del multimateriale leggero, sovente, in tali realtà locali, ha impurità maggiori del 30% che determina il trasferimento di tali materiali al residuo secco, con relativi non pagamento dei contributi CONAI stessi e aggravi di costi per lo smaltimento.
D’altra parte la PAT non ha adottato provvedimenti per ridurre la massa dei rifiuti prodotta pro capite annualmente.
Ma chi è responsabile politicamente di questa situazione? A mio modesto parere chi ha governato i processi di raccolta (di competenza delle Comunità di Valle) e di smaltimento (di competenza della PAT). Come minimo i politici responsabili di tale stato di fatto dovrebbero dimettersi e sparire dalla scena politica. Con quale faccia ora chiedono ai cittadini di pagare l’aumento della TA.RI.? E’ sempre colpa dei cittadini? Chi ha deciso di dislocare nei centri cittadini campane (circa 300 in Alto Garda e Ledro) per la raccolta differenziata mista stradale e non “porta a porta” e non adottare la tariffa puntuale?
Per anni gli ambientalisti trentini e i Verdi hanno portato avanti una lotta serrata per impedire la realizzazione in terra trentina dell’inceneritore o del termovalizzatore.
EUROPA VERDE TRENTINO ribadisce che è stato ed è tuttora nettamente contrario alla realizzazione di tali simili impianti e che invece occorre, al più presto accelerare l’implementazione della STRATEGIA RIFIUTI ZERO, realizzando impianti tecnologici per la ulteriore selezione dei materiali del residuo secco in frazioni differenziate.
A titolo di esempio se ne indicano alcuni:
– Installare, con specifiche convenzioni con gli operatori economici, ECOCOMPATTATORI per le bottiglie di plastica e lattine di alluminio da installare nei supermercati, nelle località turistiche invernali ed estive, in luoghi pubblici etc.
– Applicare la tariffa puntuale in tutte le Comunità di Valle. La tariffa puntuale permette di applicare la TA.RI. (per la parte variabile) in base al principio chi inquina paga, chi produce più residuo secco paga di più nell’applicazione della tariffa.
– Riciclare i pannolini e i pannoloni, realizzando un impianto tecnologico in Trentino simile a quello realizzato a Spresiano (TV).
– Realizzare il potenziamento degli impianti tecnologici per la ulteriore selezione del residuo secco in frazioni differenziate.
– Realizzare, applicando l’economia circolare, un impianto di riciclo dell’umido a sud del Trentino, per la produzione di gas naturale da utilizzare per l’alimentazione di piccoli bus urbani per i servizi a chiamata.
E l’elenco potrebbe continuare….
Alcuni di questi potrebbero essere finanziati con il PNRR.
EUROPA VERDE TRENTINO, nel prossimo futuro avanzerà proposte per implementare politiche provinciali, intercomunali e comunali concrete per la risoluzione dei problemi relativi alla raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilabili a urbani. Avanzerà proposte per rivedere completamente il Piano Provinciale dei Rifiuti e per richiedere investimenti. Non è più possibile “marciare a vista”, dopo anni di mancati provvedimenti in tale settore.
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Ing. Ezio Viglietti
EUROPA VERDE TRENTINO