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LETTERE AL DIRETTORE

VIGILIO VALENTINI * TERRITORIO: « SALICI LAGO LASES, LE PIANTE COSTITUIVANO UNA ARMONIOSA CORONA »

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08.55 - sabato 5 agosto 2023

Gentile direttore,

le scrivo circa il taglio salici al lago di Lases (Trento), azione che io reputo una sorta di danno ambientale. Va ricordato, che le piante di salice, tagliate il 31.7.2023 su delibera (la n. 35 d.d. 27.7.2023) del Commissario Francini Alberto (ex Questore di Trento), costituivano una armoniosa corona a nord del lago di Lases. Essi sono stati piantumati nel 1992 con l’amministrazione Valentini.

Tale intervento era inserito nel progetto del comune di Lona-Lases di ripristino ambientale dell’area lago, con la realizzazione anche del sentiero circumlacuale, lavori eseguiti dal Servizio Ripristino Ambientale della provincia di Trento quando era vicepresidente il compianto Walter Micheli, padre dei biotopi. I salici erano stati scelti su consiglio dell’emerito professore Franco Pedrotti, (Trentino di nascita) presidente dell’università di botanica di Camerino nelle Marche, professore di fama internazionale, che ha stilato anche la relazione che ha permesso la costituzione del biotopo di Lona-Lases nel 1987, diventato poi un SIC (Sito di interesse comunitario). Va precisato che il progetto di riqualificazione ambientale lago è stato voluto, dalla famiglia De Ferrari, (proprietaria dei terreni), in collaborazione col Comune e Provincia.

I salici sono stati richiesti dalla famiglia De Ferrari per proteggere il canneto, e piantumati a condizione che il Comune doveva impegnarsi a fare la periodica futura manutenzione. Purtroppo in tutti questi anni dal 1992 in poi, non è mai stata fatta dal Comune una manutenzione mirata di cura delle piante, anche per garantire la sicurezza di chi frequenta il lago. Va ricordato che tutta l’area circostante del lago è in salvaguardia ambientale e quindi va tutelata. Mi risulta che in questi ultimi anni, da proprietari dell’area lago è stato segnalato al comune, il problema dei rami secchi rilevati sui salici, che potevano creare un pericolo ai cittadini, avvertendo che non si assumevano alcuna responsabilità per danni a cose e persone. Questi salici rappresentavano un’arcata di piante che abbelliva il lago a livello paesaggistico ambientale.

Erano importanti, perché costituivano una barriera di protezione e la loro ombreggiatura era funzionale alla tutela del canneto, al suo ecosistema, alla biodiversità, alla vita dell’avifauna acquatica degli insetti e uccelli vari. Invece di impegnarsi a garantire una periodica “mirata manutenzione”, come anche previsto fra le opzioni, dalla perizia della Fondazione Mach di S.Michele (depositata d.d. 1.8.2022, un anno fa), si è preferito scegliere la strada peggiore e deleteria, cioè quella di tagliare tutte le piante alla base, che dalla documentazione fotografica sono risultati essere tutte sane nel tronco, ma necessarie solo di cure dei loro rami. Non si è scelta la potatura mirata, perché avrebbe comportato “una maggiore spesa”.

Il costo totale di tale intervento è stato di euro 11.224,00. Hanno sacrificato sull’altare del presunto risparmio, la vita di 14 piante funzionali all’ecosistema del lago. È questa la sensibilità ambientale-sicurezza delle figure istituzionali (sindaci e commissari), che hanno amministrato e governano oggi il Comune?

È stata un’azione contro l’ecosistema del lago, da condannare. Come cittadino ed ex sindaco, assieme a molte persone coscienti, abbiamo contribuito negli anni 1980/90 a risanare e a salvare il lago di Lases da sicura morte naturale, un lago ora fra i più sani e integri del Trentino apprezzato da persone, anche da fuori provincia. Speriamo che al posto dei salici tagliati, con urgenza vengano reimpiantati altri salici giovani, e ripristinato il doppio steccato del sentiero pedonale ora distrutto ( con ulteriori costi), in modo da ricostruire col tempo le bella immagine del lago con la sua corona di piante.

 

*
Vigilio Valentini

(Ex sindaco di Lona-Lases – Trento)

 

 

 

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