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LETTERE AL DIRETTORE

VIGILIO VALENTINI * LAGO SANTO: « IN MERITO AI LAVORI LE MIE CONSIDERAZIONI SUGLI ULTIMI SVILUPPI, RIFLESSIONI E DATI SULL’HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO E REGIONALE »

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06.43 - venerdì 7 agosto 2020

D.d. 6.8.2020 – Considerazioni sugli ultimi sviluppi, in merito ai lavori al lago Santo e all’habitat di interesse comunitario e regjonale.

È stato appurato, dopo le opportune ricerche, che al lago Santo la specie Cyperetum flavescentis è inserita come habitat di interesse comunitario, ma non prioritario. Nell’allegato 1 della direttiva 92/43 CEE è scritto:” habitat la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione” Dalla scheda del sopraccitato habitat nel sito della PAT Habitat natura 2000 è scritto:” Dall’elenco delle specie soprariportate, emerge chiaramente come si tratti in assoluto di uno degli ambienti più a rischio e che, come tale, avrebbe meritato di essere considerato prioritario, almeno nella nostra regione” . Va però preso atto, che anche dal Prof. emerito Franco Pedrotti è considerata una specie molto rara in Trentino, ovunque in regressione e quindi meriterebbe di essere conservato e non distrutto. Comunque riteniamo importante sollecitare la provincia affinché si attivi ed inserisca il Cyperetum flavescentis fra le specie da salvare e tutelare del nostro Trentino come habitat prioritario regionale.
Dobbiamo essere riconoscenti della ricerca sul campo fatta dall’ emerito Prof. Franco Pedrotti al lago Santo, dove ha anche rilevato altre diverse specie importanti da Lui censite.

Altro argomento che non centra con l’habitat prioritario, sono i lavori devastanti finora effettuati al lago Santo e quelli che sono previsti ancora da realizzare.
La bandiera nera di Lega Ambiente è stata motivata, non per il presunto habitat prioritario, ma:” Per gli interventi che hanno portato alla parziale distruzione di una fascia di prateria umide del lago Santo” e per:” un intervento pesantissimo che se completato provocherebbe un’alterazione molto grave dell’ambiente del lago Santo di Cembra, attualmente ancora con un buon grado di naturalità, con eliminazione completa della vegetazione in vaste zone, regressione e degenerazione della vegetazione in altre: un operazione che stravolge il paesaggio”.

È importante quindi concentrarsi, non su quello che ormai è stato fatto, ma intervenire e sollecitare ogni Ente e servizio provinciale compreso il Comune di Cembra Lisignago, per evitare di costruire il pontile ridotto in lunghezza da 24 a 8 metri ( di 40 mq) che aggetta nel lago sorretto da tre piloni di cemento con relativa piattaforma di 100 mq ancorata con 15 pali trivellati sulla spiaggia, per un totale di 140 metri quadrati. Evitare perciò di stravolgere l’attuale area prativa di balneazione ancora in buone condizioni. Se fosse fatto sul lago di Garda o di Levico ormai resi artificiali nelle aree di balneazione, un pontile del genere potrebbe essere compatibile, ma non in un piccolo lago alpino posto a 1195 metri s.l.m., considerato una perla del Trentino, ad esempio 5 volte più piccolo del lago di Lases posto a 632 m.s.l.m. Nel fare questa infrastruttura ritenuta non necessaria, distruggerebbero l’attuale area prativa ancora in ottime condizioni. Come “Comitato per la salvaguardia del Lago Santo” è stata proposta in alternativa una ridotta piattaforma mobile flottante. Senza questo pontile-piattaforma il lago Santo non potrà annoverarsi fra i laghi artificiali del Trentino, anche perché c’è ancora una vasta area (2/3) circumlacuale tratteggiata da canneti e da un area prativa in buone condizioni da curare.

Questa area potrà essere recuperata e salvaguardata, da una amministrazione comunale intelligente e oculata, con dei lungimiranti interventi di sola manutenzione, di decoro e di regolamentazione dei flussi, per arginare e contenere l’inevitabile afflusso di persone e del conseguente carico antropico dell’oggi e sempre più in futuro. Con il peggioramento del clima e la fuga dalle città in cerca di refrigerio in alta montagna a causa dell’aumento inevitabile delle temperature i nostri monti e laghi saranno invasi sempre più da decine di migliaia di persone provenienti dalle grandi città Italiane ed estere.

La previsione, già in atto dell’aumento della temperatura a livello globale a causa dell’aggressione all’ambiente è ampiamente convalidata da molti studi e ricerche. Dal 1961 al 2016, in soli 55 anni, i ghiacciai esistenti sulla Terra (che costituiscono il 69 % dell’acqua dolce del pianeta), si sono ridotti di quasi 10 miliardi di tonnellate. Negli ultimi 100 anni, in Italia, sono scomparsi la metà di quelli esistenti, con una pericolosa accelerazione dal 1990 ad oggi. Dal 1750 ad oggi, i gas serra, fra i massimi responsabili del riscaldamento globale, hanno subito un incremento del 145 % raggiungendo i valori più alti degli ultimi 650.000 anni. Il 2018 è stato in Italia l’anno più caldo degli ultimi due secoli.

Cosa vuol dire questo in relazione al lago Santo? Che con un innalzamento delle temperature il periodo di balneazione del lago sarà più lungo. Quindi un lago piccolo come il lago Santo, sarà sempre più frequentato, è soggetto ad un maggiore stress annuale. I lavori di valorizzazione turistica possono contribuire come conseguenza una maggiore attrattiva di persone con un carico antropico, che non aiuta l’ecosistema del lago. Il climatologo Roberto Bairbier parlando a Trento il 24 settembre 2019 al Castello del Buonconsiglio, ha detto che l’aumento della temperatura:” sulle Alpi ed anche in Trentino sarà più marcato che altrove. Il risultato? Inverni più brevi, magari anche più nevosi ma solo ad alta quota, estati più secche: la fuga verso il fresco di chi vive in città e pianura dove le ondate di caldo saranno sempre più insopportabili”.

È quindi indispensabile in ogni progetto di riqualificazione del territorio e di beni ambientali inestimabili come i laghi, che sono patrimonio dell’intera collettività umana, tenere bene in evidenza i fattori negativi sopra richiamati, con un occhio attento anche al futuro, per garantire quell’equilibrio tra ambiente e turismo che porti al cosiddetto vero sviluppo sostenibile, quello che i francesi chiamano “durable”, destinato a durare nel tempo, equilibrio che sia sempre ambientalmente funzionale,-per poter usufruire di queste ricchezze naturali per l’oggi e per il domani, ricchezze ambientali che vanno lasciate in eredità alle future generazioni nelle migliori condizioni possibili.
Il mio e nostro auspicio, è che da parte del Comune di Cembra Lisignago ci sia un responsabile ripensamento, affinché non realizzi il pontile-piattaforma ascoltando i suggerimenti e quelle proposte alternative, che possano ottimizzare la riqualificazione del lago Santo su concezioni di vera sostenibilità ambientale.

 

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Vigilio Valentini

ex sindaco di Lona-Lases 1985-1995, membro del “Comitato per la salvaguardia del Lago Santo”

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