“Non siamo la Croce Rossa, siamo un’attività’ commerciale”. Queste le parole dell’amministratore delegato della società che organizza i concerti di Vasco Rossi, in risposta a chi gli contestava prezzi troppo alti per cibo e bevande nell’area del concerto.
Dico subito che sono d’accordo con lui e che non poteva che rispondere così, proprio perché chi organizza eventi di questo tipo non lo fa per beneficenza, ma per profitto (legale e giusto) e quindi deve tenere conto dei costi e far quadrare i conti.
Nel frattempo, le autorità provinciali e cittadine hanno ringraziato il cantante per essere venuto a Trento.
Giusto farlo, per la cortesia e l’educazione che i rappresentanti istituzionali devono esprimere in queste occasioni di grande esposizione mediatica (almeno locale) e che sono altrettanto dovute, sempre per senso di cortesia, quando si stipula un contratto con qualcuno, specie se famoso.
Ma fermiamoci qui. Non andiamo oltre, perché il venire o meno a Trento non può’ essere certamente ascritto a gratuita generosità.
A meno che non sia stata un’operazione alla pari che non ha generato utili o che, se generati, siano devoluti in beneficenza.
“Siamo un ‘attività commerciale” ha invece ricordato l’amministratore delegato e, lo ripeto a scanso di equivoci, è perfettamente legittimo e pure etico stare attenti ai conti e anche agli utili.
Ma di questo appunto si è trattato, di un grande evento con finalità commerciali. Allora le domande sorgono spontanee.
Quale è stata l’intera portata economica dell’operazione?
(Intera si intende sia per il pubblico che per il privato organizzatore)
È giusto che una parte dei costi di questo evento sia stata posta a carico dei contribuenti trentini?
E se la risposta fosse positiva, fino a quale limite?
I costi pubblici sostenuti sono “compensati” da quali ricavi o ricadute per il territorio? Una stima di Confcommercio trentina parlava di 6 milioni di ricadute sul territorio, mentre l’amministratore delegato ha parlato di 25 milioni…
Credo che anche per questo siano tutte domande che meritano una risposta ufficiale ed è per questo che sarebbe opportuno e doveroso da parte della Provincia garantire la massima chiarezza al riguardo fornendo un’analisi dettagliata e rigorosa su costi, ricavi e ricadute che comprenda non solo la stima della parte pubblica ma anche quella relativa alla parte privata che appunto “non è la Croce Rossa”.
Solo cosi’ sarà possibile farsi un’ idea compiuta sulla reale portata dell’evento e magari poi anche scoprire che se le autorità hanno ringraziato il cantante ci saranno certamente buoni motivi per ricevere in cambio almeno un altrettanto reciproco ringraziamento.
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Ugo Rossi