Gentile direttore,
le sottopongo alcune mie considerazioni circa l’intervento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati in occasione delle sue dichiarazioni programmatiche.
Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel 1992 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU.” Con queste parole, il presidente del consiglio si è conquistato l’astensione della SVP.
Ma che significa il “ripristino degli standard di autonomia che nel 1992 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU? La Meloni (o il suo consigliori) ce lo spiegherà.
Tuttavia, tutti sanno – sono stato testimone di quegli eventi – le commissioni dei 12 e dei 6 hanno lavorato alacremente, disattendendo, tramite i decreti presidenziali, la “cosiddetta” volontà degli eletti, decretando una sorta di “autonomia dinamica” che la Destra ha sempre combattuto.
Ma c’è di più, la riforma (voluta da SVP e centrosinistra) dello Statuto di autonomia con la la Legge costituzionale 31 gennaio 2001 n. 2, art. 4 ha ribaltato l’architettura istituzionale regionale, rovesciando l’antica costruzione regionale: la paternità dell’autonomia alle Province di Trento e Bolzano a danno della Regione autonoma Trentino Alto Adige, con il risultato, tra l’altro, di due diverse leggi elettorali per le Province di Trento e di Bolzano.
E allora cosa c’è sotto quella “sua” frase non pronunciata a caso. Cosa ha promesso, cosa ha concesso la diplomazia sotterranea, alla SVP? Il Partito di raccolta degli italiani di lingua tedesca, come sua tradizione, offre l’appoggio al governo, a qualsiasi governo, in cambio di qualcosa.
L’obiettivo del governo Meloni è quello di acquistare al Senato, dove i numeri sono risicati (9 senatori ministri il presidente tradizionalmente non vota), i voti della SVP che potranno essere preziosi. Ma l’appoggio della SVP ha sempre un prezzo che viene pagato dal gruppo di lingua italiana dell’Alto Adige.
Inoltre, la non ostilità della SVP al governo Meloni significa che in Alto Adige il partito di Arno Kompatcher aprirà a FdI in sostituzione della Lega. E così per il governo della Regione (FdI, SVP, Lega, PATT), mentre in Trentino, Fugatti non farà il presidente della Provincia. Al suo posto un uomo o donna proposti da FdI, con una maggioranza di centrodestra alla quale potrà aderire il PATT, caduta la pregiudiziale SVP nei confronti di FdI.
Uno scenario davvero fantapolitico? Lo vedremo tra pochi mesi!
*
Claudio Taverna
Trento