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LETTERE AL DIRETTORE

“ SI PUÒ FARE! “ * LOCKDOWN – ECOBONUS: « A TRENTO VARIE ATTIVITÀ NON HANNO RIAPERTO NONOSTANTE LA “POTENZA DI FUOCO” ESERCITATA DALLA PIOGGIA DI MILIARDI DI GARANZIE »

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19.16 - lunedì 15 giugno 2020

Per quanto si faccia il possibile per non polemizzare o criticare le soluzioni virtuali per una crisi reale adottate dal governo a “maggioranza” Pd, riesce veramente difficile non farlo.

Soprattutto quando ti rendi conto che anche nella nostra città, come nel resto della provincia, varie attività non hanno retto all’urto del lockdown e non hanno riaperto nonostante la “potenza di fuoco” esercitata dalla pioggia di miliardi di garanzie.

Evidentemente anche a Trento e provincia non è bastato cambiare il nome ai debiti. Chiamali garanzie, chiamali come ti pare ma sempre debiti sono, con quella strana caratteristica di dover essere restituiti e non voluti.

Ma la “potenza di fuoco” del governo e dei suoi miliardi virtuali sembra coinvolgere anche altri cittadini. Una delle armi è il ECO/SISMA BONUS, l’ennesimo, con la detrazione del 110% dell’importo investito.

Per questa pioggia di soldi è stato chiesto in prima stesura del decreto alle aziende ed alle imprese, che di problemi in questo momento ne avrebbero fin troppi, di farsi carico del credito fiscale, di anticipare i soldi al committente tramite sconto in fattura di pari importo, per poi recuperarli in 5 anni senza interessi.

La cessione del credito ad un banca comporta invece un ottimo interesse per quest’ultima perché si trattiene il 10% del credito di imposta, margine che potrebbe reputare non sufficiente e quindi chiedere ulteriori garanzie.

Mica male considerato che i requisiti per ottenere la detrazione, come il salto di due classi energetiche o l’abbinamento ad interventi strutturali, obbligano a spese elevate che la maggior parte delle aziende, soprattutto quelle piccole, non potranno permettersi di assorbire obbligando il fruitore a rivolgersi ed una banca.

D’altronde l’affetto e la simpatia tra il sistema bancario ed una forte componente del governo sembrerebbe cosa nota. In questo modo si finirebbe oltretutto per svantaggiare le piccole aziende rispetto alle grandi, quest’ultime solitamente proprietà degli amici degli amici.

Gli emendamenti al decreto proposti dall’opposizione in questi giorni prevedono delle modifiche ma molte perplessità rimangono. È anche vero che se in occasione delle votazioni ci decidessimo ad affidare gli incarichi di governo ed amministrativi a qualcuno abituato ad assumersi le sue responsabilità e al di fuori di un sistema di intrecci politici ed economici consolidati, si potrebbe pensare di uscirne vivi. Non lamentarti delle cose che non cambiano se le fai sempre allo stesso modo.

 

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Luca Groff

” Si Può Fare! “

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