Gentile direttore Franceschi,
criminalità, bubbone vagante. Senza norme efficaci, le Forze dell’Ordine potranno solo limitarsi a mettere cerotti
Via all’ennesimo piano anti-criminalità a Trento. Sarò un nefasto profeta ma temo sarà, come sempre, una soluzione di effimera durata, un contentino per i commercianti e residenti e tra qualche settimana il problema si presenterà, identico, in un’altra zona della città.
Di nuovo si invoca l’esercito quale toccasana. Argomento vecchio e già affrontato anche da me. I militari. In una città. Non in guerra. Non ferita da calamità naturali. L’Esercito, a fare cosa? A schierare qualche decina di ragazzi con mimetica e mitragliatrice in mano per le vie della nostra città sperando che gli attori del degrado si spaventino di un’arma che non sparerà mai (e menomale) o di un soldato che effettui un arresto che la Legge non gli consente di fare?
Vent’anni fa lo stesso “problema” era in Piazza Cesare Battisti, poi il parco S.Chiara, poi Piazza Dante, le stazioni FFSS e Corriere e il parco poi Piazza S.Maria Maggiore oggi Le Albere. Ogni volta l’intervento delle Forze dell’Ordine ha provocato, semplicemente, lo spostamento del “marcio”, che come una malattia persistente è riapparso in un’altra parte della città.
E’ come continuare a mettere cerotti su un corpo che, ahimè, presenta qui e là degli ematomi causati dallo scorbuto, sperando che la prossima comparsa del livido avvenga in una zona dove non si vede o magari sul corpo di qualcun altro. Molte le motivazioni, sulle quali, le Forze dell’Ordine non hanno alcuna responsabilità, anzi, ne subiscono le conseguenze, come le attuali misure repressive inapplicabili o ridicole, le lungaggini giudiziarie con pene sostanzialmente simboliche, le pene alternative che tolgono risorse alle stesse forze dell’ordine costrette ai controlli, sanzioni amministrative velleitarie e inadatte. Con queste armi le Forze dell’ordine potranno solo continuare a mettere cerotti.
*
Sergio Paoli – Trento