Gentile direttore Franceschi,
allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “Il T”, anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.
Stefania Segnana
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SEGNANA: “SCUOLA DI MEDICINA, SCELTA FRUTTO DI PROGRAMMAZIONE E SGUARDO AL FUTURO”
Vorrei fare alcune considerazioni in riferimento all’editoriale pubblicato oggi dal Vostro quotidiano in merito alla Scuola di medicina. Martedì scorso ho avuto il piacere di partecipare all’Assemblea pubblica di Trento “Medicina e Salute”, occasione preziosa per fare il punto sullo stato attuale della Facoltà di Medicina e Chirurgia e per volgere lo sguardo a quelle che sono le prospettive future, in particolare la partenza delle prime scuole di specializzazione, prevista per il 2027.
Assistere all’illustrazione del percorso e dei progressi raggiunti in questi quattro anni è stato indubbiamente motivo di immensa soddisfazione, non per mero orgoglio personale, bensì per essere riusciti – grazie alla collaborazione tra Università di Trento e Verona, APSS e Provincia di Trento – a garantire alla comunità la risposta ad una problematica che con il tempo è diventata sempre più imponente.
A seguito dell’evento, è nata una riflessione – che ho voluto condividere con la stampa attraverso una nota – in merito a ciò che ha preceduto l’istituzione della Scuola di Medicina. Infatti, non si è trattato di un’idea campata per aria, senza visione ed inconcludente: ricordiamo tutti come non ci fosse molta convergenza rispetto alla costituzione della Scuola di Medicina, invero parecchie furono le perplessità e i pareri discordanti.
Già nel 2018, ad inizio legislatura, in qualità di assessore alla salute, avevo compreso quanto fosse urgente la questione relativa al reperimento di figure mediche e la necessità, non solo di intervenire nell’immediato, ma anche di guardare al futuro, facendo programmazione. Ne parlai con il Presidente Fugatti, che condivise l’urgenza di attivarsi e sondare il terreno per poter portare in Trentino la facoltà di medicina. Fu così che iniziarono le interlocuzioni con Roma, con l’essenziale collaborazione del dott. Riuscitti, dirigente del Dipartimento Salute, con il quale io stessa mi recai al MIUR per vagliare la reale possibilità di concretizzare il progetto.
Proprio a questo proposito, desidero precisare che prima di allora, a Roma non era mai pervenuta la richiesta, da parte della Provincia autonoma di Trento, di istituire una Scuola di Medicina. Evidentemente, le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del PD alla stampa – e addirittura all’interno dell’Aula consiliare – rispetto ad una volontà precedente di realizzare la facoltà a Trento non corrispondono al vero.
Mi preme quindi puntualizzare che la volontà, l’iniziativa di portare la Scuola di Medicina a Trento, è stata unicamente della Giunta Fugatti. Solo in seguito si sono accodati gli altri attori, in primis l’Università di Trento, con la quale – salvo le polemiche iniziali riguardo l’Ateneo con cui finalizzare l’accordo, se Padova o Verona, si è poi riusciti a lavorare proficuamente per arrivare alla concretizzazione del progetto.
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Cons.ra provinciale Stefania Segnana
Lega Trentino per Fugatti Presidente